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La Cava, Pupo, Euronics, Estra, Sugar. Benefattori, patate bollenti, Comune in prima linea

Ieri alla conferenza stampa ha partecipato qualche volto rassicurante dal punto di vista economico. Dal Centro chirurgico toscano a Novart, da Oleificio Morettini a Jessica Jewels: tanti aretini, alla fine, hanno contribuito alla causa, anche se il maggior contribuente è stato l'immobiliarista rappresentato da Pieroni. Il sindaco ha rischiato ma ha alla fine ha saputo maneggiare la patata bollente. E il consigliere comunale Bertini ci ha scherzato su: ''Spero che chi mi dette del pagliaccio, si sia ricreduto. Lo aspetto per una bevuta''



il premio Civitas Arretii per PupoAlessandro Ghinelli ha ringraziato la città. E ha spiegato che i politici, di solito, non si prendono a cuore le patate bollenti. Ma lui un politico vero non è e, se c'è una causa che lo appassiona, ci si butta a capofitto. Questa dell'Us Arezzo, che veniva dopo Banca Etruria e Del Tongo e Cantarelli e tutto ciò che conosciamo, evidentemente lo ha convinto a spenderci tempo e impegno, con il rischio di rimediare una brutta figura oltre a qualche striscione che in confronto la faccia da clown sarebbe stata acqua fresca.

Paolo Bertini, sul suo profilo Facebook, ieri sera ha scritto a proposito dei cartelli di Pontedera: ''Mai stato un pagliaccio, semmai troppo coerente. La storia e i fatti parlano per me. Spero solo che chi ha avuto questa "brillante" idea si sia ricreduto. Io lo aspetto per una bevuta!''

Sotto, un bel po' di commenti, quasi tutti di stima, qualcuno più caustico. Tant'è che il consigliere comunale ha precisato un'altra cosa: ''Quando a Teletruria dissi che avevamo reperito i soldi per pagare gli stipendi, la somma era stata raggiunta. Poi ci sono state defezioni importanti e ridimensionamenti. Però lo scopo era di mandare messaggi positivi, altrimenti sarebbe stata la morte''.

Di sicuro, per gli amministratori, non dev'essere stato facile andare a bussare a tutte le porte, chiedendo soldi per la squadra di calcio, un simbolo vero di aretinità per moltissimi di noi e soltanto un'accozzaglia di privilegiati ricconi e tifosi incivili per altri.

 

Il discrimine con cui giudicare il lavoro di Ghinelli, Bertini e tutti quelli che a palazzo Cavallo hanno dato loro una mano, non poteva essere il raggiungimento finale dell'obiettivo, perché spillare quattrini all'imprenditoria, in questo periodo, è roba che fa venire il mal di pancia al solo pensarci. Il discrimine doveva essere l'impegno profuso, la dedizione, la forza di volontà. E in questo caso, a prescindere dai colori politici che interessano zero, il sindaco e il suo staff non hanno lesinato nulla, né energie né contatti personali né nulla.

E' andata a finire che il maggior benefettaore, se così può essere chiamato, è risultato uno di fuori provincia, quel Giorgio La Cava che ha versato centomila euro e forse qualcosa di più. Ma gli aretini, alla fine, non sono stati a guardare. Euronics, main sponsor, ha contribuito in modo cospicuo.

Ieri alla conferenza stampa c'era qualche volto rassicurante in questo senso: Francesco Macrì, presidente di Estra; il dottor Stefano Tenti, direttore generale del Centro chirurgico toscano; Claudia Maurizi di Novart; Marco Benedetti di Jessica Jewels

L'elenco di coloro che hanno versato, semmai, lo farà il sindaco, il quale ha ricordato che qualche imprenditore, avendo l'azienda in un momento di difficoltà, ha versato a titolo personale. Come Pupo, il cui bonifico di diecimila euro è ormai noto ed ha avuto un effetto domino: Oleificio Morettini, Italpreziosi sono stati in qualche modo sollecitati da Enzo Ghinazzi.

Nell'elenco, a quanto sembra, c'è anche Beppe Angiolini di Sugar, uno che con la città ha sempre mantenuto il cordone ombelicale. Perchè per molti, alla fine, di questo si è trattato: rinverdire il legame con Arezzo, a prescindere da tutto il resto.

 

scritto da: Andrea Avato, 17/03/2018





L'Us Arezzo è salvo, conferenza stampa di Ghinelli

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