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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Elisa a Lisbona
NEWS

Meno social, profilo basso e sana passione. Forza Arezzo, forza Matteoni: oggi conta tanto

Siamo sicuri che sia giusto scrivere un post dietro l'altro su Facebook, in nome di una presunta trasparenza, e dare così modo di commentare anche a chi degli amaranto non gliene frega niente? Forse è meglio cambiare linea. In fondo, ciò che più interessa alla gente è avere una situazione di normalità e tifare una squadra che dà il massimo in campo, come deve avvenire contro l'Alessandria. A fianco del presidente, a fianco di Pavanel e dei nostri colori: tutti allo stadio



Per fortuna è domenica: il tempo delle chiacchiere è finito e si può finalmente parlare di campo e di calcio giocato. Ammettiamolo, tutti questi battibecchi social stanno diventando ogni giorno più stucchevoli e non servono a nulla se non ad alimentare dubbi, polemicucce da strapazzo e pippe mentali su cosa avrà mai voluto dire il presidente o chi gli risponde. I social network sono un’arma a doppio taglio, perciò se potessi dare un consiglio spassionato al presidente, gli suggerirei di limitare i post su Facebook perché oltre a dare informazioni e possibilità di parola a noi che l’amaranto ce l’abbiamo nel cuore, e non agiremmo mai per secondi fini o contro ciò che più amiamo, danno parola anche a chi dell’Arezzo non gliene frega nulla o, peggio, a chi, neanche tanto velatamente, spera che il cavallino stramazzi al suolo ed esali l’ultimo respiro.

Questa gente, la cui vita evidentemente è talmente inutile che non ha di meglio da fare che godere degli eventuali fallimenti altrui, non merita che gli venga data l’opportunità di aprire bocca (o in questo caso di battere le dita su una tastiera) in tal merito. Evitiamo, quindi, di saziarne la macabra bramosia di dire sempre e comunque la loro, su ogni cosa, anche riguardo a ciò di cui non sanno nulla. E anche noi tifosi veri e genuini, non cadiamo nel tranello: da che mondo è mondo non c’è mai stato bisogno di sapere tutto e di avere notizie ogni giorno a qualsiasi ora…

 

Vedetela come una provocazione, ma siamo proprio sicuri di volere le pareti di vetro di cui ha parlato lo stesso presidente? Ma quando internet e i social non c’erano, come diavolo facevamo? E occhio, ché chi si fa questa domanda è un venticinquenne che nel mondo ipertecnologico attuale c’è dentro fino al collo, ma sul serio ne avrei le palle piene, e scusate il francesismo. Da quando si parla di debiti, di cose da fare, di riunioni, di chi ha pagato cosa e di cosa dev’essere pagato su Facebook? Da quando l’ex presidente di una società risponde all’attuale presidente con un commento da cento caratteri e magari una faccina? E noi che chiediamo chiarezza e trasparenza, ma siamo sicuri di ottenerla con tre/quattro post di Matteoni al giorno?

 

Certo, se tutto ciò servisse a mobilitare anche l’imprenditoria aretina, allora ben venga. Non c’erano persone pronte ad aiutare economicamente l’Arezzo se Matteoni avesse provveduto a determinate richieste? Ebbene, è l’ora di farsi avanti, è l’ora di rispondere presente, ma non sui social. Per il resto, però, mi piacerebbe tornare a una situazione di normalità anche a livello comunicativo: un comunicato al momento giusto, le conferenze pre e post-partita, le interviste e le foto, le info su allenamenti settimanali ed eventuali iniziative, e chiuso lì.

 

A me, in tutta onestà, non importa sapere quanto e a che ora ha pagato. Voglio solo essere certo che l’Arezzo sta guarendo, è sano, rispetta le scadenze e la domenica va in campo al massimo delle sue possibilità. Mi importa solo sapere di poter andare a tifare la mia squadra del cuore in curva sud, conta solo poter vedere undici uomini vestiti d’amaranto incrociare i tacchetti con gli avversari di turno, mi frega solo di vedere la mia squadra che lotta, che butta il cuore oltre l’ostacolo, che magari vince, anche se contro pronostico come oggi.

Oggi è una battaglia, non c’è spazio per i chiacchiericci. Il presidente deve pagare entro il 16, non oggi, lasciamolo lavorare. E lei, presidente, eviti di affidarsi sempre ai social: non sono la risposta, soprattutto se la domanda è “Arezzo e gli aretini sono dalla mia parte?”. Troverà sempre qualcuno che le rinfaccerà qualcosa, non è il caso di dare ascolto a una voce fuori dal coro quando cento la appoggiano e la incoraggiano. Forza presidente, mantenga la promessa: andare avanti, fino alla fine, come disse in curva davanti a tutti noi. Forza Arezzo, raggiungi il tuo obiettivo: la salvezza, a ogni costo, guadagnandosi tutto sul campo, a partire da oggi, contro chiunque. Daje e alò, tutte e due insieme: vinci per noi, magico Arezzo!

 

scritto da: Luca Amorosi, 11/02/2018





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