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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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La meglio gioventù della Sardegna e l'esperienza di Mereu. L'Olbia si toglie soddisfazioni

Un allenatore che ha alle spalle tanti campionati e molti ragazzi dell'isola, quasi tutti usciti dal vivaio del Cagliari: su queste basi il club del presidente Marino sta costruendo le sue fortune e si è insediato in zona play-off. Il terzino Cotali, l'ex amaranto Feola, il bomber Ragatzu tra i punti di forza della squadra, che oggi dovrebbe giocare con il 4-3-1-2. Ottimo il rendimento interno, con 8 vittorie, 5 pareggi e solo 2 sconfitte



l'Olbia schierato al Comunale nel match di andataNuova trasferta per gli amaranto di Pavanel dopo quella di Cuneo. Oggi l’Arezzo sarà di scena in Sardegna, ospite dell'Olbia nel recupero della ventottesima giornata. I sardi con 42 punti in classifica, occupano la nona posizione a pari punti con il Pontedera.

 

Storia e Società. Nell’estate 2010 la società, causa fallimento, fu esclusa dalla Lega Pro Seconda Divisione. Per merito di un gruppo di ex giocatori dell’Olbia, capeggiati da Pino Scanu, il club riuscì a ripartire dall’Eccellenza. Nel 2013 è stato festeggiato il ritorno in D, mentre il 4 agosto 2016 è arrivata l’ufficialità che l’Olbia, grazie all’allargamento a 60 squadre, avrebbe disputato la serie C. I sardi mancavano dalla terza serie da quasi 40 anni. Dal dicembre 2015 il club è passato nelle mani dell’imprenditore abruzzese Alessandro Marino, vicepresidente della Fluorsid group, società presieduta dal patron del Cagliari, Tommaso Giulini, che opera nel settore delle estrazioni a Macchiareddu, centro vicino ad Assemini. Marino, laureato alla Wharton, docente di strategia alla Luiss University, fino al 2014 era nel Cda del Cagliari Calcio.

 

Allenatore. In panchina dal finale della scorsa stagione siede Bernardo Mereu. Il mister, classe ‘57, originario di Alghero, era arrivato alla guida dei bianchi dopo gli esoneri di Mignani e del “Tir” Tiribocchi. Mereu nella sua carriera ha sempre allenato in Sardegna (Torres, Villacidrese, Sant’Elia, Nuorese, Castiadas con cui retrocesse in Eccellenza) e nella scorsa stagione è riuscito a salvare la squadra senza passare dalla forca dei play-out. Ha raggiunto i risultati attraverso concetti semplici di gioco e l’organizzazione di squadra.

 

Bernardo Mereu, allenatore dei sardiRosa. Nel mercato di gennaio la società, tramite il lavoro del direttore sportivo Pierluigi Carta, ha operato soprattutto in entrata: sono arrivati il nord coreano Song Hyok Choe (Perugia), Christian Silenzi (Reggina, figlio dell’ex Torino Andrea), Del Vecchio (Francavilla) e Andrea Vallocchia (Samb, classe ’97 approdato in sinergia con il Cagliari, ragazzo che aveva attirato su di sé l’attenzione di molti club di A e B). Ha lasciato l’Olbia l’attaccante Arras passato alla Reggina. Inoltre è stato ceduto Ragatzu al Cagliari, club nel quale era cresciuto e con cui aveva esordito in A, che lo ha lasciato in prestito alla società di Marino fino al termine della stagione.

 

Formazione. Mereu dovrebbe affidarsi al consueto 4-3-1-2. Oltre agli infortunati di lungo corso Ogunseye e Piredda (per loro stagione finita), mancheranno gli squalificati Pinna e Vallocchia, Leverbe (menisco) e molto probamente Pennington. Aresti in porta, a destra Pisano, a sinistra Cotali, mentre centralmente Iotti e Dametto. In mediana Geroni, Muroni e Feola. Tra le linee Biancu, in avanti Ragatzu e Senesi. Come principali alternative Vasco Oliveira, Manca e Pisano (non al meglio della condizione) in difesa, Murgia e Vispo a centrocampo e Choe, Silenzi e Delvecchio in avanti.

