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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Riccardo, Michele, Elisa, Paolo, Luca e Carlo in trasferta a Gallipoli
NEWS

Notizia buona: Le Caselle, ci siamo. Notizia cattiva: i Funghini chiedono 70mila euro di danni!

L'Arezzo avrà finalmente il suo centro sportivo: l'iter burocratico per la concessione degli impianti sta per giungere a conclusione e l'ok del consiglio comunale è previsto nell'assemblea della prossima settimana. Ma c'è anche il rovescio della medaglia: i proprietari dei campini hanno citato in giudizio la società amaranto con una richiesta di risarcimento per le condizioni di degrado dell'antistadio. Quando però il contratto d'affitto arrivò alla scadenza naturale, nella primavera del 2015, il ''Lebole'' e lo ''Zampolin'' erano perfettamente tenuti



gli impianti a Le Caselle stanno per passare in concessione all'ArezzoL'Arezzo avrà il suo centro sportivo. Dopo una serie infinita di intoppi, marce indietro e rinvii a data da destinarsi, il tormentone sembra veramente giunto all'epilogo. Le strutture che si trovano a Le Caselle e che fino a qualche mese fa erano gestite dall'Ut Chimera, verranno affidate in concessione dal Comune alla società amaranto.

I tecnici dell'amministrazione hanno studiato in queste settimane la formula giuridica migliore per bypassare gli ostacoli burocratici disseminati lungo l'iter. In quegli impianti sono stati scoperti degli abusi edilizi e questo ha reso più complesso il cammino della pratica, che è finalmente arrivata al traguardo. Nella riunione della prossima settimana, il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare la delibera grazie a cui l'Arezzo potrà finalmente gestire i campi di via Darwin.

 

Lì ci sono un terreno di gioco in erba naturale e uno più piccolo in erba sintetica, entrambi con tribune per gli spetattori, più un campo da calcio a sette e uno da calcio a cinque. Oltre agli spogliatoi e a un parcheggio piuttosto ampio, la dotazione comprende anche bar, cucina e ristorante. Bisognerà capire quali e quanti lavori di ristrutturazione dovranno essere messi in cantiere, e quanto tempo ci vorrà per risistemare gli ambienti, ma il passo avanti è sotto gli occhi di tutti.

Nei progetti della dirigenza, Le Caselle diventerà la casa delle giovanili e del femminile, con l'appendice de La Nave. Nulla vieta che possa ospitare anche la prima squadra, che adesso ha trovato una sistemazione provvisoria ma confortevole tra l'Olmo Ponte e Badia al Pino. Senza contare che il discorso per i campini è, anzi sarebbe, sempre aperto.

 

il campo ''Mario Lebole'' dell'antistadioE qui veniamo all'altra faccia della medaglia. La soluzione antistadio non è mai tramontata veramente, perché dal punto di vista logistico resta la più comoda. Nei giorni scorsi, però, è piombata come un fulmine a ciel sereno la richiesta di risarcimento da parte dei proprietari dei terreni intitolati a Mario Lebole e Guerrino Zampolin. La famiglia Funghini si è rivolta ai tribunali e ha chiesto all'Arezzo 70mila euro di danni per aver lasciato i due campi incolti e senza manutenzione.

La motivazione, per chi ha seguito tutta la querelle, è decisamente paradossale. Eppure è così: in un ardito rovesciamento di ruoli, e nonostante l'Arezzo non si alleni più ai campini dalla primavera del 2015, la società dovrà rispondere in tribunale dell'incuria in cui versano i terreni. Ci sarebbe anche una perizia, effettuata pochi mesi orsono da un tecnico incaricato dai Funghini, sullo stato penoso dei campi, che però erano in condizioni ottime quando il contratto d'affitto arrivò a scadenza e non fu rinnovato.

 

Proprio il contratto è uno dei pomi della discordia. I proprietari lamentano il mancato rispetto di alcuni punti focali dell'accordo, sottoscritto dall'allora presidente Severini: il pozzo per l'acqua non è stato realizzato e i terreni non sono stati omologati per disputarvi partite ufficiali. Secondo l'Arezzo, in realtà, fu il Comune a trovare una soluzione alternativa al pozzo per l'irrigazione dei campi. E l'omologazione è impossibile, perché mancano spogliatoi annessi ai campi e le normative Figc su questo sono intransigenti.

E' chiaro che davanti a un giudice sarà difficile sostenere che la responsabilità dell'erba alta sui campi, dei cancelli chiusi con il lucchetto, dei caprioli che scorrazzano davanti alle porte, dell'immagine degradata che ne viene fuori, sia dell'Arezzo. E' un altro capitolo di questa storia infinita. E come direbbe Flaiano: la situazione è grave, ma non è seria.

 

scritto da: Andrea Avato, 28/02/2017





Un capriolo intrappolato all'antistadio di Arezzo

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