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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Andrea all'Isola del Giglio
NEWS

Aspettando il closing, mentre i giochi si fanno lontano dalla città. Alcuni consigli ai compratori

I tifosi friggono e soffrono in attesa dell'epilogo di una trattativa che si allunga a ridosso di scadenze importanti per la prossima stagione. Purtroppo neanche stavolta l'imprenditoria locale ha mostrato interesse per l'Us Arezzo, nel solco di una indifferenza cronica verso la squadra. A chi sta discutendo della compravendita con il presidente Ferretti, ricordiamo alcune cose: in serie C questa società non può non essere ambiziosa, servono allenatori e giocatori competitivi e serve rispetto per i sentimenti della gente



uno striscione dei tifosi amaranto di qualche settimana faCedere le quote o non cederle? Se sia più nobile mantenere la maggioranza oppure scendere ancora, fin quasi a scomparire. Morire, dormire, sognare forse. Eh si, mentre il presidente “Amleto” Ferretti medita e tratta con i quasi misteriosi potenziali acquirenti, noi si frigge e si soffre, si cerca ognidove, titillando internet, rompendo le scatole agli amici, implorando il direttore Avato, sospesi nel nulla di una società che forse esiste ancora e forse no, ma che certamente vede allo stato attuale il braccio operativo ingessato dagli eventi ed una squadra che anch’essa forse c’è e forse no, senza un allenatore (questo è certo) e con i contrattualizzati ed i loro procuratori che sono alla finestra per decidere se restare o meno a fronte di quelli che saranno i programmi e le ambizioni. Insomma, una settimana balorda che speriamo si sciolga in notizie finalmente positive.

 

Però che tristezza. Un’altra volta nella confusione, un’altra volta nell’incertezza e soprattutto sempre appesi a volontà esterne, lontane dalla nostra terra e dalla nostra città. Non voglio tornare su vecchi argomenti, ormai triti e ripetuti fino allo sfinimento, però la constatazione non finisce di amareggiarmi e mi ha fatto vivere con una certa cupezza anche la festa della Giostra perché m’è venuto da pensare che dalle nostre parti (a differenza che altrove) la fazione che s’accende per questa bella manifestazione non si traduce poi in una altrettanto forte passione per ciò che rappresenta l’unità, il nome di Arezzo. Un’idea e un concetto che non riescono ad avere centralità nel cuore e nel cervello e a tradursi in azioni conseguenti a tutela degli interessi e dell’immagine di una città che finisce troppo spesso sbeffeggiata e trascurata in ambito regionale e nazionale.

 

Franco Zavaglia, uomo di riferimento del gruppo acquirenteIn attesa di fatti che mi smentiscano (e ne sarei lietissimo) sta anche qui, per tornare al nostro piccolo mondo pallonaro, la ragione che ci vede soccombenti rispetto alle imprevedibili ascese di club come Benevento o Crotone; fino a che non maturerà una cultura dell’appartenenza che sia collettiva e non solo individualistica e dedita solo al proprio particulare, il salto di qualità sarà molto difficile che avvenga.

Nonostante tutto però il futuro potrebbe non essere così nero. Lo sapremo prestissimo (pare) ed allora credo sia opportuno far presente da subito alla nuova proprietà che, avendo scelto per la trattativa un periodo non esattamente felicissimo, a ridosso di scadenze fondamentali e in avvio di mercato con ciò sospendendo a divinis ogni azione concreta in una fase piuttosto cruciale, ci aspettiamo rapidissime dimostrazioni di aver compreso la storia e il blasone del club che si accingono a controllare. Anche per loro, e a maggior ragione, varranno i fatti e non le parole. Il criterio resta quello anche perché è l’unico parametro che abbia un minimo di oggettività in un mondo dove l’irrazionale e l’imponderabile hanno una parte rilevante.

 

Chiediamo a chi arriverà (vorrei metterci i nomi ma al momento in cui scrivo ancora nulla si sa di preciso) di confermare le ambizioni che è giusto abbia in serie C una squadra che si chiama Arezzo, chiediamo un allenatore che occupi quel posto per meriti calcistici e non per meriti relazionali, chiediamo che lo stesso criterio di merito venga seguito per la scelta dei collaboratori e per la formazione di una squadra competitiva. Chiediamo soprattutto rispetto e attenzione per i nostri sentimenti e il nostro amore per la maglia. Se i nuovi dirigenti hanno (come pare certo) già qualche esperienza di calcio alle spalle, sanno che una società di calcio è un’azienda tutta particolare, nella quale se non si possono dimenticare i fondamentali di natura economica, non si può nemmeno ridurre la gestione solo a questi perché di mezzo c’è qualcosa di immateriale e fortissimo che è il sentimento della gente. Siamo pronti ad applaudire, saremo in piazza prima e sugli spalti poi a sostenere il vostro sforzo, ma sta a voi ora dimostrare che ci credete almeno quanto noi.

 

scritto da: Paolo Galletti, 21/06/2017





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