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Emozioni, Unione Sportiva, le fondamenta della casa, il nostro gioco del pallone

Legare il ricordo di un brutto 17 aprile a un 17 aprile più bello e affascinante è stato semplice, anche se nessuno ci aveva mai pensato negli anni scorsi. E rispolverare il nome del vecchio Arezzo è stata la decisione migliore che potessero prendere Severini e Zerbini, uniti dalla volontà di costruire calcio dal basso. Un plauso all'assessore Donati, che il 22 maggio dovrà restare in prima fila anche se ci sarà il sindaco



stretta di mano Severini-Zerbini, nasce il villaggio amarantoSono sincero: sono andato allo stadio martedì pensando che avrei vissuto un bel pomeriggio, di alto valore simbolico come la data che era stata scelta, ma non credevo che mi sarei emozionato. Non lo credevo perché al valore del 17 aprile ci avevo già pensato, ed anche scritto la settimana scorsa su questa rubrica, perché l’idea del villaggio amaranto, nella sua straordinaria importanza, era stata già recepita e positivamente metabolizzata e, infine, perché comunque volevo soprattutto raccontare le emozioni degli altri. Ed invece quando Umberto Zerbini ha pronunciato il nome della nuova società nata dall’incontro tra lui e Severini, e cioè Unione Sportiva Arezzo, ho avuto un brivido sincero e profondo. Ci voleva così poco per legare sul serio quel funesto giorno del 1993 a quello del 2012: era semplice eppure non ci avevo pensato, così come quasi mai ci si era pensato in tutti questi 19 anni. Sarà stato perché comunque un legame affettivo con quell’avventurosa rinascita targata Graziani e Fara, e quindi con l’Associazione Calcio Arezzo, comunque c’era, e sarà stato perché la sensibilità del vero tifoso fino ad oggi nella stanza dei bottoni della società amaranto non ce l’aveva avuta nessuno. Il merito, quindi, va proprio a Zerbini che le corde del sentimento ha saputo toccarle fin dalla proiezione del video iniziale, nel quale ognuno dei presenti, a seconda delle età, ha vissuto le emozioni della propria gioventù, o quella dei racconti dei padri e, in qualche caso, dei nonni. Peccato veniale, tra tanti meriti, è quindi quello di aver scelto come esempio storico di coesione cittadina e di gesta eroiche quel “Viva Maria” che è invece episodio ben più controverso. Fu infatti rivolta di popolo contro i francesi ritenuti invasori, è vero, ma anche brigantaggio, nel quale trovarono spazio anche episodi di antisemitismo di rilevante gravità, come quelli di Monte San Savino. Del resto non sempre le presenze straniere vanno ritenute nefaste per un territorio, ed il tavolo che stava dietro alle spalle di Zerbini ne era la più fulgida dimostrazione ospitando quattro "romani", e cioè gli attuali dirigenti dell’Arezzo, ed un bergamasco come Locatelli. Al di là di questo, e di una retorica un po’ militaresca, l’intervento di Zerbini è stato comunque perfetto per scaldare i cuori in un modo non banale, così come le parole di Severini, più scarne e concrete ma non meno importanti, hanno dato l’immagine di persone che si mettono insieme perché vogliono la stessa cosa, e cioè costruire fondamenta sane e non partire dall’attico, come nel calcio a volte si fa. Ma se Zerbini e Severini erano comunque soggetti votati all’applauso, meno scontato era il consenso per l’assessore Marco Donati, nel mirino delle critiche dei tifosi della Minghelli nei mesi scorsi. Apprezzati, invece, i suoi toni sinceri, di giovane amministratore che, su questa come su altre vicende come Arezzo Wave, ha lavorato a testa bassa ed ha portato a casa il risultato. All’inaugurazione del 22 maggio ci sarà anche il sindaco, negli spazi dedicati a quello che ha recentemente definito “il gioco del pallone”, ma Donati resti in prima fila. Se lo merita.

 

articolo pubblicato sul Nuovo Corriere Aretino


scritto da: Luca Caneschi, 19/04/2012





Villaggio amaranto - Il discorso di Zerbini

Presentazione del villaggio amaranto - Arezzo football academy
COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: DaM, il 19/04/2012 alle 11:33

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Peccato veniale, tra tanti meriti, è quindi quello di aver scelto come esempio storico di coesione cittadina e di gesta eroiche quel “Viva Maria” che è invece episodio ben più controverso.

