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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
vessilli amaranto ad Anfield Road - Liverpool
NEWS

Una spina nel fianco, un modulo che non decolla. L'Arezzo si ritrova su una scomoda altalena

Santini, in serata di grazia, ha tenuto in ambasce da solo difesa e centrocampo amaranto. Ma è stata tutta la gestione della gara a destare preoccupazione, perché il Pontedera avrebbe potuto fare gol sullo 0-0 quando era in undici e poi in dieci, fino a trovare il meritato pareggio con l'uomo in meno. Agli uomini di Sottili manca quella continuità che è sempre sfuggita, tranne a inizio 2017, in stagione. Recuperare le rassicuranti certezze del 4-4-2 forse potrebbe servire



Claudio Santini, 25 anni, spina nel fianco dell'ArezzoAltalenante l'Arezzo lo è sempre stato. E' il difetto genetico di una squadra che in stagione ha alternato risultati e prestazioni. Il girone d'andata, se lo riguardiamo, è una lunga lista di vittorie in casa, quasi tutte accompagnate da gioco convincente, e un altrettanto corposo elenco di successi mancati in trasferta, dove si annidano i rimpianti maggiori.

Con il giro di boa e l'anno nuovo, le cose sembravano cambiate: cinque vittorie di fila tra gennaio e febbraio, poi quattro gare senza mettere mai le mani sui tre punti. Adesso siamo tornati al saliscendi: corposa la prova di Piacenza, esitante quella con il Pontedera. Che ci sarebbe stato da stringere i denti, Sottili l'aveva detto e si sapeva. Ma che l'Arezzo avrebbe tremato anche con l'uomo in più, fino a farsi rimontare dopo il novantesimo, non era preventivabile.

 

Non è la sofferenza in sé a procurare allarme: in questo campionato di risultati pazzi, in cui nemmeno le big hanno vita facile, l'equilibrio regna sovrano e il Racing Roma ti può infastidire come l'Alessandria. E' la gestione della gara che desta preoccupazione. E' bastato un Santini (bravissimo) in stato di grazia per tenere in ambasce difesa a centrocampo. Il Pontedera poteva fare gol sullo 0-0 quando ancora era in undici, quando è rimasto in dieci e sullo 0-1 nei minuti conclusivi. Alla fine il gol l'ha segnato veramente, con merito.

Approssimativa l'efficacia delle offensive amaranto: folate di calcio discreto sovrapposte a pause pesanti, che ridavano fiato agli avversari e ne stimolavano le ripartenze, modalità tattica in cui la squadra di Indiani sa esprimersi con maestria. Ormai non è più una casualità: contro gente di gamba, che corre con criterio e attacca gli spazi, l'Arezzo va fuori giri. E' successo a Olbia, a Piacenza con la Pro, due volte con il Pontedera, anche con la Pistoiese. 

 

Sottili e il vice Rubicini concertano il da farsi dopo il rosso a VidettaL'argomento l'avevamo messo in tavola dopo il 2-1 di sabato, a maggior ragione lo facciamo adesso. In questa fase del torneo, e senza Luciani a destra, Sottili ha puntato forte sulla difesa a tre, perché perde qualcosa in brillantezza di manovra ma guadagna in solidità. E adesso è il momento di badare al sodo. Il bilancio dei pro e dei contro, però, non è così nitido e dall'ultimo periodo emerge un Arezzo decisamente più piatto rispetto a prima. Meno brillantezza vuol dire meno pericolosità. Soprattutto, vuol dire meno facilità nel muovere il pallone.

Marcando a uomo in ogni zona del campo, il Pontedera ha inibito il giro palla amaranto. Erpen e Corradi hanno spremuto il minimo sindacale, Polidori è rimasto fuori dal gioco. E gli esterni, giocando così, sono per forza di cose meno partecipi alla fase di rifinitura. Bearzotti, che ha una condizione mentale migliore, si salva mettendoci gamba e spunto. Yamga invece non si accende mai, anche se dopo l'infortunio, in verità, non è più tornato quello d'inizio stagione.

 

Sottolineare il fattore Moscardelli è pleonastico: vero che senza i gol del capitano, l'Arezzo nell'ultimo periodo sarebbe andato in crisi. Ma Moscardelli è stato acquistato (anche) per risolvere le partite nei momenti meno felici. Dunque va bene così e la gestione del centravanti ieri sera era stata perfetta: un'ora di panchina per riposare, che non gli fa male, poi mezz'ora con un gol decisivo. Kabashi, purtroppo, ha rovinato tutto.

L'impressione è che certi difetti l'Arezzo li abbia nel dna. Siamo alla 33esima e se una squadra è in saliscendi permanente oggi, anche per caratteristiche, non si può pensare che di punto in bianco trovi costanza. Però recuperare qualche certezza potrebbe servire: due punte davanti, linea a quattro in difesa, esterni alti in grado di coprire ma con possibilità di portare l'uno contro uno con maggior frequenza e miglior freschezza. Nulla di eclatante, soltanto un ritorno alle care, vecchie e rassicuranti abitudini. Che, vero anche questo, nell'ultima mezz'ora di ieri non hanno fruttato granché. Il puzzle non è così semplice da comporre. 

 

scritto da: Andrea Avato, 05/04/2017





Arezzo-Pontedera 1-1, intervista con Stefano Sottili

Arezzo-Pontedera 1-1
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