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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Roberto sulle scogliere di Donegal - Irlanda
NEWS

La squadra cresce, la città non dorma. Dal 4-3-3 storto a un campionato da vivere sognando

L'amichevole con la Fiorentina ha segnato una svolta in positivo per l'Arezzo, meno compassato e fragile e per nulla intimorito al cospetto degli avversari. Tante le note incoraggianti: dal gol di Persano alle prestazioni di Sala e Tassi. Merito anche del cambio modulo di Dal Canto, passato dal rombo al tridente spurio. La gente, dopo l'inferno dei mesi scorsi, ha voglia di calcio. E il merito è soprattutto di La Cava: non faccia scherzi presidente!



Arezzo in crescita grazie anche al cambio moduloÈ calcio d’estate e basta la parola. Anzi no. Altrimenti come si farebbe ad arrivare al 16 di settembre che sono le nuove calende greche del football nostrano? Però quel gol di Persano, il più bello della serata che Arezzo e Fiorentina hanno dedicato al grande Bruno Beatrice e a Narciso Terziani, ci è rimasto negli occhi, come la sua cavalcata solitaria verso Dragowski infilato da pennellata mancina d’autore. Pieroni e Testini credono molto in questo ragazzo del 1996 cresciuto in uno dei migliori vivai d’Italia: quello del Lecce.

Come credono in Brunori, centravanti venuto dal basso a prendersi l’eredità di un certo Moscardelli, mica di Chiuschino? Allora diamogli tempo e fiducia. Matteo con la Fiorentina ha mostrato progressi e doti interessanti, anche se arriva dal Villabiagio e qualche palato fino storce il naso. L’italo-brasiliano ha doti da combattente, sa difendere palla e far salire la squadra e anche di testa ci sa fare, se un paio di volte ha rubato il tempo ad uno specialista come Pezzella e a un colosso come Milenkovic. Di sicuro sa fare gol e questa è una dote innata, che non può insegnare nemmeno Dal Canto.

 

 

A proposito, bravo anche lui a passare ad un 4-3-3, da lui stesso definito storto, con Cutolo in campo quasi da fantasista aggiunto, che è parso più congeniale al suo Arezzo rispetto alla prima scelta del rombo. Il cambio di atteggiamento tattico ha favorito la buona prestazione degli amaranto, sia sul piano della organizzazione di gioco, che dei singoli.

Pelagotti, al debutto, non è stato troppo impegnato, ma l’ex Empoli ha dato sicurezza a tutto il reparto e della sua esperienza hanno tratto giovamento giovani interessanti, come il destrorso Borghini e il mancino Pinto, autori entrambi di una prova convincente nel cuore della difesa. Pimpante Luciani e notevole il debutto sull’out mancino di Marco Sala, non per niente nazionale under 20, che ha mostrato personalità da vendere di fronte ad un certo Federico Chiesa. Buono anche il suo contributo in fase di spinta.

 

la coreografia della sud per Narciso TerzianiNote positive anche in mezzo, con il classico Tassi a fare da perno della manovra, tra un Foglia in spolvero (autore fra l’altro dell’assist illuminante per il gol di Persano) e Serrotti. Ecco un altro Matteo che viene dal basso, convincente anche con la Fiorentina, che può diventare una pedina chiave per le strategie di Dal Canto. Per la sua versatilità infatti si candida a jolly del centrocampo. Può fare sia l’esterno, che l’interno, ma anche il trequarti in particolari situazioni e quindi può offrire al mister varianti tattiche anche nel corso di una stessa partita.

Con i giovani Buglio e Basit in panchina, con Benucci e Salifu ancora in infermeria, il reparto è molto ben fornito e consente anche ricambi adeguati e diverse soluzione tattiche. Stessa abbondanza c’è sugli esterni, con il giovane Zappella a destra e l’esperto Varutti a sinistra, ottime alternative a Luciani e Sala. Tra gli esterni alti, nel finale di gara, si è presentato al pubblico aretino anche Niccolò Belloni, uno che a 24 anni vanta già più di 100 presenze in serie B e, come biglietto da vista, può bastare. L’ex Inter è stato utilizzato dopo Bruschi, un 1998 che fisicamente ricorda quell’Antonini portato ad Arezzo anni fa proprio da Pieroni, e l’ex Sangiovanni Keqi.

 

 

Da ieri il direttore e Testini sono a Milano per completare l’Arezzo. C’è soprattutto da sfoltire l’organico e mandare a giocare alcuni ragazzi che qui non trovano spazio, ma non solo questo. Del resto, dopo la notte con la Fiorentina, i sogni hanno ripreso a volare alti sui cieli di San Cornelio. Calcio d’estate, sogni d’estate? Non del tutto.

Intanto ricordiamoci che siamo usciti dell’incubo invernale del sor Ferretti e, comunque, era da troppo tempo che il popolo amaranto si era perfino dimenticato di sognare. E questa, se Dio vuole, è già una solida realtà, di cui dobbiamo ringraziare soprattutto La Cava (non faccia scherzi presidente!) e Pieroni, senza trascurare gli altri e una città che, dopo l’impresa totale, sembra essersi di nuovo addormentata. O siamo noi che dormiamo?

 

scritto da: Giorgio Ciofini, 25/08/2018





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