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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Paolo a Pointe du Raz in Bretagna - Francia
NEWS

C'eravamo tanto sbagliati. La compilation dei giorni tristi. Ma oggi si gioca (con Elvis)

''Fanculo a chi non ha mai colpa, a chi ha una scusa per tutto'' (Lo Stato Sociale – C’eravamo tanto sbagliati), che ci porta a dividerci tra ''bestemmie e preghiere'' (Il teatro degli Orrori - Cazzotti e Suppliche). A questo punto è “una questione di faccia o di carta straccia” (I Ministri – La Faccia di Briatore). Ma oggi l'Arezzo scende in campo ed è la prima panchina per Abbruscato. I tifosi che saranno in Sardegna rappresentano la nostra unica certezza



tifosi amaranto ad Olbia un anno faQuando qualcosa non va, mi piace rifugiarmi nella musica: metto le cuffiette nelle orecchie e mi isolo da tutto e da tutti, smetto di pensare e per un po’ trovo pace. Ecco, in questi giorni la musica mi è servita parecchio e una volta che mi sono reso conto che le canzoni che stavo ascoltando, purtroppo, potrebbero tranquillamente parlare di noi, ho pensato di condividere con voi questa mia personale playlist tanto desolante quanto salvifica.

 

Una premessa, però, è doverosa: è ovvio che ci sono questioni più importanti come la salute, la famiglia, l’amore, il lavoro… Ed è giusto precisarlo, per carità, ma siccome questo è Amaranto Magazine e qui si parla dell’Arezzo, si parla di calcio e si parla di tifosi, in questo contesto è l’Arezzo, appunto, la questione più importante di tutte. Premessa conclusa.

 

“C’eravamo tanto sbagliati” pensando che il peggio fosse passato, che il necessario passaggio di consegne c’avesse fatto uscire dal tunnel, che per una volta le cose fossero andate per il verso giusto. Se rileggo quello che scrivevo (e pensavo) neanche una settimana fa mi sento uno scemo per quanto ottimismo avevo riguardo al nostro prossimo futuro. C’avevamo creduto, avevamo appena abbassato la guardia, fidandoci alla cieca per l’ennesima volta e poi boom, la bolla esplode. E allora “’fanculo a chi non ha mai colpa, a chi ha una scusa per tutto” (Lo Stato Sociale – C’eravamo tanto sbagliati).

 

Nessuno sembra responsabile, chi ci sta uccidendo di preciso non si sa… Andrà a finire che “è colpa mia”, che mi divido tra “bestemmie e preghiere” (Il Teatro degli Orrori – È colpa mia e Cazzotti e Suppliche) e chi s’è visto s’è visto (e anche chi non s’è mai visto, tipo mezzo Cda). È stata una “festa mesta”, insomma. Pensavamo di poter esultare per la fine dell’era Ferretti e celebrare un nuovo inizio, e invece sembra tutto come prima, anzi peggio. Non c’è che dire, “complimenti per la festa, una festa del cazzo”, in cui “ci stupisci quasi fossi nuovo e invece sei vecchio e gommoso”.

 

Elvis Abbruscato, prima panchina da professionistaC’è ancora l’ex presidente dietro tutto, o è il consorzio Neos Solution che ha vigliaccamente (e illegalmente?) battuto in ritirata? Non si sa, fatto sta che è cambiato tutto affinché non cambiasse nulla e allora io, nel dubbio, “silenziosamente ti mando a cagare” (Marlene Kuntz – Festa mesta) e voi sapete a chi mi riferisco. Chissà cosa c’è sotto, chissà cui prodest, chissà quali sono i motivi che spingono a fare tali schifezze alle spalle di gente come noi che ci tiene e ci soffre… Che poi, “essere stronzi è dono di pochi, farlo apposta è roba da idioti” come dicono gli Zen Circus in Andate Tutti Affanculo, un titolo che fa proprio al caso nostro, no?

 

Ora come ora, quindi, è “una questione di faccia o di carta straccia” (I Ministri – La Faccia di Briatore): la faccia è quella di Matteoni, l’unico che perlomeno in questo marasma si è presentato alla squadra, ai tifosi e alla stampa, che ci ha messo, appunto, la faccia e a quanto pare anche il borsello tappando uno dei tanti buchi di questa barca che fa acqua da tutte le parti. Il resto è proprio carta straccia, quelli degli atti e delle lettere raccomandate, che forse lo stesso Matteoni potrebbe buttare via per darsela a gambe anche lui, lui che è la nostra ultima e unica speranza a questo punto, carta straccia che senz’altro attesta che abbiamo buttato via un mese tra chiacchiere, proclami, buoni propositi e manfrine legali che a noi non competono.

 

Del resto, la verità non è per i comuni mortali e forse non la sapremo mai. “Ci sono cose che pesano, ci sono cose che schiacciano” (Verdena – 17 Tir nel Cortile) e questa è sicuramente una di quelle, una batosta tremenda, che ti fa venire voglia di smettere, di chiudere col calcio, perché non è possibile patire così, perché in fondo è solo un gioco, perché come abbiamo detto all’inizio, ci sono cose più importanti, almeno in teoria. Un altro bel pezzo dei Verdena s’intitola “Trovami un modo semplice per uscirne”: ecco, trovatemelo, ché ci servirebbe proprio. Che poi ci sarebbe davvero da parlare di calcio perché oggi si gioca, ma alzi la mano chi se la sente…

 

Sarebbe bello poterlo fare, poter parlare di quanto conti conquistare i tre punti, di quanto sia bravo Pavanel, di quanto sia esaltante vedere i gol e gli sprazzi di pura classe di Moscardelli, di quanto potrà essere emozionante vedere Elvis Abbruscato a guidare i ragazzi, quasi a voler richiamare un passato glorioso che oggi più che mai sembra lontanissimo… Ci sarebbe pure la voglia di parlare di tutto ciò, ma in questo momento che senso avrebbe? Ne avrebbe poco, se non nel rispetto di chi anche oggi, anche in Sardegna, anche a due giorni dal Natale e pur con la situazione attuale sarà a sostenere i nostri ragazzi in trasferta. Loro sono l’unica certezza, anzi noi siamo l’unica certezza. Buon Natale a noi, allora… Mi scuso per lo sfogo e urlo forza Arezzo, nonostante tutto.

 

scritto da: Luca Amorosi, 23/12/2017





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