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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
la 4B di Ragioneria di Sansepolcro a Newcastle
NEWS

La recita dei guitti, l'offesa all'onore di una tifoseria. Adesso ci serve il sostegno di Arezzo

Chi ha giocato senza remore e senza reticenze con i sentimenti di un popolo, deve sparire per sempre dalle vicende della nostra società e della nostra squadra. Nessuno dovrà più presentarsi in città senza prima aver effettuato i pagamenti che sono necessari, indispensabili, ineludibili e dovuti. Basta comparse sgangherate, occorre qualcuno che finalmente faccia della serietà e della correttezza i propri princìpi di vita e di lavoro. E se l'imprenditoria non muoverà un dito nemmeno stavolta, risponderà la gente. A costo di fare una colletta tra tutti quelli che si sentono traditi



l'auto di Fabio Gatto arriva allo stadio scortata dalle forze dell'ordineNon so se giocheremo domenica; non so se giocheremo ancora. La situazione è critica ma fluida e potrebbero succedere molte cose. Una cosa però è ormai certa e non ulteriormente discutibile: Ferretti, Matteoni e Neos (chiunque si ci sia dietro questa sigla) DEVONO SPARIRE DALLA VITA DI AREZZO E DELL’AREZZO. Le quote di maggioranza del club possono essere cedute da Neos a chiunque, ma nessuno dovrà appoggiare le terga sulle poltrone della sala stampa senza aver PRIMA effettuato i pagamenti che sono necessari, indispensabili, ineludibili e dovuti. L’ultima pagliacciata che potevamo concedergli se la sono giocata confermando di essere solo dei guitti di second’ordine o forse soltanto dei supponenti che venendo dalla capitale hanno pensato di poter disporre delle anime semplici di provincia, di “quellilllà” come ci apostrofava il precedente proprietario. Sono venuti a cercare di allungare la novella, a proseguire questa recita malfatta, dal canovaccio ormai consunto.

 

 

Se c’è stato un regista occulto di questa operazione (l’ha detto Moscardelli sabato mattina e direi che a lui si possa credere molto meglio e di più di quanto non si possa fare con certi soggetti), se c’è stato un regista dicevo, ha dimostrato di non saper nemmeno scegliere gli attori perché quelli che abbiamo visto all’opera prima e dopo sono stati decisamente nulla più che comparse poco abili e sgangherate, caricature quasi parossistiche dentro un disegno volto solo a procrastinare il fallimento della società per evitare coinvolgimenti pregressi. Dispiace che anche qualcuno dei nostri si sia prestato al gioco (600mila euro di debito, lo giuro! ma va!), ma ora basta e basta per sempre. Non più ospitalità né parola: di tempo per spiegare ne hanno avuto a bizzeffe e hanno solo saputo prenderci per il culo. Quindi game over (se Matteoni non sa che vuol dire se lo faccia spiegare da quelli del fondo inglese amici suoi).

 

i giocatori amaranto sono in stato di agitazioneUna strada per arrivare in porto possiamo ancora trovarla, nonostante loro. C’è da provare a mettere una pezza nella ampia falla causata nella fiancata del vascello amaranto da una gestione scellerata. Se si materializzano i denari del fantomatico e misterioso advisor li accetteremo a titolo di risarcimento dello scempio compiuto in questi mesi; ma ribadisco: prima i soldi poi le persone. A giugno si valuterà la situazione e comunque, anche tramite la mediazione dell’amministrazione comunale (a proposito, dispiace sindaco per lo schiaffone dello striscione, ma quel “mi fido di quest’uomo” è stata improvvida e mal riposta compiacenza) sarà bene cercare finalmente qualcuno che faccia della serietà e della correttezza i propri principi di vita e di lavoro. Sappiamo tutti benissimo che al 99% la pallida Albione sarà ancora perfida e non scucirà una sterlina per cui la strada, ripidissima, è quella tracciata da Roberto Cucciniello nell’assemblea di mercoledi sera.

 

 

Una strada impervia, che non potremo percorrere da soli perché sarà necessario il benestare della Lega di categoria e la pazienza dell’assocalciatori. Determinante dovrà essere il sostegno di tutti gli aretini che dovranno garantire le coperture fino alla fine della stagione (un milione di euro al netto dell’escussione della fidejussione e dei contributi da incassare a livello federale se ho capito bene). Non poco ma nemmeno una cifra irraggiungibile. Sappia il sindaco che se l’imprenditoria non si vorrà muovere, macchiandosi ancora una volta di viltà nei confronti della città intera, questa cifra la raccoglieremo comunque. Si può sbilanciare con i maggiorenti arrivati da Firenze: Arezzo risponderà, a costo di fare una colletta raccogliendo il contributo di tutti coloro che, a prescindere dalla passione calcistica, hanno avvertito questi comportamenti come un'autentica offesa all’onore e alla dignità della nostra terra. Batteremo le strade e le case, ci frugheremo in tasca ma salveremo questo nostro patrimonio. Arezzo e l’Arezzo hanno bisogno di uomini veri, come Pavanel (immenso sabato, le sue parole resteranno per sempre nei nostri cuori) come il Mosca, come Sabatino e gli altri ragazzi della rosa che hanno sopportato questi ''sei mesi di merda'' (Borselli dixit), come i dipendenti che ci hanno messo la faccia e qualche volta anche la carta di credito personale.

 

E’ stata una vicenda orribile e, torno a usare le parole del grande tecnico che abbiamo la fortuna di avere tra noi, siamo tutti responsabili di aver dato credito a gente che non lo merita, di aver finto di non vedere e di non capire davanti alle piccole notizie drammatiche (sintomo del male più grave che attanagliava la società) delle quali pure venivamo a conoscenza. Abbiamo continuato ad illuderci perché da persone perbene ci pareva impossibile che si potesse giungere a tanto, che si potesse avere la faccia di recitare un ruolo in quel modo. E invece no. Abbiamo dovuto imparare che esistono anche persone così, capaci di millantare e di non vergognarsi, capaci di vilipendere e di insultare un popolo tutto senza remore e senza reticenza. Il dolore e la rabbia ci squarciano il petto; abbiamo imparato anche questa, ma nonostante “li passeracci” emigrati sul colle di San Donato dagli alberi della stazione Termini, porteremo l’Arezzo in salvo. L’Arezzo vivrà, in un modo o nell’altro vivrà e, per restare oltremanica, “honny soit qui mal y pense”.

 

scritto da: Paolo Galletti, 22/02/2018





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