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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
il gruppo lingua in curva sud
NEWS

Maturità e cinismo cercasi. L'Arezzo torna con i piedi per terra. E adesso c'è da vincere!

Ci avevamo sperato. Abbiamo cullato un sogno. Dopo un mese esaltante, invece, è venuta meno quella personalità che avrebbe consentito di salire ancora più su e magari, alla luce delle difficoltà dell'Alessandria, di riaprire clamorosamente il campionato. L'approccio a certe partite resta il difetto su cui lavorare in vista dei play-off, perché lì bisogna arrivarci senza freni mentali di sorta. Intanto va riconquistato il secondo posto e domenica c'è l'occasione giusta



a Piacenza è arrivata la quinta sconfitta stagionale per gli amarantoCi avevamo provato. Ci avevamo sperato. Abbiamo cullato il sogno per un mese intero. Peccato, anche se è stato bello. Dobbiamo invece misurarci con la realtà con la quale Lucchese (meno) e Pro Piacenza (soprattutto) ci richiamano a fare i conti. Questa squadra ha vissuto un mese esaltante, con cinque vittorie consecutive ed una apparente crescita tecnica e di mentalità, ma quando la pressione si è fatta sentire di più (non è un paradosso che sia avvenuto contro avversarie sulla carta più abbordabili) è mancata quella maturità e quel cinismo che ci avrebbero fatto fare un ulteriore passo in avanti e magari, alla luce del cammino non brillantissimo dell’Alessandria nel 2017, riaprire anche clamorosamente il campionato. Invece ancora una volta è mancato il contributo dei cosiddetti top player, con Arcidiacono naufragato in un primo tempo inguardabile e Grossi che nonostante il piede felpato non riesce a fare la differenza.

 

Oddio, a Piacenza contro una squadra cui va dato il merito di aver interpretato la partita in maniera tatticamente ed agonisticamente perfetta, non sono mancati solo loro due. E’ stato l’ennesimo black-out, come a Pontedera, come a Olbia. Ci si accontenta di aver avuto la conferma delle doti di Borra e non è poco ma nemmeno tanto. Quel che più colpisce in certe occasioni è l’assoluta incapacità di provare a ribaltare l’inerzia della partita. Nella prima parte il ritorno al centrocampo a due ci aveva lasciato in balia della densità studiata da Pea, ma dopo l’intervallo Sottili ha apportato i correttivi e la partita era ampiamente rimediabile. Macché; se possibile ripresa ancora più incolore dei primi 45 minuti con un rosario di passaggi sbagliati, duelli persi (praticamente tutti) e goffaggini impreviste ed imprevedibili. E’ evidente che battute a vuoto di questo genere non rappresentano un dramma; tutte le nostre rivali (eccezion fatta per i grigi di Braglia che hanno sì perso quattro volte ma solo scontri diretti) hanno raccolto scivoloni cammin facendo.

 

Barba e Arcidiacono, protagonisti in modo opposto della partita di domenicaSemmai quello su cui si dovrà parecchio lavorare in questi due mesi e mezzo è proprio l’approccio caratteriale alle partite. Infatti la pressione delle ultime due gare sarà niente se la confrontiamo con quella che ci sarà in occasione della folle lotteria che si andrà a concludere a Firenze a metà giugno. Da entrambi gli altri gironi si annunciano avversarie tostissime, qualcuna anche con presumibili santi in paradiso (Parma o Venezia, tanto per non fare nomi). Bisognerà arrivarci con la serena consapevolezza della nostra forza, che quando si esprime come sa non è seconda a nessuno. Bisognerà arrivarci con la rabbiosa determinazione che serve per ribaltare avversari e pronostici. Bisogna arrivarci però anche con la mente scarica e in grado di consentire prestazioni secondo le potenzialità, senza freni tirati né mentali né fisici.

 

Contro la Lucchese nei primi dieci minuti era palese la tensione nelle giocate, poi ci siamo ripresi ed avremmo meritato anche di vincere, ma la fatica mentale l’abbiamo pagata nel secondo tempo. Contro il ProPiacenza la lampadina non si è accesa mai per tutta la partita. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di non esserci con la testa né di averla troppo pesante. Intanto c’è da riconquistare il secondo posto che ci spetta. Domenica sera contro la Cremonese di motivi per vincere ce ne saranno a iosa. Non ci sarà nessuna svolta dietro questa partita, ormai il girone A la svolta l’ha già presa da tempo. Ci sarà però da vincere per la classifica e per l’onore, ci sarà da vincere perché c’è da riscattare una prestazione indegna, ci sarà da vincere perché sì, perché l’Arezzo deve giocare sempre per vincere. Ma niente sarà decisivo. Di qui al 7 maggio sarà una lotta al coltello per quella piazza che consente almeno di saltare un turno di play-off e quindi proiettarsi da subito negli ottavi di finale. E noi dovremo esserci al meglio per ricucire quel sogno che s’è sfilacciato una settimana fa.

 

scritto da: Paolo Galletti, 23/02/2017





L'Arezzo prepara il big match con la Cremonese

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