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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Luca e Alessio sulle nevi di Folgarida
NEWS

Di Iorio: ''A gennaio cerchiamo esperienza e gioventù. Stadio pieno? Dipende da noi''

Il direttore tecnico traccia un primo bilancio della sua esperienza amaranto: ''Dal punto di vista organizzativo, mi aspettavo qualcosa di meglio. Con molte scuole calcio della zona, non c'era dialogo e noi, al contrario, vogliamo puntare forte sul vivaio e sul territorio. Dal punto di vista tecnico, temevo peggio. Invece la squadra ha valori tecnici e morali e Pavanel è un condottiero. Zavaglia? Io e lui siamo una persona sola, abbiamo esperienza ed entusiasmo. L'obiettivo di quest'anno ve lo dirò dopo i primi colpi di mercato''



Piero Di Iorio, direttore tecnico dell'Arezzo''L'obiettivo è una salvezza tranquilla, guardando più in alto. Ma se aspettate gennaio e i primi movimenti della campagna acquisti, saprò essere più preciso''.

Piero Di Iorio, direttore tecnico e consigliere d'amministrazione dell'Us Arezzo, si è insediato da un paio di settimane, sufficienti per tracciare un primo, personale bilancio.

''Dal punto di vista organizzativo, mi aspettavo qualcosa di meglio. Dal punto di vista tecnico, temevo di trovare qualcosa di peggio''.

Partiamo dal primo punto allora. Cosa c'è che non va?

''Porto un esempio: le scuole calcio. Abbiamo fatto il giro di tutte le società giovanili e tanti ci hanno detto che con l'Arezzo non avevano rapporti, non c'era dialogo. E' una situazione che vogliamo cambiare in fretta perché l'intenzione è puntare forte sul vivaio. Il prodotto deve nascere e crescere sul territorio''.

Quindi il settore giovanile verrà potenziato. Giusto?

''Sì. Il vivaio deve essere ultra selezionato e produrre sia giocatori per i grandi club di A che tre o quattro elementi all'anno in grado di aggregarsi alla prima squadra. Così l'Arezzo potrebbe autofinanziarsi''.

Dal punto di vista tecnico, temeva di trovare qualcosa di peggio. E invece?

''Invece ho avuto conferma che Pavanel, che già conoscevo, è un allenatore che sa di calcio. E' una persona educata. E' un condottiero che tiene in pugno il gruppo. Gli auguro di restare ad Arezzo a lungo''.

Meriterebbe già adesso il rinnovo di contratto?

''Guardi, è nostra intenzione gestire l'Arezzo in modo imprenditoriale. E nessun imprenditore assennato si farebbe sfuggire un professionista che gli porta grandi risultati. Fermo restando che per certe cose serve la volontà di entrambe le parti''.

Ora che l'ha vista dal di dentro, come le sembra la squadra?

''Ci sono giocatori forti tecnicamente ma soprattutto uomini di valore. Io e Zavaglia in queste due settimane abbiamo portato soltanto un po' di serenità, il resto ce l'hanno messo loro e lo staff''.

 

Di Iorio accanto a Franco Zavaglia durante un allenamento della prima squadraLei che rapporto ha con Zavaglia?

''Io e Franco siamo una persona sola. Scherzando, gli dico sempre che abbiamo centotrent'anni in due, quindi l'esperienza non ci manca e nemmeno l'entusiasmo''.

A gennaio apre il mercato. Quali obiettivi ha in testa?

''Ne stiamo già parlando con il mister per seguire anche le sue indicazioni. La nostra idea è portare giovani di talento e, possibilmente, di proprietà. In un paio di ruoli serviranno elementi d'esperienza che conoscono la categoria''.

Ci saranno anche movimenti in uscita?

''Prima devo parlare con tutti i ragazzi, cosa che ancora non sono riuscito a fare per mancanza di tempo. La sensazione è che da Arezzo non se ne vorrebbe andare nessuno, ma dobbiamo valutare bene. Ferrario per esempio sta giocando poco e se non gioca, difficilmente ritroverà la condizione. Anche questo è un dettaglio da soppesare''.

Vale anche per Cellini?

''Cellini per me è ancora oggi tra gli attaccanti più forti della C. Però è chiaro che dovremo farci due conti sui suoi tempi di recupero''.

L'Arezzo ha una rosa con diversi vecchietti. Pregio o difetto?

''E' vero, molti giocatori hanno la carta d'identità non proprio verde. Ma devo riconoscere che hanno anche qualità sopra la media''.

Il presidente ha detto che si aspetta più gente allo stadio. E lei?

''Io sono un sentimentale e domenica a Pisa mi sono quasi commosso nel vedere trecento tifosi sotto l'acqua che non hanno smesso mai d'incitare la squadra. Penso che dovremo essere bravi noi, come dirigenza, a muoverci nei modi giusti. Se facciamo le cose per bene, il pubblico risponderà''.

La serie B è utopia o un traguardo raggiungibile?

''Quest'anno deve servirci come base di partenza. Poi sarà diverso. L'Arezzo per come la vedo io deve avere come categoria di riferimento proprio la serie B. E' quello il nostro obiettivo''.

 

scritto da: Andrea Avato, 14/12/2017





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