Eh si, ho avuto questo tuo stesso pensiero. Effettivamente il Viva Maria ha i suoi "difettucci", peró alla fine questo accade con un po' tutti i movimenti di rivolta popolare. Diciamo che anche la rivoluzione francese ha i suoi difettucci.

Comunque complimenti a Luca, che non ha mai paura di dire la sua (peraltro con garbo) anche quando questa é un po' scomoda, tanti, tutti, dovrebbero prendere esempio.

Commento 2 - Inviato da: Giotto, il 19/04/2012 alle 12:20

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quel “Viva Maria” che è invece episodio ben più controverso. Fu infatti rivolta di popolo contro i francesi ritenuti invasori, è vero, ma anche brigantaggio, nel quale trovarono spazio anche episodi di antisemitismo di rilevante gravità, come quelli di Monte San Savino.

Trovatemi un episodio storico di rivolta popolare che non abbia i suoi difettucci. Perchè osanniamo la Resistenza al Nazi-fascismo italiano, piena ZEPPA di episodio e omicidi premeditati, anche contro innocenti e solo allo scopo di vendetta personale, mentre è così difficile rinoscere gesta eroiche quelle di aretini, che rischiando la pelle, si misero a capo di un armata che cacciò i francesi dall'Italia. Francesci, dotati di acume illuministico e guidati dalla ragione, che armavano preti e suore, si portarono via dall'Italia chissà quante opere d'arte e si divertivano a fare il tiro a segno con gli affreschi di Piero della Francesca in San Francesco, nella parte non occupata dai cavalli come STALLA.

Dovevamo accettare tutto questo in nome dell'albero della libertà che piantarono in piazza Grande? Come si fa a dire che il Viva Maria è un episodio controverso solo perchè qualche brigante si mise nel mezzo e ammazzo dei poveri ed innocenti ebrei al Monte, tra l'altro prima che arrivassero gli aretini comandati dal capitano Natti, che cercò subito di rimediare.

Io sono fiero di queste Origini e di questi Aretini, non dei Briganti partigiani: tanto è li che la cultura radical-chic del caneschi vuole arrivare! 

Commento 3 - Inviato da: cocciolone, il 19/04/2012 alle 12:32

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Il classico pensiero offuscato da revisionismo di stampo marxista che manipola la storia certa e certificata a proprio uso e consume fingendo, o peggio ancora, ignorando la realtà dei fatti. Tale realtà dei fatti confermata dall' assoluta devozione del popolo aretino verso la Madonna del Conforto che il 15 Febbraio di ogni anno porta in Duomo migliaia di persone. Quindi prima di chiacchierare/scrivere informarsi sui fatti è "cosa buona e giusta". Bravo Giotto. Condivido in pieno.

Forza Arezzo

Commento 4 - Inviato da: chiana, il 19/04/2012 alle 12:58

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La storia ha sfumature infinite e si può "interpretare"... certo che nell'episodio specifico si poteva anche sorvolare sul "retrogusto" dell'avvenimento e magari soffermarsi sul valore simbolico del discorso del dott. Zerbini. Ad Arezzo abbiamo l'innata dote di farsi del male da soli... siamo di fronte ad un evento epico per la storia "scalcinata" della ns amata squadra di calcio e si va puntare il dito su un aspetto più che secondario.

Commento 5 - Inviato da: alti60, il 19/04/2012 alle 13:21

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La storia ha sfumature infinite e si può "interpretare"... certo che nell'episodio specifico si poteva anche sorvolare sul "retrogusto" dell'avvenimento e magari soffermarsi sul valore simbolico del discorso del dott. Zerbini. Ad Arezzo abbiamo l'innata dote di farsi del male da soli... siamo di fronte ad un evento epico per la storia "scalcinata" della ns amata squadra di calcio e si va puntare il dito su un aspetto più che secondario.

 

Viva Maria e Forza Arezzo il resto son solo chiacchiere

Commento 6 - Inviato da: ciabu, il 19/04/2012 alle 14:32

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dai che tra una 15ina di anni il nuovo Messi uscirà da qua...

