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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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La ricetta di Gemmi: ''L'Arezzo può vincere con il gruppo. E dentro ci sono anche io"

Intervista del direttore sportivo, appassionato d'arte, al sito web di Gianluca Di Marzio. ''Gli acquisti più difficili? Moscardelli e Arcidiacono. Questa squadra sembra un mosaico di Picasso, forte nell'insieme. A me piace stare all'interno dello spogliatoio, non sopra, ed è per questo che la domenica vado in panchina''. Il rapporto fraterno con Sogliano e gli obiettivi amaranto: ''Alzare l'asticella un gradino alla volta''



Roberto Gemmi fotografato in panchina durante la partita di PistoiaIn una lunga intervista al sito web di Gianluca Di Marzio, giornalista Sky specializzato in calciomercato, il direttore sportivo amaranto Roberto Gemmi ha parlato delle ambizioni dell'Arezzo, costruito in estate con l'obiettivo di arrivare il più alto possibile in classifica.

 

“Abbiamo preso 20 giocatori - ha detto Gemmi. Moscardelli e Arcidiacono gli acquisti più difficili. Addirittura per convincere Moscardelli a venire sono andato a Roma, a casa sua con il contratto pronto da firmare. "In due ore sono là"… forse lui non ci credeva. Con Arcidiacono invece ci sentiamo al telefono e in stretto accento catanese mi fa: "Mbare sto facendo i cartoni (le valigie)". E io lì per lì ero un po’ spiazzato perché non sapevo se fosse un bene o un male. Ma alla fine sono tutti e due qua e ne siamo molto, molto felici”.

Dall'intervista di Tommaso Luconi emerge anche il ritratto di un Gemmi appassionato d'arte. Van Gogh è il mio preferito. Ma l’Arezzo è più un Picasso perché lui ha questa grande capacità di creare l’armonia nell’insieme e infatti se sezioni le varie parti e le prendi singolarmente sono amorfe. Così noi, siamo forti nell’insieme”.

 

Il direttore sportivo ha raccontato il suo arrivo ad Arezzo e il rapporto strettissimo con Sean Sogliano, adesso al Bari, suo mentore calcistico.

“Volevo fare questo lavoro da sempre e infatti quando giocavo in D prendevo la mia macchina, andavo a vedere mille partite e incontravo sempre la stessa persona, Sean Sogliano. Una volta al calciomercato e mi disse: "ma perché non vieni a lavorare con me?". Una soddisfazione unica: "Sono già in viaggio" gli risposi estasiato. Gli sarò sempre grato, per me è come un fratello maggiore. In Italia è il più bravo di tutti e anche a Bari farà benissimo. Sean è la persona a cui devo di più. Quando a febbraio mi ha chiamato l’Arezzo, mi ha tranquillizzato e mi ha dato la forza per affrontare questa nuova avventura. Io mi ci sono subito tuffato perché era una cosa che sentivo dentro. Qui abbiamo creato le basi per fare qualcosa d’importante. A me piace stare dentro al gruppo e non sopra al gruppo tant’è che difficilmente mi perdo un allenamento e la domenica vado in panchina”.

Ambizione e voglia di risultati vanno di pari passo: “Ho sempre detto che l’Arezzo deve alzare di un gradino alla volta l’asticella, questa è la nostra strada e credo sia quella giusta”.

 

scritto da: La Redazione, 09/11/2016





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