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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Claudia nell'isola di Brac - Croazia
NEWS

Più della sconfitta, brucia il contorno. Stadio vuoto, atmosfera surreale: l'Arezzo spaesato

Ieri si è toccato con mano il paradosso di una squadra che gioca con gli spalti deserti, alla presenza soltanto di addetti ai lavori e genitori. Un clima che un po' ha condizionato anche il rendimento degli amaranto, comunque meno brillanti rispetto alle ultime uscite. Alla fine, nonostante la prima sconfitta stagionale, qualcosa di positivo è emerso: dal gol di Brunori alla determinazione con cui è stato inseguito il pareggio, sfumato anche per colpa dei tre legni colpiti. Adesso l'importante è rialzare subito la testa, fin da domenica



i capitani Del Prete e Luciani con la terna nello stadio vuotoDiceva Ginettaccio Bartali che “l’è tutto sbagliato e tutto da rifare”. Quando comincia Juventus under 23-Arezzo non puoi non pensarlo. Lo stadio di Alessandria è desolatamente vuoto. Si percepisce nitidamente il rumore dei palmi delle mani dei giocatori che si salutano a centrocampo. Curve deserte, tribuna con (ufficiali) 350 presenti. Secondo me compresi stewart e telecamere. Una tristezza infinita. Avrei voluto che ci fosse stato chi ha avuto questa meravigliosa pensata di inserire queste squadre senza storia né seguito in un campionato che è fatto anche di campanile e di adrenalina per chiedergli se quella che si stava disputando sotto i nostro occhi poteva considerarsi davvero una partita di un campionato professionistico e non piuttosto una sfida da torneo di Viareggio, con in tribuna una pletora di addetti ai lavori e qualche genitore apprensivo o entusiasta.

 

Tra l’altro, in linea con il progetto ispirato alla valorizzazione dei giovani talenti nostrani, la Juventus schierava in partenza uno svedese (Andersson) un brasiliano (Pereyra) e un inglese (Mavididi). Non vale dire che anche noi avevamo Basit, perché la nostra è una prima squadra e non una formazione iscritta al campionato con l’etichetta di fucina di giovani talenti. Senza considerare la spaventosa differenza di potenziale economico tra certi club e quelli che di norma fanno la serie C. Se son vere le cifre circolate alla vigilia, con quello che la Juve ha speso per allestire la squadra ragazzi, l’Arezzo ci vive tre anni e piuttosto bene. Insomma, da qualunque parte la si voglia guardare, è stato ed è un pastrocchio che non accontenta nessuno. Purtroppo proprio su questo pastrocchio è scivolata la banda Dal Canto.

 

 

Com’è andata la partita ormai s’è visto e s’è letto. Dopo cinque gare da protagonista ha steccato un po’ Pelagotti. Succede. S’è però rivisto al gol (e che gol) Brunori. Con il passare delle giornate le caratteristiche di questa squadra si vanno delineando nei pregi e nei difetti. Capacità di giocare bene palla a terra, buona propositività e buona corsa, applicazione a tratti feroce. Dall’altro lato un po’ di superficialità a volte nel palleggio, qualche peccato di estetica e qualche amnesia difensiva. Ce ne sono state in ognuna delle nostre partite e questa volta ce le hanno fatte scontare tutte. Su questo sarà necessario lavorare, perché in un calcio che vive sempre di più sugli episodi, limitare quelli sfavorevoli può fare la differenza. Alla fine la sensazione riportata dal Piemonte è comunque che la squadra allestita da Pieroni e Testini possa farci divertire e possa ambire anche ad una posizione eccellente.

 

La Juve che ci ha battuto è composta da gente che sa dare del tu alla palla e una volta adattatasi alla categoria, darà noia a parecchi. Contro questa avversaria l’Arezzo ha giocato un ottimo secondo tempo. Ha creato occasioni e se è mancato il gol è stato perché la Dea Eupalla s’era anch’essa rifiutata di assistere ad una partita di una squadra B e Nocchi aveva cosparso d’aglio la traversa. La sensazione è davvero che si possa fare bene. Ora c’è da ripartire subito, fin da domenica e non sarà facile. Peseranno le due gare in 4 giorni, il viaggio anda e rianda a 400 km da casa, il rischio di un calo di tensione dovuto al fatto che arriva al Comunale l’ultima della classe. Sarà un esame anche questo, perché è da come si reagisce alla sconfitta e da come si ritrovano stimoli e voglia, anche contro una squadra sulla carta più abbordabile, che si giudica la maturità e la forza di un gruppo. Dal Canto ha preannunciato un po’ di giusto turn-over, ma l’approccio che ci aspettiamo è lo stesso di sempre. Dobbiamo e vogliamo ripartire. Chiediamo strada all’Albissola e avanti tutta!

 

scritto da: Paolo Galletti, 19/10/2018





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