 

vi immaginate? "and the winner of the 2035 Golden Ball is... Goffredo Squarcialupi!" Tongue out

Commento 7 - Inviato da: Libanese , il 19/04/2012 alle 14:44

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mentre è così difficile rinoscere gesta eroiche quelle di aretini, che rischiando la pelle, si misero a capo di un armata che cacciò i francesi dall'Italia. Francesci, dotati di acume illuministico e guidati dalla ragione, che armavano preti e suore, si portarono via dall'Italia chissà quante opere d'arte e si divertivano a fare il tiro a segno con gli affreschi di Piero della Francesca in San Francesco, nella parte non occupata dai cavalli come STALLA.

 

L'unico  discorso  serio   su viva maria è  questo, il resto  ossia  quello politico , nazisti  partigiani, radical chic non c'èntra un cazzo.., 

Altro discorso  diverso è  sull uccisione  degli ebrei  al Monte.

Gli Aretini  non vano  al duomo  x  ricordare la Madonna del conforto  x    il viva maria  , ma vanno al duomo  in assoluta devozione   in quanto  la Madonna ci  ha protetto  dai  terremoti del 1796

Commento 8 - Inviato da: Andrea Avato, il 19/04/2012 alle 14:51

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Io invece volevo aggiungere qualche dettaglio più tecnico.

 

1) Lo Junior Camp quest’anno ha iscritto ai vari campionati una formazione Juniores, due Allievi, tre Giovanissimi oltre agli Esordienti e ai Piccoli Amici, cioè la scuola calcio. Decine e decine di ragazzi con decine e decine di famiglie alle spalle. In più c’è anche la prima squadra che ha partecipato alla seconda categoria e che resterà pure in futuro, perché Zerbini e Martucci su questo sono concordi: una sorta di Arezzo B nei dilettanti può servire per mille motivi. Tutte le altre squadre giovanili saranno confermate. Se l'Arezzo non verrà ripescato nei prof, il nome dovrà essere Usd Arezzo Junior Camp per conservare il diritto all'iscrizione ai tornei regionali.

 

2) I lavori di ampliamento alle strutture partiranno a breve (probabilmente prima dell’estate), ma la burocrazia ha i suoi tempi, così come l’edilizia. E mettere in piano un terreno per farci un campo da calcio, piuttosto che scavare una bella buca a uso piscina, richiede qualche mese di interventi. E’ per questo che domani Severini e Zerbini torneranno a bussare alla porta della famiglia Funghini, proprietaria dei campini dell’antistadio. L’Arezzo stavolta è determinato a risolvere la questione, confidando anche nel buonsenso della controparte: visto il progetto, i due terreni di viale Gramsci (che poi dovranno essere risistemati) sono fondamentali per programmare l’attività futura della prima squadra e di tutte le giovanili, a cominciare dalla Juniores.

 

3) Il 22 maggio sarà inaugurato il villaggio e sulle pareti comparirà il logo ufficiale del club. Non il cavallino di martedì che era semplicemente il timbro, il sigillo della cerimonia.

Commento 9 - Inviato da: Roby, il 19/04/2012 alle 15:32

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Solo una precisazione Andrea sulle squadre giovanili iscritte ai vari campionati dallo Junior Camp, ci sono anche i pulcini primo,secondo e terzo anno.

Commento 10 - Inviato da: Giotto, il 19/04/2012 alle 15:46

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Vedi caro Libanese, il discorso sulla differenza tra gli Eroi (per me) del Viva Maria ed i banditi (per me) della resistenza partigiana l'ho fatto solo per far capire da quale retroterra culturale parte il Caneschi.

Gli aretini il 15 febbraio di ogni anno vanno in Cattedrale solo per rendere omaggio alla Madonna. E sempre guidati dallo spirito di devozione verso la Madonna e animati da una sana, vera e profonda fede POPOLARE cacciarono a pedate i francesi il 5 e 6 maggio 1799, perchè costoro stavano calpestando la fede, le tradizioni (oggi in termini politicamente corretti si direbbe i "diritti fondamentali dell'uomo") e affamando il popolo.

Commento 11 - Inviato da: chiana, il 19/04/2012 alle 17:33

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Ok ma cosa c'entra in questo momento un dibattito sul Viva Maria? Alla fine il dott. Zerbini ha voluto servirsi di questi avvenimenti per spronare Arezzo ad uscire dal torpore e reagire a quello che ci è accaduto. Mi sembra abbastanza inutile mettersi a sviscerare i motivi che portarono ai moti del Viva Maria e le conseguenze...

 

Commento 12 - Inviato da: Arretium Amaranthus, il 19/04/2012 alle 17:46

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D'accordissimo con Chiana!

