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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro e Riccardo a Parigi
NEWS

E intanto la squadra è al bivio: puntare forte al secondo posto o preparare già i play-off?

Le ultime tre giornate di campionato, al di là dei risultati, hanno messo in evidenza una flessione generale. Perfino Foglia, fin qui tra i più positivi, sta fisiologicamente tirando il fiato. E la brillantezza non è quella dei giorni migliori. A poche ore dalla trasferta di Roma contro il Racing, viene da domandarsi se valga ancora la pena spremere la rosa per arrivare il più in alto possibile in classifica o se invece non sia più lungimirante cominciare a lavorare in ottica spareggi



un punto nelle ultime tre giornate per gli amarantoTre indizi fanno una prova? Forse no, ma l’amarezza del dopo Cremonese va anche oltre una sconfitta che brucia e che pesa sull’economia di una classifica che torna a farsi meno luccicante. Contro la bestia nera del Comunale (dieci partite senza mai vincere contro i grigiorossi sull’erba amica) l’Arezzo ha mostrato un gran cuore, una buona corsa ma una preoccupante involuzione in fatto di idee. Come accaduto contro Lucchese e Pro Piacenza, anche Tesser ha chiuso i varchi laterali e aumentato la densità a centrocampo finendo con il passare dei minuti con l’assumere il controllo della partita. In effetti i lombardi hanno rischiato pochissimo nonostante la grande pressione cui sono stati sottoposti nel primo tempo. Davanti alla compattezza della Cremonese è mancata in maniera tangibile un’alternativa all’azione sulle fasce con cross in mezzo. Il centrocampo a due finiva sempre per soccombere davanti al folto numero di avversari (di qualità) e non c’era verso di provare uno sfondamento centrale né un uno-due rapido che potesse mettere in inferiorità la retroguardia ospite.

 

A fine gara Sottili ha contato 21 traversoni in area avversaria. Non è poco, è vero, peccato che tutti sono stati intercettati dai marcantoni del reparto arretrato avversario. La formula che ci ha consentito belle performances comincia ad essere conosciuta e studiata dagli avversari che prendono sempre di più le giuste contrarie. Occorrerebbe cambiare ma per questo ci vorrebbe il contributo di gente come Grossi, ingaggiato per fare il top player di qualità ma fino ad oggi incapace di dare un seguito alla sua fama, dato che non riesce ad andare oltre il passeggio a piccolo trotto per il campo facendo infuriare i tifosi. Oppure si potrebbe provare a sfruttare meglio il consistente numero di calci d’angolo che ogni volta si riesce a collezionare e che solo due volte hanno consentito la finalizzazione vincente. A questo punto, con la prima piazza ormai lontanissima e la seconda che si avvia ad esserlo, cambiano giocoforza le prospettive rispetto ad appena 15 giorni fa. Il punto adesso è: continuare a spremere il gruppo per cercare di inseguire quel preziosissimo secondo posto che pareva alla nostra portata fino all’altro ieri, oppure cominciare a ragionare in ottica play-off facendo tirare il fiato agli elementi più utilizzati, facendo ruotare la rosa senza badare più di tanto al risultato finale dato che poi arrivare quarti o sesti alla fine cambia il giusto?

 

stiramento al collaterale per Luciani, 3/4 settimane di stopNon si pensi che sia un quesito fuori tempo, dato che alla fine del campionato mancano poco più di due mesi e la roulette russa inventata dai geniacci irraggiungibili che presiedono la Lega Pro è una prova senza appello. Sbagliare novanta minuti può essere fatale e compromettere una stagione intera. Nell’adrenalina del dopo partita (con il carico di un arbitraggio non decisivo per il risultato ma insultante per l’intelligenza), allenatore e giocatori hanno giurato che si riprenderanno la piazza d’onore. Gli fa merito l’impegno. E’ giusto che l’abbiano detto e guai sarebbe stato se avessero affermato il contrario; ma a palle ferme sulla questione bisogna ragionarci davvero. Se, come parrebbe a vederla in campo, la squadra comincia ad accusare un po’ di fatica (flessione nei secondi tempi), se ci sono elementi chiave come Foglia che dopo aver tirato la carretta e macinato kilometri accusano un fisiologico calo, se anche Polidori e Moscardelli al di là dello straordinario impegno sono meno lucidi, allora sarebbe forse il caso di pensarci.

 

Per dire, sabato pomeriggio è a rischio squalifica tutto il centrocampo (sono diffidati De Feudis, Cenetti e Foglia). Diventeranno determinati ora le scelte dello staff tecnico e dirigenziale; loro sono in possesso dei dati sulle condizioni fisico atletiche dei giocatori, loro sanno cosa e fin dove la società intende davvero osare. Non possiamo in alcun modo permetterci di arrivare alla fase finale per fare i comprimari. Dobbiamo arrivarci per essere protagonisti. Sappiamo tutti, per i tanti anni di calcio sofferto dalle tribune in chiave amaranto e comunque visto per passione ad ogni latitudine, che l’esito delle partite è spesso legato ad episodi, ma sappiamo anche che gli episodi e la sorte non disdegnano di essere aiutati. L’Arezzo deve lavorare per arrivare fino a Firenze ed arrivarci nelle migliori condizioni possibili; mentali e fisiche con particolare riguardo alle prime che si sono rivelate in questo periodo il tallone d’Achille di un gruppo dalle grandi potenzialità. Il cuore ci direbbe di ripartire con la rabbia in corpo fin da Roma, il cervello sorregga chi di dovere nel valutare il più razionalmente possibile quale strada prendere. Ora che ci hanno levato anche l’impiccio del giorno di San Barnaba (tradizionalmente poco favorevole alle cose aretine) l’obiettivo diventa un pomeriggio di metà giugno sotto le colline di Fiesole...

 

scritto da: Paolo Galletti, 02/03/2017





Gli amaranto preparano la trasferta di Roma

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