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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
il due aste della Falange amaranto
NEWS

La passione di La Cava, una serie C senza certezze, Moscardelli e una ferita da evitare

Nonostante l'ermetismo di Pieroni e Testini riguardo le mosse di mercato, la società sta catturando consensi grazie alla forza di volontà della dirigenza. Il presidente si è calato nella realtà di Arezzo con grande entusiasmo e questo alla gente piace. In attesa che la Lega ufficializzi le decisioni riguardanti ripescaggi, composizione dei gironi e orari delle partite, la tifoseria è in ansia per il futuro del capitano: gli uomini passano e la maglia rimane, ma trattenere il bomber porterebbe una ulteriore ventata di fiducia



Ermetismo: corrente ideologico-letteraria sviluppatasi all’inizio del novecento che trova una sua riviviscenza nel XXII° secolo dalle parti di Arezzo in interpreti come Emiliano Testini ed Ermanno Pieroni… Ovviamente si fa per “zullare” e per riempire un po’ il tempo in attesa che il nostro staff tecnico ci illustri l’Arezzo che verrà e che, riconfermo l’ottimismo, sarà una buona squadra. Intanto bocche cucite e precedenza assoluta agli adempimenti tecnico-finanziari che servono per mettere in sicurezza la società ed assicurare l’iscrizione al prossimo campionato. Ogni annuncio in questo senso non fa che allargare il cuore di ogni tifoso perché una gestione sana è il presupposto fondamentale di una crescita altrettanto scevra di rischi e brutte sorprese.

 

 

Fa molto piacere piuttosto vedere come i vertici della società, e in particolar modo il presidente, si impegnino a calarsi nella realtà cittadina, a comprendere le dinamiche della passione della nostra terra, come a voler “risciacquare” con metafora manzoniana i panni nel Castro. Una bella cosa che conferma quanto di buono già si era intuito sulla passionalità e la generosa disponibilità di Giorgio La Cava, un imprenditore certamente oculato ma che non ama mettersi in cattedra quanto piuttosto scendere e confrontarsi, dibattere, ascoltare anche. Anche in questo senso non poteva marcarsi più nettamente la differenza rispetto al recente passato fatto di arroganza e senso di superiorità ingiustificato.

 

Anselmi e La Cava in piazza Grande per le prove del SaracinoNaturale che poi il massimo dirigente del sodalizio faccia valere le sue prerogative al tavolo di comando, ma veramente bello questo suo voler capire e capirci. Invano si era fatto lo stesso appello ma, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire soprattutto se ritiene tutti i suoi interlocutori dei provincialotti un po’ rimbambiti (quasi tutti, chi gli reggeva il gioco no, quelli andavano bene). Basta così, capitolo chiuso grazie a Dio. Sono certo che anche La Cava, come tutti coloro che hanno saputo accettare e penetrare l’anima aretina (sarà un caso se tanti che passano da queste parti poi si fermano per la vita?) verrà adeguatamente ricompensato dal ruvido sentimento che ci contraddistingue ma che di norma è sincero e autentico.

 

 

Per tornare al calcio giocato ed in attesa che si sciolgano i soliti nodi legati alla composizione del campionato, con le solite crisi societarie inevitabili in un torneo antieconomico per definizione e sostanza, e con il solito patema d’animo legato a quel che potranno inventarsi all’ultimo minuto (quest’anno la divisione geografica sarà razionale o si opterà per lo zig-zag, ci saranno le seconde squadre o le targhe alterne, gli orari disseminati lungo il fine settimana con le gare d’inverno alle 20 e d’estate alle 15?), attendiamo con non meno apprensione la definizione della vicenda Moscardelli.

 

Davide Moscardelli, ad Arezzo dal 2016Posto che la saggezza popolare avverte che per forza non si fa nemmeno l’aceto, continuo a sperare in una soluzione positiva della questione. Quel che è certo è che un eventuale divorzio dalla barba del capitano caricherebbe lo staff tecnico di ulteriori responsabilità; ci sarebbe da trovare una leva in più per recuperare entusiasmo e sebbene le qualità dei nostri operatori di mercato siano indiscutibili, se anche ci si ripete da sempre che gli uomini passano e l’Arezzo rimane, la ferita che si creerebbe richiederebbe una sutura attenta e non banale. Epperò siccome è il mese del pensiero positivo, invece che i cerotti aspettiamo un annuncio che ci colmerebbe di gioia. Capitano e società, ancora insieme con noi per la prossima battaglia.

 

scritto da: Paolo Galletti, 22/06/2018





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