Forza Arezzo e speriamo che sia la volta buona che il calcio nella nostra città riesca a raggiungere e mantenere categorie degne di questo nome......se penso al Chievo che da 20 anni si fa tra la serie B e la Serie A mi viene un giramento di coglioni che la metà basta!

Commento 13 - Inviato da: Paul, il 19/04/2012 alle 18:05

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Forza Arezzo e basta...Politica e religione le lascierei volentieri fuori dal calcio...

Commento 14 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 20/04/2012 alle 08:27

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Commento 12 - Inviato da: chiana, il 19/04/2012 alle 17:33

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Ok ma cosa c'entra in questo momento un dibattito sul Viva Maria? Alla fine il dott. Zerbini ha voluto servirsi di questi avvenimenti per spronare Arezzo ad uscire dal torpore e reagire a quello che ci è accaduto. Mi sembra abbastanza inutile mettersi a sviscerare i motivi che portarono ai moti del Viva Maria e le conseguenze

Commento 14 - Inviato da: Paul, il 19/04/2012 alle 18:05

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Forza Arezzo e basta...Politica e religione le lascierei volentieri fuori dal calcio...

Commento 15 - Inviato da: DaM, il 20/04/2012 alle 09:24

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Io concordo con chiana e Paul, ma a mio parere, nel momento in cui si tira in ballo un evento come il Viva Maria, che ci possano essere degli "sconfinamenti" in ambiti non propriamente calcistici é inevitabile.

Nessuno vuole aprire qui un dibattito su tale avvenimento storico (anche perché se i toni non sono quelli della ricerca della veritá storica, ma quelli della contrapposizione ideologica, il dibattito non serve a niente, né qui, né in un ambito piú accademico). Ma che il Viva Maria non sia un tema che unisce non é in discussione: se non basta il comun sentire a dimostrarlo, puó essere un ottimo esempio il fatto che da poco tempo e nel giro di pochi anni una piazza della cittá é stata intitolata a questo evento storico, e pochi anni dopo nuovamente reintitolata a causa delle divisioni che tale decisione aveva comportato.

Il discorso che ha fatto il Caneschi é tutto qui:

Peccato veniale, tra tanti meriti, è quindi quello di aver scelto come esempio storico di coesione cittadina e di gesta eroiche quel “Viva Maria” che è invece episodio ben più controverso. 

Senza entrare nel merito del Viva Maria, non si puó non notare come questo sia tutt'altro che un esempio di coesione cittadina (peraltro anche il parallelismo con la Madonna del Conforto é molto forzato).

Di esempi piú calzanti ce ne potrebbero essere molti altri, non ultima quella Battaglia di Campaldino che ha visto Arezzo essere condotta in battaglia da un vescovo-guerriero (la perfetta sublimazione del nostro essere terra di confine tra papato e impero).

Ancora piú calzante, per la storia che Zerbini insieme a Severini e agli altri soci sta scrivendo, é la storia di una delle prime universitá al mondo, che ante litteram, proprio ad Arezzo é nata (lo Studium), e il cui legame in particolare con l'Arezzo Football Academy é assai piú calzante.

Io credo che tarparsi le ali da soli, e non voler prendere in considerazione queste opinioni sia stupido. Qui nessuno sta mettendo alla berlina Zerbini né tantomeno attaccandolo, ma anzi, il suo discorso puó rappresentare un ottimo spunto per conoscere meglio la storia della nostra cittá. Allo stesso modo, tirare in ballo il Viva Maria necessariamente accende la discussione, é un tema che nemmeno gli storici hanno ancora finito di documentare, quindi l'annotazione del Caneschi (in una cornice assolutamente positiva e propositiva come é l'articolo) a mio parere ci stava eccome.

Commento 16 - Inviato da: DaM, il 20/04/2012 alle 09:32

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"[...] ha visto Arezzo essere condotta in battaglia da un vescovo-guerriero (la perfetta sublimazione del nostro essere terra di confine tra papato e impero)"

piccola nota tecnica: dico questo perché ovviamente il vescovo-guerriero (che poi non é altri che Guglielmo degli Ubertini), per quanto Vescovo (e quindi tecnicamente soggetto al Papa), scese in campo con la parte Ghibellina (quella dell'Imperatore), il che la dice lunga su quanto la storia sia attorcigliata su se stessa e quanto pericoloso sia il terreno in cui ci si addentra quando si va a mescolarla con la retorica.

