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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Luca e Alessio sulle nevi di Folgarida
NEWS

Quella volta che... Passiglia mimò il torero dopo il gol di Padova

4 aprile 2004, trasferta allo stadio "Euganeo" contro un avversario ostico, forse più forte di Lumezzane e Cesena, ma sfiduciato dall'andamento della stagione. Come all'andata, a decidere il match fu un gol del numero 4 amaranto, che festeggiò con la sua solita esultanza. Nel settore ospiti c'era un buon numero di aretini, felici per una promozione ormai vicinissima. Tant'è che nessuno si fece turbare dalla sassaiola organizzata dai patavini sulla strada del ritorno



una formazione dell'Arezzo 2003/04 con Passiglia al centroStagione 2003/2004, serie C1. La vittoria del torneo dopo la cavalcata trionfale degli amaranto di Mario Somma e quella in Supercoppa di serie C contro il Catanzaro (che trionfò nel girone B), arrivarono a seguito di 20 vittorie (record del campionato), molte delle quali in trasferta. Nel passato recente, vincere in trasferta per l’Arezzo ha sempre rappresentato una nota abbastanza dolente, ma nel corso di quella meravigliosa annata arrivarono ben 8 successi. Uno di questi è la trasferta di Padova del 4 aprile 2004 giocata allo stadio “Euganeo”. La partita iniziava alle 16 e quindi partimmo alla volta del Veneto a metà mattinata, col classico pullman sgangherato dal piazzale dello stadio. Il clima era di “festa velata”, perché alla fine del campionato mancavano ancora sei incontri, ma il distacco sul Lumezzane era rassicurante, e in caso di ulteriore allungo sarebbe mancata solo la matematica. Ho atteso tantissimo quella sicurezza, perché sapevo benissimo che niente poteva toglierci quella promozione, ma avevo troppa fretta che fosse ufficiale, che tutti i giornali potessero scrivere che l’Arezzo era tornato in serie B. Però il Lumezzane teneva il passo (anche se a debita distanza) senza mai crollare definitivamente e ci impediva di festeggiare. Mi imposi di seguire tutte le ultime trasferte, perché se la promozione fosse arrivata lontano dalle mura cittadine, volevo tornare trionfante e tuffarmi a capofitto nel tripudio, ma in ogni caso, in casa o in trasferta, c’era la voglia matta di essere presenti quando il tutto sarebbe stato sicuro. Dopo il solito viaggio ai limiti del sopportabile (causa il sole che ci attanagliava e le pessime condizioni del mezzo), macinammo i 300 chilometri circa che ci separavano da Padova e giungemmo allo stadio. Nel piazzale dietro alla curva ospiti, che era molto grande, c’erano un buon numero di auto e anche diversi pullman, e contando la distanza il seguito di aretini fu ottimo secondo me; è vero che eravamo primi dalla prima di campionato, e quindi l’entusiasmo giocava un ruolo fondamentale, però non tante squadre avrebbero portato molte persone al proprio seguito a Padova. Oltretutto, dopo che per tutta la settimana avevo sentito solo parlar male dei tifosi patavini, pensavo che il seguito fosse molto minore; la classica frase che mi ripetevano in molti era: “occhio che a Padova son balordi!”. Ma a me interessava solo andare a vedere l’Arezzo, chi avessi di fronte non era un problema, soprattutto perché più dei tifosi mi preoccupava la squadra, visto che il Padova di quell’anno era davvero forte, secondo me la squadra più forte di quell’annata, molto più del Lumezzane o del Cesena (che salì in B attraverso i Play Off).

 

il biglietto d'ingresso per lo stadio Una volta entrati in curva lo stadio era semi deserto, perché un piazzamento valido per gli spareggi era lontano e, soprattutto, erano ancora più lontani i tempi della serie A; quello che lo stadio trasmetteva era un senso di insoddisfazione, di delusione per la situazione che i padroni di casa stavano vivendo da qualche anno. Però questi non erano problemi nostri, perché l’Arezzo veniva dalla sconfitta di Lucca e doveva riprendere subito la marcia, contro un avversario ostico e col dente avvelenato per la sconfitta dell’andata, giunta nel finale. Il gol dal limite sugli sviluppi di un corner messo a segno da Giovanni Passiglia aveva schiantato il Padova, che si era reso pericoloso in diverse occasioni e aveva risposto con Guidetti al gol (fantastico) in rovesciata di Abbruscato. Nella gara dell’“Euganeo” fu sempre Passiglia a zittire sul nascere ogni tentativo di rivalsa dei bianco rossi, deviando dopo pochi minuti dal fischio d’inizio una punizione di Michele Gelsi e mimando il torero con la sua maglia numero 4. Quell’esultanza mi gasava tantissimo! Ci fu una grande festa al gol, e ancora più grande fu quella al fischio finale (anche perché il Lumezzane aveva pareggiato!), e noi avevamo portato a casa tre punti sudati e importantissimi. Di quella giornata non fu bella soltanto la primissima fase del ritorno, perché una volta saliti sul pullman vedemmo una fila di tifosi patavini appostati su una collinetta che sovrastava la strada che porta fuori dallo stadio, e ovviamente ci beccammo offese, sputi e una sassaiola abbastanza discreta, tutto questo perché (come succedeva ogni volta che noi aretini andavamo in trasferta) la Polizia ci fece attendere per un’infinità di tempo all’interno del nostro settore prima di poterlo abbandonare. In quell’occasione (come in tante altre), se solo avessero voluto, i tifosi di casa avrebbero avuto tutto il tempo di posizionare un arsenale e scaricarcelo addosso. Ma a parte questo episodio, che quantomeno al sottoscritto non recò danno alcuno, anche in quella giornata è stata scritta una bella pagina di ricordi.

 

scritto da: Daniele Turchini, 05/04/2012





Amaranto story - La promozione in serie B

COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: frick, il 05/04/2012 alle 16:01

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La formazione è quella prima di Arezzo - Lumezzane 1-3 (senza sgnificato)Wink

Commento 2 - Inviato da: DaM, il 05/04/2012 alle 16:13

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Mi ricordo che furono 105'  di tifo, nemmeno durante l'intervallo si smise di cantare.

E mi pare anche che i primi festeggiamenti-promozione con tanto di trenini furono proprio fuori dall'Euganeo Smile

Commento 3 - Inviato da: Paul, il 05/04/2012 alle 18:05

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Presente...anche in quella trasferta... che tempi!Cry

Commento 4 - Inviato da: Paul, il 05/04/2012 alle 18:16

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comunque vedere la Maratona con la gente mette tristezza...altri tempi davvero...