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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Il capitano sognatore si prende gli applausi del Passioni. Il futuro può restare amaranto

Davide Moscardelli, con quel tocco di timidezza che lo accompagna quando si trova sotto i riflettori dei media, è salito sul palco del Festival diretto da Andrea Scanzi. Totti, la serie A, il milione del Rubin Kazan, la barba, i social, la birra, la carriera, i gol: c'è stato moltissimo da raccontare, compreso quello che succederà nella prossima stagione. ''Prenderemo la decisione migliore per il bene dell'Arezzo'' ha detto il bomber. E per uno come lui, che a 38 anni continua a sognare il calcio che amava da bambino, il rinnovo di contratto non è una soluzione impossibile



Davide Moscardelli sul palco del Passioni FestivalTotti, la serie A, il milione del Rubin Kazan, la barba, i social, la birra, la carriera, i gol. Davide Moscardelli aveva molto da raccontare all'Arena Eden e non si è sottratto al dovere/piacere, lui che a 38 anni non ha perso quel tocco di timidezza che lo accompagna quando si trova sotto i riflettori dei media. 

Andrea Scanzi, direttore artistico del Passioni Festival, lo ha voluto nella carrellata di ospiti di un'edizione che ha portato ad Arezzo, per citarne alcuni, Andrea Purgatori e Achille Occhetto, Yuri Chechi e Massimo Carlotto, e che oggi si chiuderà con Pupi Avati. 

Il Mosca, in mezzo a questo parterre, ha fatto la sua figura. Prima un po' impacciato, poi più sciolto, infine a suo agio, sorridente e con la battuta pronta. Davanti a una platea numerosa, con tanti cuori amaranto che battevano per lui, ha spaziato dai temi più frivoli a quelli più impegnati.

In un'ora di intervista, che Scanzi ha condotto insieme al giornalista Mattia Cialini, si è parlato del fanciullino che Moscardelli conserva dentro e che gli consente di segnare gol belli e impossibili, della lotta all'omofobia, della passione per la Roma, del primo incontro con Totti, del Mosca antidivo che, parole sue, ''non so cosa voglia dire''.

Curioso e simpatico il siparietto con Gene Gnocchi, arrivato tra il pubblico mentre il centravanti era ancora sul palco. ''Chi è la mezz'ala più forte con cui hai giocato?'' ha chiesto il comico. ''Ebbene sì, sei tu'' la risposta, con Moscardelli che ha ricordato quelle volte che a Piacenza Gnocchi andava ad allenarsi con la squadra allenata da Pioli.

 

 

Ovviamente, c'è stato spazio per Arezzo e per l'Arezzo. Qui Moscardelli è stato accolto da eroe, con una fascia da capitano messagli al braccio il primo giorno, coccolato anche quando non la buttava dentro, perdonato dopo le espulsioni, applaudito dopo i gol, osannato con cori e ovazioni che la curva sud da anni non riservava a un singolo calciatore. 

''Il primo striscione della carriera me l'hanno dedicato ad Arezzo. E riguardava anche il Moscardelli uomo, non lo posso dimenticare'' ha detto l'attaccante, che alla città ha associato uno stato d'animo speciale, il segreto della sua seconda giovinezza sportiva: serenità.

Poi, ovviamente, il discorso è scivolato sul futuro. E l'idolo dei tifosi amaranto ha annunciato un breve periodo di riflessione: ''Ho incontrato il ds Testini, abbiamo parlato, ci siamo presi qualche giorno. Voglio sentire anche il mister, confrontarmi con lui. Sceglieremo con calma, i contratti si firmano sempre in due. Io sono tranquillo, qua sto benissimo. Prenderemo la decisione più giusta per il bene dell'Arezzo, che viene prima di tutto''.

Poi i saluti, le foto, gli autografi, le strette di mano. E la dedica che Scanzi ha firmato all'interno del suo ultimo libro, ''Con i piedi ben piantati sulle nuvole'': ''A Davide, capitano sognatore''. Una terza stagione ad Arezzo non è scontata. Ma non è impossibile per uno come il Mosca, che a 38 anni continua a sognare il calcio che amava da bambino.

 

scritto da: Andrea Avato, 16/06/2018





Moscardelli parla del suo futuro al Passioni Festival

Davide Moscardelli ospite del Passioni Festival
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