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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
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Matteoni spiega, Pieroni si candida, Corradi commenta: ''Tutti i nodi vengono al pettine''

La giornata di oggi segna un punto di svolta per l'Arezzo e apre nuovi scenari. Il presidente, che aveva ribattezzato i due direttori ''Messi e Ronaldo'', ha messo la firma sull'ennesimo colpo di scena degli ultimi due mesi: ''Ci sono state alcune divergenze di vedute e ho deciso che, per conservare buoni rapporti tra noi, sarebbe stato meglio separare le nostre strade''. Muscat e Cutolo confermati, mentre il ds amaranto dei tempi della B lancia su Facebook la sua disponibilità per un ritorno. E l'ex centrocampista, adesso al Piacenza, riapre la querelle sul suo addio con una story su Instagram



Di Iorio, Matteoni, Zavaglia: rapporto di lavoro interrottoIl servizio video allegato a questo articolo, andato in onda durante la puntata di Block Notes del 15 gennaio, lo chiudemmo commentando la permanenza di Neos Solution in società con la quota del 15 per cento: ''L'ultimo colpo di scena di una storia che adesso, forse, è finita veramente''.

Quel forse non fu mai tanto azzeccato, perché di colpi di scena continuano a susseguirsene uno dietro l'altro. Da due mesi in qua, ciò che è vero oggi non è più vero domani e trovare il bandolo della matassa diventa un'impresa.

L'ultima, clamorosa novità riguarda la separazione con Franco Zavaglia e Piero Di Iorio, direttore generale e direttore tecnico, consiglieri d'amministrazione di un Cda nominato e imploso nel giro di pochi giorni e che però deve ancora essere sciolto e ricomposto.

Sul fatto che Matteoni e i due direttori non avessero più feeling, filtravano spifferi da un po'. Ma erano solo spifferi, legati alle indiscrezioni su una cordata che aveva proposto al presidente l'acquisizione di una bella fetta di quote sociali, con cospicua iniezione di liquidità nelle casse dell'Arezzo. La conditio sine qua non per l'affare riguardava, per l'appunto, il defenestramento di Zavaglia e Di Iorio, con l'area tecnica affidata a un personaggio conosciuto da queste parti, cioè Nario Cardini.

La realtà vedeva Zavaglia e Di Iorio al lavoro con il duplice obiettivo di abbassare il monte ingaggi e preservare la competitività di una rosa destinata, causa penalizzazioni incombenti, a lottare per la salvezza diretta.

 

la story di Corradi su Instagram''Zavaglia è il mio vate'' disse Matteoni alla prima intervista da presidente (senza quote in quel momento). Poi a Block Notes, il 18 dicembre, definì il dg e il dt ''Messi e Ronaldo''. E proprio Zavaglia e Di Iorio sedettero a fianco di Matteoni nella conferenza stampa del 3 gennaio, quella convocata dopo l'acquisto dell'84 per cento dell'Arezzo, con il presidente che divenne anche azionista di maggioranza.

Insomma, il rapporto pareva di ferro. E comunque impossibile da spezzare a distanza di 22 giorni, oltretutto in pieno calcio mercato. Invece è successo e Matteoni ha spiegato così: ''Ci sono state alcune divergenze di vedute e ho deciso che, per conservare buoni rapporti tra noi, sarebbe stato meglio separare le nostre strade''.

E adesso? ''Il nome dei sostituti non li ho ancora, voglio fermarmi un attimo e riflettere senza farmi prendere dalla fretta. Oggi comunque ho dato l'ok per la conferma di Muscat e, su richiesta del mister, anche di Cutolo. Ci manca un bel difensore e siamo a posto''.

Dentro una giornata che ha rimesso in fibrillazione la tifoseria, si segnalano due prese di posizione che non sono passate inosservate. Ermanno Pieroni, ex ds amaranto, ha offerto via Facebook la propria disponibilità a un ritorno ad Arezzo: ''Se Matteoni mi chiama, gliene parlerei di persona e porterei anche imprenditori qualificati in grado di dare una grossa mano''.

Invece Mattia Corradi, fresco di risoluzione di contratto e appena accasatosi al Piacenza (domenica tornerà da ex), ha postato su Instagram una story che sembra la spiegazione dell'addio all'Arezzo: ''Quindi stavo sbagliando io? Alla fine tutti i nodi vengono al pettine''

Insomma, un 25 gennaio che segna un punto di svolta e apre nuovi scenari. Neanche Matteoni, quando sollevò al cielo la bottiglia di spumante in mezzo ai tifosi, avrebbe immaginato una presidenza così movimentata.

 

scritto da: Andrea Avato, 25/01/2018





Da Ferretti a Matteoni, un'altalena di colpi di scena

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