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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Luigi in Egitto
NEWS

Tutti con la bandiera. Gioca l'Arezzo, c'è uno stadio da colorare. E una partita da vincere

L'importanza di un vessillo che accomuna migliaia di persone, si vede in questi momenti. Alcuni stendardi sono comparsi in centro, altri stanno spuntando qua e là. Tra poco ce ne saranno tantissimi sugli spalti del Comunale per spingere la squadra verso il successo. In attesa che arrivino notizie rassicuranti sul futuro della società



Quanto può essere importante una bandiera lo abbiamo capito lunedì sera, quando la Nazionale italiana non è riuscita a qualificarsi ai prossimi mondiali. Abbiamo pensato al prossimo giugno e abbiamo sentito un triste senso di vuoto nel renderci conto che non ci saranno pomeriggi o sere in compagnia davanti alla televisione per vedere gli azzurri, avvolti, appunto, intorno al nostro tricolore, che per certe occasioni torna in tutti i balconi, sui davanzali delle finestre, nei negozi e nei bar.

E allora, come a voler placare per tempo l’emorragia iconica, è saltata fuori la splendida iniziativa del cuore pulsante del tifo amaranto nonché ennesima dimostrazione dell’attaccamento a questa squadra, a questo colore e a questa città. Nel nostro piccolo, un vessillo amaranto è come il tricolore per l’Italia: unisce la città e i suoi abitanti, la compatta e l’abbellisce. Gli esercizi commerciali che in questi giorni li espongono danno una nota di colore alle loro vetrine e una bella impressione di coinvolgimento nella sfera della vita cittadina e di tutto ciò che essa comprende.

Attraversando Corso Italia, ci si accorge che sono diversi i negozi che ne fanno bella mostra in vetrina, anche se si nota pure qualche colpevole assenza. Importante è che oggi allo stadio ce ne siano tante al vento, visto che le offerte per accaparrarsele potranno essere destinate all’Us Arezzo o divise tra Orgoglio Amaranto e il Museo Amaranto.

 

Anche il colpo d’occhio sarebbe suggestivo, con tanti vessilli sventolanti non solo in curva sud, come recita la scritta sulla bandiera a rappresentare i gruppi organizzati, ma, ci auguriamo, anche in tribuna.

Se il monito era quello di stare vicini alla squadra e dare un segnale forte in questo momento di incertezza e attesa, la risposta della tifoseria è stata esemplare e questo appoggio incondizionato adesso deve trovare sfogo in un’esultanza genuina e liberatoria sugli spalti al triplice fischio. Ce lo chiede la classifica ma anche il nostro corpo e la nostra mente, ora che siamo spossati da mesi di urli strozzati, gioie represse e di quella sensazione di incompiutezza che, viscida, si attacca e non si scolla più. L’arrivo della prima penalizzazione è sempre più vicino e prendere oggi i punti che potrebbero toglierci domani servirebbe a tenere sotto controllo una situazione di classifica che altrimenti può farsi scomoda, intanto che aspettiamo che si faccia luce su questo fatidico passaggio di proprietà, fondamentale per il nostro futuro, e mentre preghiamo di vedere al più presto la fumata bianca.

È con tutti questi tormenti supplementari che ci affacciamo alla partita che si giocherà tra qualche ora e che vorremmo che finisse finalmente in estasi. Con il tormento sì, ma anche con la consapevolezza che noi stiamo facendo di tutto per sostenere l’Arezzo, cercando di trasmettere il nostro sostegno alla squadra senza che si senta mai in discussione. La maturità della Sud richiede ora che anche gli amaranto superino la loro prova di maturità sul terreno del Città di Arezzo. Andiamo a vincere questa partita, allora; andiamo a riprenderci i tre punti in casa, torniamo a dettar legge sul nostro campo, trasformiamolo in una bolgia, perché noi siamo l’Arezzo e l’Arezzo siamo noi. Prendiamo la bandiera e corriamo da te. Forza ragazzi!

 

scritto da: Luca Amorosi, 19/11/2017





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