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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Ruben allo Stamford Bridge di Londra
NEWS

Un flop che fa male, la mano di Indiani e quella di Bellucci, il 16 settembre. Arezzo sulle spine

Contro la Pistoiese è arrivata una brutta prestazione, più brutta di quella con l'Arzachena. E se da una parte si vedeva una squadra che giocava sapendo cosa fare, dall'altra ce n'era una che giocava quasi solo d'istinto. Un allenatore al debutto ha bisogno di tempo per lasciare un'impronta, ma tempo non ce n'è. E dall'accordo con la Samp (voluto da Ferretti) alla penalizzazione in classifica, in attesa della prossima scadenza per il pagamento degli stipendi, nell'ambiente c'è un senso d'incertezza che non se ne va



la formazione amaranto battuta dalla Pistoiese1. L'Arezzo ha giocato male. Anche peggio della partita con l'Arzachena. Possesso praticamente nullo, mai una ripartenza, mai una giocata manovrata. Dopo la vittoria di Gorgonzola (ottenuta con merito, diciamolo, sennò non siamo obiettivi), un flop così clamoroso era difficile da prevedere. Il fatto è che di là c'era una squadra che sapeva cosa fare e di qua c'era una squadra che andava d'istinto. La prestazione, e purtroppo pure il risultato, sono venuti di conseguenza.

2. Chi ha sempre dato del catenacciaro a Indiani, dovrà aggiornare le opinioni, magari riguardando le ultime due partite che ha giocato al Comunale con Pontedera e Pistoiese. Le sue squadre sanno difendersi ma sanno anche contrattaccare e, se c'è bisogno, la palla la tengono e non la buttano al vento. La mano dell'allenatore si è vista pure l'altra sera.

3. Non si vede ancora, invece, la mano di Bellucci. L'Arezzo fatica a guadagnare campo, gioca quasi solo di rimessa (venerdì sera nemmeno di rimessa), non sa gestire palla né i momenti chiave delle partite e dietro prende troppi gol, anche in situazioni semplici da leggere. Quando si crea una situazione del genere, vuol dire che manca organizzazione. E non è un bel segnale.

4. Che a Bellucci sarebbe servito tempo, era nell'ordine delle cose. Non puoi prendere un deb e pensare che il cerchio quadri al primo colpo. Il problema, come sempre in questi casi, è che di tempo non ce n'è. Non ne concede la piazza, non ne concede nemmeno la squadra, che più perdi e più si sgonfia. Forse non può concederne nemmeno la società. Il sospetto che Bellucci sia capitato nel posto giusto al momento sbagliato sta diventando sempre più forte.

5. L'abbraccio di Moscardelli al suo allenatore dopo il gol, l'esultanza con tutti i giocatori a Gorgonzola, dicono che il rapporto umano tra Bellucci e la squadra c'è. Non è dettaglio di scarso rilievo. Ma non basta per fare punti.

 

Claudio Bellucci, una vittoria e due sconfitte con l'Arezzo6. L'accordo con la Sampdoria per una collaborazione tecnica l'ha fatto Ferretti, come hanno detto sia lui che Gemmi pubblicamente. L'accordo, oltre al prestito degli under, doveva prevedere anche un sostegno economico. Che non c'è stato. E' arrivato Bellucci, sono arrivati Criscuolo, Di Nardo, Varga e stop. Tutto nasce da quel periodo di difficoltà in cui l'Arezzo pagò gli stipendi in ritardo, prenotando il -1 in classifica. La collaborazione con la Samp sembrava un'ancora di salvezza sotto molti aspetti, si è trasformata in una fabbrica d'ambiguità.

7. Bellucci, al quale lo stipendio lo paga l'Arezzo (i tesserati li stipendia il club d'appartenenza), non lo ha dunque scelto Gemmi (il quale aveva corteggiato Calabro e firmato con Magi), che evidentemente ha accettato lo status quo perché in quel momento, se avesse fatto la valigia, sarebbe venuto giù il castello. Domanda di questi giorni: Gemmi a quel punto avrebbe dovuto dimettersi? Risposta con il senno di poi: sì. 

8. Ferretti ha sempre rispettato le scadenze della Lega. Tranne l'ultima di fine giugno: di qui la penalizzazione, la campagna abbonamenti con due giornate amaranto anziché una, il taglio alle agevolazioni di prezzo e quel senso d'incertezza generale che non se ne va. La squadra è una spugna che tutto assorbe e certe prestazioni da mani nei capelli si spiegano (pure) così.

9. Il 16 settembre è il giorno cardine di questo periodo. Le società entro sabato devono saldare gli emolumenti ai tesserati del mese di giugno: per l'Arezzo si tratta, tra una roba e l'altra, di circa 130mila euro. Se Ferretti scollina bene questa data, la situazione prende una piega migliore. Altrimenti potrebbero aprirsi scenari pericolosi. 

10. Ci sono due cose che la gente vorrebbe sapere. Se la società decide di andare avanti con Bellucci, perché lo ritiene all'altezza del compito, poi avrebbe la forza per difendere questa scelta? E se la società decide che occorre cambiare allenatore, avrebbe la forza per andare a prendere un altro staff? 

 

scritto da: Andrea Avato, 10/09/2017





Arezzo-Pistoiese 1-2, immagini dagli spalti

Arezzo-Pistoiese 1-2
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