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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Carlo a Lisbona
NEWS

La curva sud trasloca a 400 chilometri di distanza. Con un'idea in testa: vincere!

Si riparte da Moscardelli e dal suo gol meraviglioso segnato contro il Livorno. Gli amaranto sabato scorso hanno interrotto il digiuno che durava da un mese e oggi cercheranno di riprendere la marcia anche in trasferta. A Meda sarà una partita difficile, da affrontare con il sostegno di quei tifosi che l'Arezzo non lo abbandonano mai



è saldo il feeling tra tifoseria e squadraSi riparte da lì. Da Moscardelli che prende palla spalle alla porta, aggira il suo amico Valiani, ferma quasi il tempo con quel tunnel elegantissimo su Marchi e incastona la palla al sette opposto con un tiro da trenta metri. Si riparte dall'esultanza spasmodica della Sud, che non vedrà un gol sotto di sé da dicembre ma può esultare per una perla vera dal lato della curva ospite. Chissà come l'hanno visto bene i livornesi quel tiro, quella parabola, quella ragnatela spazzata via! Ripartiamo, appunto. Ripartiamo anche perché di chilometri c'è da farne tanti per arrivare a Meda ad affrontare un insidioso Renate in una trasferta tutt'altro che facile, ma che gli amaranto possono vivere di nuovo con maggiore leggerezza visto il ritorno ai tre punti e all'imbattibilità difensiva. Certo, non potrà essere sempre il numero 9 a togliere le castagne dal fuoco, però intanto abbiamo vinto: abbiamo vinto un derby sentitissimo, abbiamo guadagnato tre punti proprio dal Livorno e abbiamo anche allontanato gli spettri di una rimonta in classifica firmata Giana Erminio che saprebbe davvero di beffa.

 

Insomma, non sarebbe male ripetersi già oggi, per ripartire anche fuori casa. Per dire a tutti che siamo tornati e facciamo paura di nuovo. Che per la corsa alla B ci saremo anche noi e che ai playoff le squadre dovranno sperare di non beccarci. C'è la voglia di urlare al campionato che se c'è qualcosa che non va, l'Arezzo è capace di cambiarla: il sistema di gioco, per esempio. A Sottili all'inizio imputavamo di cambiare troppo spesso dando la sensazione di mettere i propri giocatori in confusione; molto più vicina alla realtà, invece, l'idea che sia un allenatore senza paraocchi, senza gerarchie e idee preconfezionate e inattaccabili, capace di istruire la squadra a più varianti e coraggioso abbastanza da metterle in atto per provare a cambiare sorti o andamenti negativi.

 

uno dei tanti vessilli della curva amarantoNon era per nulla scontato abbandonare la difesa a quattro per passare a quella a tre di “ezioliniana” memoria, così come non sono mai scontati i moduli e gli interpreti con cui iniziamo le nostre gare. Anche questo aspetto contribuisce all'attesa per ogni partita compresa, ovviamente, quella di oggi. Inutile dire ancora di come ogni gara possa rappresentare una svolta, di come ogni match da giocare sia il più importante, di come sia necessario ritrovare la continuità di risultati e di come sia fondamentale affrontare ogni avversario come se fosse l'ultimo ostacolo prima di alzare una coppa o di celebrare una promozione. Essenziali banalità che ci ripetiamo contro la corazzata di turno e contro l'ultima in classifica, dopo cinque vittorie e dopo quattro passi falsi. Ovvie verità che ci diciamo per ammazzare l'attesa, esorcizzare i minuti che passano prima che l'arbitro fischi l'inizio e le chiacchiere se le porti via il vento.

 

Mettiamola così, allora: sono immancabili solfeggi che ci servono a scaldare la voce per quando serve davvero, cioè durante i novanta minuti in cui gli amaranto sono in campo a cercare quella vittoria che noi riteniamo, appunto, essenziale e immancabile, ovunque e ogni volta. Mentre i giocatori fanno skip in campo, noi facciamo stretching in curva o nel settore ospiti di turno esternando previsioni, speranze, opinioni, congetture, idee. Poi quando la partita inizia “siamo l'armata amaranto e mai nessun ci fermerà” e basta, vogliamo solo quel gol e “tutta la curva esploderà”. Fino a fine partita, dopodiché defaticamento: altri discorsi, altre idee, entusiasmi o critiche, elogi o imprecazioni. E si riparte anche noi, per un'altra settimana e così via! L'essenza del tifo sugli spalti, nei pullman o nelle macchinate, nel viale del nostro stadio o in quello meno familiare da un'altra parte del nostro stivale. Sempre accompagnati dalla solita passione. Alò Arezzo!


scritto da: Luca Amorosi, 18/03/2017





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