 

Punti di Forza. Tra i giocatori da tenere d’occhio il terzino Matteo Cotali, giovane (classe ’97) esterno difensivo mancino, rapido, facilità di corsa, applicato in fase di marcatura, con la giusta dose di cattiveria agonistica; l’ex amaranto Andrea Feola, mezz’ala di buona tecnica e movimento, che a volte Mereu fa giostrare anche davanti alla difesa, grazie alle sue buone doti di palleggiatore; Mattia Muroni nonostante la giovane età (’96) è uno dei punti fermi della mediana dei bianchi, centrocampista tascabile, inesauribile motorino, con apprezzabili tempi d’inserimento; Roberto Biancu (classe 2000), mezz’ala, trequarti o mediano all’occorrenza, abbina corsa e sacrifico ad ottime qualità tecniche, contro il Livorno ha trovato il primo goal tra i “grandi”; infine Daniele Ragatzu (classe ’91) capocannoniere della squadra con 14 reti, di rientro dalla squalifica, fermato spesso in carriera dagli infortuni, punta di movimento, generoso anche nel pressare gli avversari, bravo nel dribbling, grande lottatore nonostante un fisico non proprio statuario.

 

l'ex amaranto Feola in un duello con CenettiPregi e Difetti. Quello che salta subito all’occhio della rosa a disposizione di Mereu è che è formata, come molte squadre isolane che hanno partecipato alla terza serie, per lo più da giocatori di origine sarda. La maggior parte di loro sono giovani, quasi per la totalità usciti dal settore giovanile del Cagliari, con i più esperti Aresti, Pisano, Geroni e Ragatzu, che hanno il compito di guidare i ragazzi per farli maturare e crescere. Squadra dall’età media bassa, ha come obbiettivo stagionale una tranquilla salvezza, con i play-off (che al momento sarebbero conquistati) che potrebbero essere un premio finale ad un campionato giocato in funzione di valorizzare a pieno l’intera rosa.

L’Olbia è squadra attrezzata a livello tecnico, che solitamente affronta gli avversari in modo propositivo, cercando di costruire un buon calcio. Ad inizio stagione si era stabilizzata nelle posizioni di testa della classifica, fino addirittura al terzo posto, ma da dicembre ha subito alti e bassi di risultati che l’hanno fatta scivolare fino alla metà classifica. La giovane età della rosa e alcuni infortuni possono essere un alibi e una giustificazione alla mancanza di continuità. E' reduce dalla bella e convincente vittoria sul Livorno (4-2), ottenuta tra l’altro senza Ragtzu e Pisano.

La difesa è reparto attento ed ordinato. I terzini, soprattutto il mancino Cotali, riescono ad accompagnare bene la manovra anche in fase offensiva.

Il centrocampo è reparto capace di essere propositivo, discreto nel giro palla, ma che va in difficoltà se pressato alto, evitandone così il palleggio. Comunque l’assenza di Piredda, il playmaker e l’organizzatore della manovra dei sardi, sta pesando e non poco nell’economia del gioco della squadra di Mereu, che martedì dovrà rinunciare anche alla qualità e all’agonismo di Vallocchia.

L’attacco si poggia sulla buona vena realizzativa di Ragatzu che è il vero e proprio trascinatore dei bianchi, sia sotto porta, che nell’atteggiamento in campo. Senza Ogunseye, Mereu sta alternando come partner di Ragatzu i vari Silenzi, Senesi e Delvecchio, ma ancora non è riuscito ad individuare la giusta spalla per sostituire l’attaccante di origine nigeriana.

Al Bruno Nespoli (compianto portiere originario di Arezzo) i sardi hanno un ottimo cammino, ed hanno totalizzato 8 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte (Siena ed Alessandria). Lo score vede 27 reti realizzate e 16 subite.

 

Ultimo precedente. La scorsa stagione (18 dicembre 2016) i padroni di casa si imposero con un secco 2-0 con reti di Kouko e Ragatzu. All’andata la squadra di Mereu ha vinto per 1-0 grazie ad una rete nel finale di Ogunseye.

 

scritto da: Mauro Guerri, 10/04/2018





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