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"Mò vado su...". La frase che è costata la serie C all'Arezzo

Pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Calciopoli. Secondo il tribunale di Napoli esisteva una cupola guidata da Luciano Moggi, ma il sorteggio arbitrale era regolare e dell'alterazione del campionato 2004/05 non c'è stata conferma. Una sentenza all'italiana, in cui si dice tutto e il contrario di tutto. L'assistente Titomanlio condannato per le frasi al cellulare con Meani. Ritenute irrilevanti le dichiarazioni a suo favore dei testi in Aula



pubblicate le motivazioni della sentenza di primo gradoIeri sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Calciopoli. Come noto, le tre giudici del tribunale di Napoli, presieduto da Teresa Casoria, a novembre avevano condannato Luciano Moggi a 5 anni e 4 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Condanne più o meno pesanti erano state inflitte ad altri personaggi di spicco del calcio italiano come i fratelli Della Valle, Lotito, gli ex designatori Bergamo e Pairetto e qualche ex arbitro, fra cui l'aretino Paolo Bertini e l'ex assistente Stefano Titomanlio, quello finito sotto processo per aver sbandierato in Arezzo-Salernitana del campionato 2004/05. Del caso di Bertini avremo modo di riparlarne. Del processo in generale, anche. Per adesso la cosa che balza agli occhi, oltre alle condanne di per sé, è anche un altro fatto: e cioè che secondo il tribunale, nonostante ci fosse una cupola che maneggiava per indirizzare i risultati delle partite, "è emerso in modo chiaro durante il dibattimento che il sorteggio arbitrale non era truccato", "il metodo usato per l'utilizzo delle telefonate intercettate dalla procura è legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura", "il dibattimento in realtà non ha dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-2005 a beneficio di questo o quel contendente". Insomma, tutto e il contrario di tutto, come da italica tradizione. Ci sarà materiale per gli avvocati delle difese e per un processo d'appello che andrà a celebrarsi nei mesi a venire.

 

Ma il dato che interessa è quello riguardante l'Arezzo. Stefano Titomanlio è stato condannato a un anno e 20mila euro di multa, pene cagionate esclusivamente dalla telefonata intercettata con Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan, subito dopo la partita. Tono confidenziale (Meani confessava tutti gli arbitri e gli assistenti di A e B), se vogliamo anche equivoco, a metà tra la spacconata e il cazzeggio. All'assistente sono state fatali proprio le frasi al telefonino. Il tribunale infatti non ha tenuto di conto le dichiarazioni rese in Aula dall'ex presidente dei campani, Aniello Aliberti, il quale aveva ammesso di non aver mai avuto sospetti sulla regolarità della gara, né di quelle degli osservatori arbitrali Vincenzo Mitro e Luciano Luci, che avevano giudicato positiva la prestazione di Titomanlio. Quest'ultimo è stato condannato perché la sua conversazione telefonica con Meani è stata ritenuta "una vera e propria confessione sul comportamento gravemente scorretto tenuto per compiacere l'Arezzo". Al tribunale è apparsa univoca l'interpretazione della frase "c'era il rischio che pareggiassero... mò vado su, perché almeno la cosa sia pulita", con evidente riferimento all'alzata della bandierina.

 

Giova ricordare che, secondo la tesi della Procura Federale della Federcalcio e della Procura di Napoli, a spingere per la designazione di Titomanlio per la partita contro la Salernitana fu proprio l'Arezzo (ma non si sa come e tramite chi). I Pm avevano chiesto la condanna anche per Gennaro Mazzei, designatore degli assistenti, che invece è stato assolto per non aver commesso il fatto. L'Arezzo fu condannato dalla giustizia sportiva con l'imputazione di "illecito presunto" e penalizzato di 6 punti nel campionato 2006/07 di serie B. Contro quella sentenza è stata organizzata una raccolta firme da parte del comitato Orgoglio Amaranto. La petizione, sottoscritta anche dal sindaco Fanfani, dai membri della giunta e del Consiglio Comunale, verrà inviata nei prossimi giorni al presidente della Figc, Giancarlo Abete.

 

scritto da: Andrea Avato, 07/02/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: pipanos, il 07/02/2012 alle 11:04

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Perchè continuiamo a mettere il dito nella piaga e a rovinare una giornata che è già rovinata dal tempo.Io quando sento parlare di quella sentenza mi girano come turbine che il vento di stamane non è niente e mi assale una rabbia dentro che spaccherei il mondo, o forse solo Titomanlio,mah...!!!!

Commento 2 - Inviato da: Andrea Avato, il 07/02/2012 alle 11:15

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A me sembra tutto molto contraddittorio, compreso lo svolgimento di questo processo. L'Arezzo, in rapporto ai capi d'imputazione e alle prove vere sul tavolo, è quella che ha pagato più di tutti.

Commento 3 - Inviato da: bravoo, il 07/02/2012 alle 14:28

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FATE RIDERE FATE RIDERE FATE RIDERE......LA LEGGE E QUSI UGUALE PER TUTTI......SIAMO SEMPRE STAI PUNITI PESANTEMENTE,MAI RISPARMIATI E SIAMO L'UNICA SQUADRA AL MONDO A NON AVER FINITI IL CAMPIONATO,PERCHè FALLITI.....FATE RIDERE FATE RIDERE....YellYellYell,,FORZA VECCHIO CUORE AMARANTO....

Commento 4 - Inviato da: Arretium Amaranthus, il 07/02/2012 alle 15:30

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Non fanno ridere.....fanno piangere!tutto questo teatrino succede spesso su moltissime vicende giudiziare dove chi è colpevole di riffa e di raffa non viene punito e chi innocente deve pagare per tutti!mi ripeto la giustizia di tutti i tipi in Italia fa Piangere.....è l'unica cosa peggio del QUOTE di questo BLOG.Laughing 

Commento 5 - Inviato da: il ferro, il 07/02/2012 alle 18:14

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SU SU SU SU SU SU SU.........

S-U-D-D-E-C-I   !!!!!!

Commento 6 - Inviato da: Avanti_Arezzo, il 07/02/2012 alle 19:13

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ZERBINI DELLA POLITICA

Commento 7 - Inviato da: baicol, il 08/02/2012 alle 09:08

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Non spreco nemmeno energia per offenderli.

Quello che non riesco a capire è il comportamento di chi dovrebbe mettere in risalto questa notizia, i nostri cari giornalisti, dico io, possibile che non ce ne sia uno, ma uno, che non abbia la forza e la capacità di far uscire questa notizia a livello nazionale??!! Forse non fa notizia come la pistola di Raso, e questo mi mette ancora più tristezza e rabbia, ma secondo me ci sarebbe di che scrivere e fare anche un po' di polverone sull'inquisitore del calcio Palazzi che condanna una squadra  a -6 (ed a quello che ne consegue) e dopo 5 anni si accorge che non è il caso di procedere!! A quel famoso tavolo di riconciliazione, non avremmmo forse avuto più diritto di altri a sederci??!! Purtroppo come nel 2006 l'unica mossa da fare per avere giustizia è fare notizia, s'ha mandare Raso e la sua temibile Colt da Palazzi??

Commento 8 - Inviato da: il ferro, il 09/02/2012 alle 14:42

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DEVE RINTRONARE!!! RISPONDETE!!!!

SU----SUUUUUU

DDE-----DDEEEEEE

CI-----CIIIIIII

SUDDECI---SUDDECI---SUDDECI---