Capuano, brutta storia: indagato dall'antimafia a Cava dei Tirreni. Perquisita l'abitazione

L'ex allenatore amaranto è accusato di aver reso dichiarazioni false al pubblico ministero che indagava sugli affari illeciti di Dante Zullo e degli altri gruppi criminali operativi in Campania. Sequestrati un cellulare e un tablet. Lui nega ogni addebito

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Eziolino Capuano è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia con l’accusa di aver reso dichiarazioni false al pubblico ministero che indagava sugli affari illeciti di Dante Zullo e degli altri gruppi criminali operativi a Cava dei Tirreni.

Lo riporta il Quotidiano del sud, che ha aggiunto ulteriori dettagli alla ricostruzione.

A Capuano è stato notificato un decreto di perquisizione, ieri il suo appartamento di Pescopagano (Potenza) è stato passato al setaccio e sono stati portati via il telefono cellulare e un tablet: dall’esame di questi ultimi – come scrive la Città di Salerno – gli inquirenti sperano di trovare ulteriori riscontri al quadro accusatorio sul clan e il giro di droga, usura ed estorsione.

Capuano (difeso dall’avvocato Michele Sarno) ha negato la conoscenza di alcuni episodi legati allo “strozzo” e per questo risulta adesso indagato con l’accusa di avere intralciato la giustizia.

Allenatore vulcanico, 53 anni, Eziolino ha allenato l'Arezzo dal luglio del 2014 fino all'aprile del 2016, quando venne esonerato dopo che i rapporti con la dirigenza si erano irrimediabilmente compromessi. Nell'ultima stagione si è seduto sulle panchine del Modena e della Sambenedettese, sempre in serie C.

Adesso questa brutta storia, in cui Capuano dovrà difendersi dall'accusa più infamante di tutte.

 

scritto da: La Redazione, 14/09/2018

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