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Addio tessera del tifoso. Ma incongruenze e dubbi restano ancora

La card voluta dall'ex ministro Roberto Maroni è stata spedita in soffitta e verrà sostituita da uno strumento che dovrebbe interessare prevalentemente il rapporto fra tifoso e squadra di calcio. Ma tante cose ancora non vanno, dagli stadi fatiscenti al modello inglese sempre invocato e mai messo in pratica fino al Daspo in differita.



la tessera del tifoso va in pensioneApprendo dal sito del Corriere della Sera che è ufficiale una notizia che era già nell'aria da un po': la tanto contestata Tessera del Tifoso se ne va in soffitta, sostituita da uno strumento che interessa prevalentemente il rapporto tifoso-squadra di calcio.
Ora, al netto delle dichiarazioni dell'ex-ministro Maroni, che sottolinea come "la tessera abbia dato risultati notevoli" (ovvio: gli stadi si sono svuotati!) e che "hanno vinto i tifosi violenti" (mentre il capo della Polizia, Manganelli, sostiene che "si tratta di una logica evoluzione" della tessera stessa), ci sono alcune cose che - come sempre succede in Italia - nessuno ci dice, ma se uno fa lo sforzo di pensare con la propria testa, ci arriva da solo.
Ad esempio, perché nessuno ha mai risposto formalmente alle incongruenze sollevate da Cristiano Militello, inviato di Striscia La Notizia, riguardo all'attuazione della Tessera del Tifoso?
Perché gente come Marcello Lippi, CT dell'Italia campione del Mondo nel 2006, o Daniele De Rossi, uno dei calciatori più in vista della Serie A, si sono schierati apertamente contro la tessera? Possibile che da noi non si possa mai affrontare un dibattito serio su niente, senza venire tacciati di facinorosi, o nel migliore dei casi di conniventi?
Ora, poiché io sono uno che - nei limiti del possibile - ha sempre amato pensare in proprio, mi sono fatto una mia idea, sulla questione "sicurezza negli stadi". E ora ve la espongo brevemente.
Punto primo, poiché si fa tanto parlare di "modello inglese", la sicurezza all'interno dell'impianto va delegata in toto alle società, anche a costo di mettere in atto dei cambiamenti legislativi. Vantaggi? Un notevole risparmio per i contribuenti, in quanto si ridurrebbe notevolmente il numero di agenti delle forze dell'ordine in servizio nei fine settimana. Alle società costerebbe un botto? Amen. Non è una prescrizione del medico, avere una squadra di calcio in serie A o in serie B, così come non lo è pagare ingaggi elevatissimi ai calciatori. Se si sa che è così, si mette la voce "costi per la sicurezza" nel capitolo delle spese fisse in bilancio, e ci si regola di conseguenza.
Punto secondo, se uno degli obiettivi è quello di riportare le famiglie negli stadi, bisognerebbe smetterla di dipingere gli stadi stessi come luoghi pericolosissimi, abbassare i prezzi dei biglietti, investire sulla ristrutturazione degli stadi stessi, che in Italia sono sì pericolosi, ma dal punto di vista architettonico e strutturale.
Punto terzo, è brutto ed impopolare da dirsi, ma bisognerebbe mettere in atto il motto "la legge è uguale per tutti". E dappertutto.
Perché ancora nessuno mi ha spiegato come mai i provvedimenti di DASPO vengono applicati in flagranza differita di reato e prima ancora che venga avviato il procedimento penale, senza che il diffidato abbia modo di visionare le immagini in base alle quali gli viene notificato il DASPO. Un po' come dire che uno che fa 180 all'ora in macchina si vede arrivare prima il carro attrezzi a casa che gli porta via la macchina, poi magari un pubblico ufficiale che gli requisisce la patente, e infine la multa con verbale annesso.

Infine, una domanda: invece di continuare ad inasprire il dibattito, costerebbe tanto, per una volta, ammettere che all'inizio ci si era sbagliati?

 

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scritto da: Roberto Gennari, 15/03/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Giotto, il 15/03/2012 alle 14:24

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Roberto, credo che sia una priorità del calcio riportare gente alla stadio. Ma soprattutto fare in modo che la partita di calcio sia una FESTA POPOLARE come 20/30 anni fa. faccio solo un esempio.

