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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessio, Francesco, Luchino, Poggio e Peiote allo stadio
NEWS

Avanti ragazzi, il viaggio inizia adesso. Mancano gli ultimi punti, poi si comincia a sognare

Tre giornate alla fine della stagione regolare, il terzo posto da mettere al sicuro contro Prato, Viterbese e Olbia: poi cominceranno i play-off che sono l'obiettivo inseguito dall'inizio dell'annata. Il sostegno del pubblico come al solito non mancherà e per fortuna che è subito rientrato l'allarme sui posti fissi da occupare allo stadio: stasera potremo tifare come sempre



È stato strano: dopo qualcosa come due settimane in cui si è giocato ogni tre o quattro giorni, stare quasi dieci giorni senza Arezzo in campo è stata una sensazione particolare, quasi come se la stagione fosse finita con la calda trasferta di Tivoli. Invece è l'esatto contrario, perché tra poco arriva l'inizio di un nuovo capitolo che ci auguriamo si concluda con un lieto fine e sembra quasi che anche il meteo, con queste temperature rigide, ci si sia messo di buzzo buono a ricordarci che c'è ancora da pedalare, un po' come se fossimo solo a febbraio. E se i playoff potrebbero essere il primo capitolo di un nuovo libro tutto da scoprire, allora queste ultime tre giornate, a partire da stasera, fungerebbero come una sorta di prefazione in cui viene spiegato come si è arrivati alla stesura del libro. Eh sì, perché se ci giochiamo bene queste ultime carte, ci assicureremmo una posizione di partenza che di per sé può dare uno slancio in più.

 

Il terzo posto conta, anche se costringerà comunque a giocare il primo assurdo turno interno contro una squadra che finirà parecchi punti sotto e che magari accederà alla postseason per il rotto della cuffia. Il terzo posto conta pure perché anche in un eventuale turno successivo offrirebbe qualche vantaggio da non sottovalutare, tipo quello di giocare in casa il ritorno. Ecco perché va difeso con le unghie e con i denti da Livorno e Giana Erminio. Il calendario in questo senso sembra venirci incontro, ma abbassare la guardia sarebbe un grave errore, dato che comunque Prato e Olbia si giocano le ultime cartucce per raggiungere la salvezza diretta e la Viterbese potrebbe dover difendere il suo piazzamento playoff o più probabilmente cercare di migliorarlo. Per non dire poi di quanto sia improvvido fare tabelle e calcoli in questo girone: tutte le squadre di vertice prima o dopo hanno avuto inciampi imprevisti e inaspettati.

 

Dal punto di vista tecnico, comunque, questa decina di giorni senza partite è filata via piuttosto liscia, mentre per noi tifosi ci ha pensato un comunicato a tenerci qualche ora in ambasce anche stavolta. Soprattutto per noi stabilmente presenti in curva dove più ci pare e piace, leggere che improvvisamente avremmo dovuto occupare il posto assegnatoci per non incorrere in sanzioni ci ha fatto drizzare più di un capello. Era abbastanza prevedibile, a pensarci bene, che questo non fosse altro che un modo della società per premunirsi e che era alquanto difficile che da un giorno all'altro potesse essere richiesto di posizionarsi al proprio posto, specialmente agli abbonati, a cui il biglietto cartaceo recante il numero di posto non è mai servito per entrare. Per fortuna la questione è subito rientrata e le ennesime nuvole nere sopra le teste di tifosi e ambiente sono state spazzate via.

 

Per cui, accanto agli amici di sempre o in un angolo da soli, in cima con il bel panorama di Arezzo e del campanile del Duomo che svetta ad allietare i momenti di stanca del match oppure sulla balaustra con la linea di fondo a pochi metri, spostati verso sinistra o verso destra, in mezzo ad alzare le braccia e a finire la voce o seduti qualche fila più su, o ancora in tribuna lato curva Minghelli o dall'altra parte, insomma il posto non importa. Importa esserci ancora. Anche se, consentitemelo, in quella prima decina di file della curva al centro magari si vive un po' di più, si soffre un pelino di più e si gioisce anche un pizzichino di più. Tutto è amplificato, come i cori che si levano alti ad aiutare i nostri ragazzi. Il viaggio non è finito, anzi, è appena iniziato e speriamo sia ancora molto lungo! Avanti Arezzo!

 

scritto da: Luca Amorosi, 22/04/2017





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