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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Davide, Nicola e Niccolò all'Emirates Stadium di Londra
NEWS

Arezzo assente: squadra irriconoscibile e un gollonzo come emblema di una giornata nera

A Piacenza una prestazione negativa che nessuno si sarebbe aspettato: imbattibilità crollata, serie utile interrotta e soprattutto la sensazione che gli amaranto siano mancati in personalità nel momento in cui potevano rimettersi in corsa per il primo posto. Domenica prossima scontro diretto con la Cremonese: lì si capirà se questa frenata è un fatto isolato o la spia di una flessione più profonda



il ''Garilli'' resta uno stadio avaro di soddisfazioni per l'ArezzoL'immagine di Solini che rinvia addosso a Pesenti e il gollonzo del 3-1 che ne scaturisce è l'emblema del pomeriggio nero del "Garilli". Il punto esclamativo, al contrario, ad una prestazione talmente negativa e per questo inaspettata. Un black out totale come era accaduto a Pontedera e Olbia, nel primo tempo di Lucca e nel finale sciagurato di Cremona.

 

Gli amaranto franano sul più bello e tornano a riassaporare il gusto amaro della sconfitta dopo due mesi. L’ultimo ko risaliva al 19 dicembre in terra sarda. Da Olbia a Piacenza, in mezzo cinque vittorie consecutive e un pari. Una striscia positiva da record e una risalita vertiginosa in classifica: dal quarto al secondo posto e quel pensiero stupendo di poter riaprire addirittura la lotta per il vertice. Ed invece, proprio quando l’Alessandria sembrava nel mirino, la frenata: un punto in due partite, le certezze che tornano punti interrogativi e che obbligano tutto l’ambiente a rimettere i piedi per terra. Al momento l’obiettivo concreto e reale resta il secondo posto. Concentrarsi solo sulla volata playoff, senza voli pindarici può essere un toccasana.

 

Detto questo, l’Arezzo si riscopre, tutto d’un tratto, fragile e involuto. Nel 2017 non aveva mai perso e neppure subito gol. La porta è rimasta inviolata per 412 minuti. Gli amaranto rimettono in discussione la solidità difensiva e la continuità di risultati in trasferta che avevano rappresentano il vero salto di qualità nel girone ritorno. E’ sembrato di rivivere i fantasmi della prima parte di stagione quando l’Arezzo stentava fuori casa e subiva reti contro troppa facilità. Era dalla trasferta di Pontedera, inizio novembre, che non prendeva tre gol in una partita.

Neppure lo squillo di Moscardelli per il momentaneo 1-1 è servito a dare la scossa, né le sostituzioni e il cambio di modulo della ripresa hanno sortito effetto. Dal grigiore generale si è salvato solo Borra. Tre parate superlative compreso il rigore respinto a Pesenti (quarto penalty intercettato tra campionato e coppa). Sul fatto che il titolare sia lui ormai non ci sono più dubbi.

 

Tra Lucchese e Pro Piacenza la sensazione è che l’Arezzo, nel momento in cui ha iniziato a giocare con un po’ di pressione e con la prospettiva del primo posto, sia mancato in cattiveria e personalità. Un po' la sindrome da braccino del tennista.

Domenica al comunale arriva la Cremonese. Il primo dei due scontri diretti per il secondo posto. Le tre sberle del “Garilli” paradossalmente possono aver liberato la testa. Il campo dirà se la frenata dell’ultima settimana è un fatto isolato o la spia di una flessione più profonda.

 

scritto da: Andrea Lorentini, 20/02/2017





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