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L'Arezzo senza campi per allenarsi. OA: ''assurdo e preoccupante''. Appello ai Funghini

Il comitato, socio di minoranza con l'un per cento, punta il dito contro le lungaggini del Comune: ''Ogni volta spuntano mille cavilli burocratici, come nella vicenda Le Caselle. Impossibile spiegare come un'amministrazione non riesca a trovare un terreno idoneo per la squadra''. Invito al sindaco Ghinelli per venire a capo della situazione. Appello alla famiglia Funghini, proprietaria dei campini all'antistadio. Polemica con il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Jacopo Apa



Orgoglio Amaranto, comitato di azionariato popolare e socio di minoranza dell'Arezzo con l'un per cento delle quote sociali, ha firmato un comunicato stampa per mettere in evidenza le difficoltà legate alla logistica dei campi d'allenamento, rivolgendosi direttamente al sindaco Ghinelli per venire a capo della situazione. Ecco il testo.

 

Ogni anno i soci di Orgoglio Amaranto fanno enormi sacrifici per ricapitalizzare le perdite dell'Unione Sportiva Arezzo e, nelle ultime stagioni, importanti fette di costi sono legate alla mancanza di impianti stabili dove effettuare gli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile. Poi, finalmente, si presenta l’occasione di destinare un’importante struttura comunale all’Us Arezzo e puntualmente, come sempre accade quando la società amaranto si avvicina a qualcosa di pubblico, sorgono mille problemi, nascono mille difficoltà, vengono fuori mille cavilli burocratici.

 

Dopo il tiramolla dovuto alla procedura fallimentare dell’Ut Chimera, dopo le promesse e i proclami dell’amministrazione, siamo arrivati al giorno 18 novembre 2016 e ancora vi è una situazione di stallo assoluto. Nelle strutture a Le Caselle spuntano abusi edilizi come funghi e il paradosso è che la società che aveva in concessione quegli impianti è fallita, guarda caso, su istanza di una ditta di impianti termoidraulici ed elettrici, che lamentava il mancato pagamento dei lavori di messa a norma. Stranezze e paradossi della vita.

 

Ora i soci di OA, dato che “sanno poco e lo sanno male”, si pongono delle domande nella speranza che l’onnisciente capogruppo di Forza Italia, tale Jacopo Apa (il quale aveva polemizzato con OA lo scorso agosto, nda) squarci ancora una volta il loro velo di ignoranza. Qualcuno non avrebbe dovuto vigilare sulla bontà dei lavori eseguiti? Qualcuno non avrebbe dovuto vigilare sulla gestione delle strutture di proprietà comunale? Gli altri impianti cittadini sono tutti perfettamente a norma o in futuro, se l’Arezzo manifesterà un interesse, emergeranno problematiche di ogni genere pure altrove? Ci piacerebbe anche domandare a Jacopo Apa se conosce il colore della maglia dell’Arezzo, il posto di classifica occupato attualmente e almeno due nomi di giocatori in rosa, ma non vorremmo metterlo troppo in difficoltà.

 

Un detto popolare recita che “a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina” e il nostro dubbio è che qualcuno abbia interesse a mettere i bastoni fra le ruote all’Us Arezzo, altrimenti è impossibile spiegare come l’amministrazione di una città come la nostra, non riesca a trovare un campo di allenamento per la sua maggiore espressione sportiva; tutto questo ci pare assurdo e per molti versi anche preoccupante. Per questo ci rivolgiamo direttamente al sindaco Alessandro Ghinelli, presente spesso alle partite casalinghe, che riteniamo abbia le capacità, la competenza e l’autorevolezza per venire a capo della situazione e dare risposte concrete alle esigenze dell’Us Arezzo.

 

In chiusura vorremmo rivolgere un appello pubblico alla famiglia Funghini perché possa riconsiderare la possibilità di mettere a disposizione, non solo dell’Arezzo ma di un’intera comunità sportiva, i campini adiacenti allo stadio. Crediamo infatti che, fra persone civili, si possano trovare margini per un accordo e riteniamo che la fruizione di quei terreni vada oltre il mero interesse economico delle parti in causa. Nella vita, oltre all’aspetto legato ai soldi, ci sono anche altri valori e pensare al bene comune, prima che al proprio orticello, distingue una vera comunità da una semplice concentrazione di individui e ci rende persone migliori. Il Direttivo di Orgoglio Amaranto e il suo presidente Roberto Cucciniello si rendono disponibili a fare, se ce ne fosse la possibilità, da tramite e testimoni affinché la proprietà Funghini e la comunità amaranto si siedano intorno ad un tavolo e trovino una soluzione condivisa.

 

ALO' AREZZO 


scritto da: La Redazione, 18/11/2016





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