SERIE C GIRONE B - 19a giornata
Arezzo | 0 | 2 | Cesena |
Fano | 1 | 1 | Gubbio |
Fermana | 2 | 1 | Legnago |
Imolese | 2 | 0 | Matelica |
Mantova | 0 | 0 | Triestina |
Perugia | 3 | 2 | Feralpi Salò |
Samb | 0 | 1 | Padova |
Sud Tirol | 1 | 0 | Vis Pesaro |
Carpi | 4 | 2 | Ravenna |
Modena | 0 | 1 | V. Verona |
La ricetta di Gemmi: ''L'Arezzo può vincere con il gruppo. E dentro ci sono anche io"
Intervista del direttore sportivo, appassionato d'arte, al sito web di Gianluca Di Marzio. ''Gli acquisti più difficili? Moscardelli e Arcidiacono. Questa squadra sembra un mosaico di Picasso, forte nell'insieme. A me piace stare all'interno dello spogliatoio, non sopra, ed è per questo che la domenica vado in panchina''. Il rapporto fraterno con Sogliano e gli obiettivi amaranto: ''Alzare l'asticella un gradino alla volta''
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“Abbiamo preso 20 giocatori - ha detto Gemmi. Moscardelli e Arcidiacono gli acquisti più difficili. Addirittura per convincere Moscardelli a venire sono andato a Roma, a casa sua con il contratto pronto da firmare. "In due ore sono là"… forse lui non ci credeva. Con Arcidiacono invece ci sentiamo al telefono e in stretto accento catanese mi fa: "Mbare sto facendo i cartoni (le valigie)". E io lì per lì ero un po’ spiazzato perché non sapevo se fosse un bene o un male. Ma alla fine sono tutti e due qua e ne siamo molto, molto felici”.
Dall'intervista di Tommaso Luconi emerge anche il ritratto di un Gemmi appassionato d'arte. “Van Gogh è il mio preferito. Ma l’Arezzo è più un Picasso perché lui ha questa grande capacità di creare l’armonia nell’insieme e infatti se sezioni le varie parti e le prendi singolarmente sono amorfe. Così noi, siamo forti nell’insieme”.
Il direttore sportivo ha raccontato il suo arrivo ad Arezzo e il rapporto strettissimo con Sean Sogliano, adesso al Bari, suo mentore calcistico.
“Volevo fare questo lavoro da sempre e infatti quando giocavo in D prendevo la mia macchina, andavo a vedere mille partite e incontravo sempre la stessa persona, Sean Sogliano. Una volta al calciomercato e mi disse: "ma perché non vieni a lavorare con me?". Una soddisfazione unica: "Sono già in viaggio" gli risposi estasiato. Gli sarò sempre grato, per me è come un fratello maggiore. In Italia è il più bravo di tutti e anche a Bari farà benissimo. Sean è la persona a cui devo di più. Quando a febbraio mi ha chiamato l’Arezzo, mi ha tranquillizzato e mi ha dato la forza per affrontare questa nuova avventura. Io mi ci sono subito tuffato perché era una cosa che sentivo dentro. Qui abbiamo creato le basi per fare qualcosa d’importante. A me piace stare dentro al gruppo e non sopra al gruppo tant’è che difficilmente mi perdo un allenamento e la domenica vado in panchina”.
Ambizione e voglia di risultati vanno di pari passo: “Ho sempre detto che l’Arezzo deve alzare di un gradino alla volta l’asticella, questa è la nostra strada e credo sia quella giusta”.
scritto da: La Redazione, 09/11/2016
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