Finalmente vado a vedere la SAMP. A Modena contro il Sassuolo. Sapevo del Samp Village, ma non ero pronto ad affrontare quel che ho visto con i miei occhi. La Samp porta in 10 trasferte, degli stand che vengono montati a fianco dello stadio in cui TIFOSI DI CASA E AVVERSARI mangiano insieme a gratisse, bevono (anche la birra!), si gioca a calcio, giochi per bimbi, regalano depliants e vendono gadgets. Un sogno!!!! Centinaia di tifosi (i doriani erano non meno di 2.000 al Braglia) colorati e mischiati: perchè solo la Samp fa questo???

Infine una nota sugli stadi: quello di Modena è bellissimo, anche se si può migliorare. Via le barriere, migliore copertura e pulizia. Gli stadi devono essere creati per essere vissuti tutta la settimana e comunque non cattedrali nel deserto. Li vogliono costruire le Società? Ma facciano pure, chissenefrega se non sono di proprietà comunale. 

Commento 2 - Inviato da: il ferro, il 15/03/2012 alle 16:56

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bleah.....cacca.  e più la rumi più puzza......

Commento 3 - Inviato da: il ferro, il 16/03/2012 alle 01:05

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GIOTTO: nooooo....simpatizzi il Doria???? forse te conosco alora.....io so stato genovese per 7 anni e quando l'arezzo era troppo lontana qualche bel corno con la gradinata sud(abbonamento prestato,sennò non entri) giel'ho fatto. certo,per simpatia e voglia di calcio. l'arezzo è malattia,è un'antra facenda...

Commento 4 - Inviato da: chiana, il 16/03/2012 alle 08:10

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Giotto il calcio deve ritornare una festa popolare come 20-30 anni fa??????????????

Mi sa che tu 20 o 30 anni fa non eri nato o troppo piccolo... non fatevi raccontare le frottole, 30 anni fa gli stadi erano pieni malgrado nelle curve si entrasse con caschi da moto, catene e "materiale vario". Al sud era praticamente impossibile andare e qualsiasi genere di trasferta era un'avventura. Per rimanere sul "nostro" accadesse ora quello che è accaduto in match contro la ternana (il perugia no perchè parini si cacavano adosso e sono venuti in 3 fino al '90-'91, con la scorta e la trasferta pagata da quel maiale di gaucci), la cremonese, il genoa, il bologna, il milan, lo spezia etc... nel piazzale del ns stadio e nelle vie adiacenti ci arrestano tutti, buttano le chiavi e squalificano il ns stadio fino al prossimo giubileo.

Non ascoltate la tv e parlate di cose che conoscete...

Commento 5 - Inviato da: Giotto, il 16/03/2012 alle 08:43

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FERRO sono d'accordo: l'Arezzo è na malattia incurabile e me la tengo stretta!!! Però ogni tanto una partitina del Doria.....

CHIANA io parlo solo di quello che ho visto con i miei occhi. Negli anni 80 e 90 li ho visti tutti i tifosi in corteo venire allo stadio, pula ovunque, botte da orbi.... ma anche stadio pieno, pochi cazzi all'entrata, bandieroni, fumogeni. Non voglio nè quella, nè altra violenza negli stadi, ma bisogna anche dire che non era solo violenza. C'era una bella sensazione di festa popolare andando in Maratona, in Tribuna inferiore o superiore se ce regalavano il biglietto o in curva col papà che ti teneva per mano. Si andava "alla partita". Magari col Perugia stavo a casa e vedevo la guerra civile nel Parco Modigliani e aspettavo le prossime partite col Venezia o col Palazzuolo Telgate.

Commento 6 - Inviato da: chiana, il 16/03/2012 alle 09:18

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Col Palazzolo Telgate però ci siamo divertiti... meno il loro presidebte che arrivò con l'elicottero ed al ritorno fece due viaggi per riportare la cateva di gol che raccattarono.

La sensazione di festa popolare c'era veramente ma non perchè non ci fosse la violenza ma perchè non c'erano tanti cazzi per andare allo stadio... il "terrore" che stanno mettendo addosso alla gente ora è funzionale al progetto "abbonamenti tv".

Commento 7 - Inviato da: Giotto, il 16/03/2012 alle 09:27

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