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Ghinelli frena: ''Raccolti 200mila euro. Non bastano. Mi appello all'orgoglio della città''

Lettera aperta del sindaco per incentivare i bonifici corporate sul conto corrente garantito dal primo cittadino e dal presidente di OA. Per fare fronte alla scadenza del 16 marzo, fissata dalla Lega Pro, servono circa 372mila euro. ''Tutti coloro che hanno a cuore l'avvenire dell'Arezzo calcio, sappiano che questo è il momento di dimostrare che abbiamo le basi per costruire un solido futuro''



il sindaco Alessandro GhinelliA tre giorni dall'udienza davanti al collegio fallimentare, il sindaco Alessandro Ghinelli ribadisce il proprio ottimismo ma snocciola i numeri con pragmatismo: finora l'amministrazione comunale ha raccolto, tramite contributi economici di imprenditori locali e non, 200mila euro. Una cifra considerevole ma che non basta a coprire la somma di 372mila euro, necessaria il 16 marzo per far fronte alla scadenza amministrativa fissata dalla Lega Pro per il pagamento di stipendi e contributi a tesserati e dipendenti.

Di qui la lettera aperta alle forze economiche cittadine e di fuori provincia per sostenere la causa dell'Arezzo calcio.

 

Se io fossi una persona normale non farei il sindaco. Se io fossi una persona normale non mi sarei preoccupato fin dall’inizio della questione dell’Arezzo Calcio. Se io fossi una persona normale oggi getterei la spugna. E invece no. Invece ho scelto di essere una persona normale che fa il sindaco, che cerca di salvare l’Arezzo Calcio, e di combattere fino in fondo questa assurda battaglia per un simbolo di questa città: la sua squadra di calcio. E lo faccio nella piena consapevolezza che sono molti, troppi di più, gli argomenti che fanno prevedere la sconfitta di quanti non siano quelli che mi suggeriscono di andare avanti verso una vittoria incerta. Però vado avanti. E stamani ancor più convintamente.

Proprio stamani che un giornalista bene informato del quotidiano La Nazione, il quale citando “autorevoli fonti giudiziarie”, di fatto, dà una notizia che se confermata affosserebbe e ridurrebbe a carta straccia tutti i versamenti fatti dai tifosi, dagli imprenditori, dai signori nessuno; persone che non hanno nulla in comune salvo condividere una unica “fede”: quella di credere nella propria squadra, nel simbolo del cavallino rampante in campo amaranto.

No caro signor giornalista. No. Lei ha fatto una previsione che non si avvererà, lei ha rischiato, pur nell’esercizio di un suo diritto, di vanificare tutti questi sforzi, tutti questi sacrifici, tutto questo amore di tantissimi aretini per una città della quale lei scrive tutti i giorni, ma che non è la sua, nella quella lei vive e lavora, ma che non è la sua. Lei riferisce di “autorevoli fonti giudiziarie”. Allora ne faccia il nome, allora ci dia non il sospetto, ma la certezza che le cose andranno come lei ha tentato di spiegare. Ma non può vanificare un processo di per sé difficilissimo dando interpretazioni sue e solo sue, tentando di accreditarle con un vago “chiariscono autorevoli fonti giudiziarie”. No. Questo non è corretto nei confronti di chi sta combattendo contro il tempo per salvare l’Arezzo. In un caso come questo o lei fa i nomi e i cognomi, oppure la deontologia imporrebbe che se ne stesse zitto.

E veniamo a noi: al momento di scrivere questa accorata comunicazione la raccolta fondi è a quota circa duecentomila euro, ma ancora molti ne mancano per raggiungere la sicurezza di poter fare il pagamento degli stipendi il 16 marzo, cioè venerdì. Per questo ho deciso, non senza difficoltà, in quanto chiedere soldi non mi è proprio congeniale, di fare questo appello diretto agli imprenditori. Molti dei quali ho contattato direttamente, e che hanno risposto degnamente con un versamento cospicuo, vuoi per futuri contratti di sponsorizzazione, vuoi per opzione di acquisto quote della società, vuoi per semplice atto di generosità. Non potendo però raggiungere tutti direttamente, chiedo quindi agli imprenditori, ai professionisti, a tutti coloro che gestiscono una attività produttiva in questa città, di voler contribuire con un versamento “corporate” cioè superiore ai mille euro, attraverso un bonifico sul conto corrente intestato “Orgoglio Amaranto pro Arezzo”, di cui vi fornisco le coordinate bancarie: IT52D0848914100000000378431.

A tal proposito, per una tempestiva gestione delle risorse, mi raccomando di trasmettere la distinta di versamento al seguente indirizzo di posta elettronica: aretiniproarezzocalcio@gmail.com 

Punto di garanzia fondamentale è che le operazioni di prelievo sul conto potranno essere effettuate solo da me e dal presidente di Orgoglio Amaranto, Duccio Borselli, con firma congiunta. Il ricavato è destinato esclusivamente al pagamento, in data 16 marzo p.v., degli stipendi (e accessori) di gennaio e febbraio dei giocatori e dei tesserati. Le somme eventualmente eccedenti frutto di questa raccolta andranno ad anticipare i pagamenti dei mesi di marzo e aprile. Qualora il Giudice Fallimentare, il 15 marzo, dovesse decidere, in piena autonomia e senza condizionamenti di sorta, che non ricorrono gli estremi per l’affidamento dell’esercizio provvisorio, oppure se il montante raccolto dovesse essere insufficiente per il pagamento del 16, i versamenti effettuati verranno retrobonificati agli aventi titolo.

Tutti coloro che hanno a cuore l’avvenire dell’Arezzo Calcio sappiano che questo è il momento di dimostrare che la storia e l’orgoglio esistono ancora e che sono solide basi su cui poter costruire il futuro.


scritto da: La Redazione, 12/03/2018





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