Peggior difesa del campionato, troppe sconfitte, giocatori giù di tono. Bellucci sotto esame

Quattro ko in cinque gare ufficiali, dieci gol al passivo, tre punti in classifica e un'identità di squadra che si è vista solo a tratti: il lavoro del tecnico e dello staff è al vaglio della dirigenza, che entro stasera deciderà se cambiare allenatore oppure no. La crisi si è acuita dopo la batosta di ieri a Piacenza, arrivata al termine di una prestazione con timidi progressi ma che non ha fruttato punti. Il calendario non aiuta: nelle prossime quattro giornate ci sono il derby con la Lucchese e le trasferte di Alessandria e Livorno

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Quattro sconfitte in cinque gare ufficiali, tre delle quali in casa, dieci gol al passivo, tre punti in classifica, peggior difesa del campionato, un'identità di squadra che si è vista solo a tratti: il quadro generale è a tinte fosche e i numeri inchiodano l'Arezzo all'evidenza. La strada non è quella giusta.

Sotto esame ci sono Claudio Bellucci e il lavoro svolto da metà luglio in avanti. Oltre alla vulnerabilità del reparto arretrato, colpisce il rendimento sotto tono di molti giocatori che erano considerati delle certezze (da Luciani a Foglia, da Cenetti allo stesso Borra), mentre i nuovi acquisti come Cutolo ancora non incidono.

 

Diversi fattori hanno zavorrato la squadra in questo avvio di stagione, comprese le traversie societarie, però adesso la dirigenza si trova di fronte a un bivio: confermare la fiducia al tecnico e al suo staff (il vice Abbruscato, il collaboratore Sussi, il preparatore atletico Montini, il preparatore dei portieri Tosti) oppure dare una sterzata e cambiare panchina.

Una decisione verrà presa entro stasera, con il dg Riccioli e il ds Gemmi che devono gestire una situazione di emergenza alle porte di una settimana più lunga del solito: contro la Lucchese si giocherà in posticipo di lunedì sera e c'è quindi qualche ora di tempo in più per sciogliere il nodo.

 

Paradossalmente, la crisi amaranto si è acuita dopo una prestazione che aveva delineato dei timidi progressi. A Piacenza si è visto un Arezzo più ordinato rispetto alla prova incolore con la Pistoiese e che agli avversari ha concesso poche occasioni pulite: eppure è arrivata un'altra mazzata, il che aumenta ancor di più il livello di preoccupazione. 

Il calendario tra l'altro non è in discesa per gli amaranto: nelle prossime quattro giornate sono in programma (oltre ai match interni con Lucchese e Pontedera) due trasferte complicate ad Alessandria e Livorno. 

 

scritto da: Andrea Avato, 18/09/2017

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Piacenza-Arezzo 2-1, intervista a mister Bellucci