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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Francesca a Barcellona
NEWS

L'Arezzo non segna più. Il lavoro sul campo e gli scenari fuori: saranno mesi di passione

Due gol, uno dei quali su rigore, nelle ultime sette partite. In più l'infortunio di Moscardelli e la sterilità di centrocampisti e difensori. La squadra deve ritrovare al più presto incisività in avanti, magari puntando anche su Cellini, che in carriera ha i numeri dalla sua. Dalle buone prestazioni di De Feudis e Semprini, un veterano e un debuttante, alla mancanza di aggressività: luci e ombre della partita con il Gavorrano, corredata dallo striscione della Fossa: ''Pavanel uno di noi''



Marco Cellini, 37 anni, zero gol in stagione1. Zero gol a Pistoia, un gol su rigore al Piacenza, un gol a Lucca, zero gol contro l'Alessandria, zero gol a Pontedera, zero gol a Viterbo, zero gol con il Gavorrano. L'Arezzo non segna neanche con le mani e la doppia pausa, adesso è ufficiale, è stata una sciagura.

2. Il guaio vero è che a Pavanel mancano anche le reti dei centrocampisti e dei difensori. De Feudis è tra i più in forma ma non ha il gol nelle corde, Cenetti nemmeno, Lulli neanche, Yebli neppure. Foglia sì ma il momentaccio generale lo sta avviluppando da settimane. Dietro l'unico che la buttava dentro è stato ceduto alla Viterbese. Sembrerà una banalità, e in effetti lo è, ma senza segnare le partite non si vincono.

3. L'assenza di Moscardelli, che peraltro non andava a bersaglio su azione dal 30 dicembre, non poteva capitare in un periodo peggiore. Ma si sa che piove sempre sul bagnato. 

4. Perché Cellini non gioca dall'inizio? La domanda se la sono posta tutti i millecinquecento che sabato erano al Comunale. Però Pavanel l'aveva spiegato il giorno prima: in una partita fisica e fatta di seconde palle, Cellini sarebbe stato in difficoltà. Meglio qualcuno più fisicato, con l'idea di utilizzare l'11 nel finale, prevedendo qualche traversone basso in più dentro l'area. Poi è chiaro che, osservando lo sviluppo della partita e le difficoltà di Di Nardo e soprattutto Regolanti, i rimpianti sono lievitati.

5. Un mese a bagnomaria, per imposizione della Lega, ha spento la testa e imballato le gambe. E ora, con sette partite da giocare in ventiquattro giorni e altre due penalizzazioni in arrivo, sarà durissima. Ma le imprese più difficili sono anche quelle più belle. Le bandiere si ammainano alla fine (semmai), non prima.

 

lo striscione della Fossa esposto sabato in curva6. La gente aveva più rabbia in corpo della squadra. Fuori c'era una voglia di vincere che faceva tremare i polsi, in campo si è giocato a ritmi mosci, con pochissime emozioni e soprattutto sporadiche scintille. La vigilia faceva presagire una serie di corpo a corpo, di duelli uomo su uomo, anche a costo di beccare cartellini. Invece c'è stato un ammonito per parte e solo Sabatino, un paio di volte, ha acceso la miccia. L'Arezzo, a oggi, non ha le energie fisiche e mentali per battagliare. I motivi al punto 5.

7. Dai 35 anni di Beppe De Feudis ai 20 di Alessandro Semprini. Un veterano e un debuttante sono stati i migliori in campo, incrociando anagrafe e stati d'animo. Il play sta disputando una stagione ben oltre le aspettative, con una continuità di rendimento che non avrebbe pronosticato nessuno. Semprini ha giocato con una serenità e una sicurezza che hanno colpito. A gennaio, per fortuna, l'Arezzo ha pescato anche qualcosa di buono.

8. Se davvero arriveranno altri 8 punti di penalizzazione, l'Arezzo adesso sarebbe penultimo a quota 21. Ma con tre partite da recuperare. La classifica in questo momento è attendibile come le compagnie d'assicurazione che indica la Lega per le fideiussioni.

9. Fuori dal campo c'è uno scenario in continua evoluzione. L'Arezzo è commissariato dal tribunale, per andare avanti deve fare i conti della serva e non può spendere un euro più di quanto non guadagni. L'asta tra venti giorni riporterà (speriamo) un minimo di chiarezza. Anche perché, adesso che sta per arrivare il momento topico della stagione, con i play-out sempre più vicini, non sarebbe male avere un organigramma tecnico più nutrito, anche per dare a Pavanel un riferimento in caso di bisogno. I curatori saranno appassionati di calcio, ma a confrontarsi con il mister su quale modulo utilizzare a Piacenza non ce li vediamo proprio.

10. Bello lo striscione della Fossa. ''Pavanel uno di noi'' non è solo uno slogan ma un sentimento vero.

 

scritto da: Andrea Avato, 26/03/2018





Arezzo-Gavorrano 0-0, la sintesi della partita

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