Commento 17 - Inviato da: giunta, il 20/04/2012 alle 09:45

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io trovo molto interessante anche il dibattito storico-politico, specie quando mi consente di venire a sapere cose che non conosco o consoco marginalmente della storia di arezzo. ben vengano quindi discussioni al riguardo, anche in queste sedi.

Commento 18 - Inviato da: Giotto, il 20/04/2012 alle 10:00

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Non ci vedo niente di male, se per una volta, sconfiniamo nella storia di Arezzo.

Ribadisco, annoiando i presenti, che trovo fuori luogo la precisazione del Caneschi. Senza scomodare retorica o ideologia, che non mi appartengono, basta leggere uno o due libri scritti da Santino Gallorini sul Viva Maria per capire che i fatti di Monte San Savino sono riferibili a vendette personali della feccia paesana, che COME SEMPRE accade durante le rivolte, approfitta del casino per "sistemare" alcune faccende personali.

Lo vedo anche io che molte persone sollevano gli stessi dubbi del Caneschi (in primis il sindaco che ha tolto la targa alla piazzetta intitolata su intelligente proposta di Pierluigi Rossi), ma credo che sia dovuto ad una scrsa conoscenza dei fatti. Come si fa a non considerare un'epopea aretina, questo movimento di rivolta popolare contro gli invasori, che cacciò i francesci dall'Italia, quando invece non è neanche pensabile mettere in discussione la resistenza partigiana in Italia, che solo nel Triangolo rosso dell'Emilia Romagan ha fatto sperire e uccsio centinaia di cattlici, preti o comunque persone che stavano "antipatiche"?????????

Commento 19 - Inviato da: DaM, il 20/04/2012 alle 10:55

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Giotto, tu fai un parallelo con le lotte partigiane che non ha senso. Se vogliamo analizzare il Viva Maria, dobbiamo farlo cercando di lasciare alle spalle le posizioni ideologiche. Farlo partendo da posizioni precostituite, che senso ha?

E ripeto che nessuno vuole sminuire il valore di lotta di liberazione che senza dubbio il Viva Maria ha avuto, ma ci sono aspetti controversi (non solo al Monte, ma anche a Siena, per dirne uno) che in questo momento non permettono di considerarlo un motivo di unione cittadina (e il fatto che due sindaci diversi abbiano prima intitolato e poi revocato l'intitolazione di una piazza a quell'evento lo dimostra di brutto, anche qui senza entrare nel merito se fosse giusto o meno intolarvi una piazza).

Questo é stato detto. E, da persona che cerca (ripeto, cerca, e purtroppo non sempre riesce) a non partire da posizioni precostituite per farsi una idea delle cose, devo dire che il Viva Maria mi lascia delle forti perplessitá rispetto sia alla sua genesi, sia agli obiettivi "secondari" che si sono celati sotto quello primario e certamente epico e condivisibile di liberazione dall'invasore.

Commento 20 - Inviato da: Gnicchelibero, il 20/04/2012 alle 11:45

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Credo che l'epopea del Viva Maria sia un fatto storico di cui andare assolutamente orgogliosi,il Caneschi e alcuni di voi citano episodi senza dubbio deprecabili;purtroppo la storia ne è piena  TUTTE le battaglie anche quelle più nobili negli ideali ne sono state macchiate.

E' bello che ognuno possa avere la propria opinione di questi eventi ed esprimerla liberamente,purtroppo però non è sempre così:ci sono fatti storici (qualcuno ha citato la resistenza) che vengono imposti come dogmi incontrovertibili e anche solo documentarsi per avere il merito un'opinione propria e magari diversa da quella Ufficiale rende chi lo fa un sovversivo da fare tacere.

Commento 21 - Inviato da: Giotto, il 20/04/2012 alle 12:07

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Totalmente d'accordo con Gnicchelibero.

DaM io dico la stessa cosa che dici te. Volevo solo PROPORRE di analizzare altre lotte di liberazione (Resistenza partigiana per esempio, ma possiamo citarne anche altre, non qui, non ora) lasciandomi alle spalle le posizione ideologiche. Poi è ovvio che avendo sintetizzato poche considerazioni sarò apparso ideologicamente orientato. Però la domanda, se tu credi veramente nella ricerca e nell'approfondimento storico che ti fa onore, puoi concedermela, anzi la condividi? La Resistenza (come il Viva Maria) ha i suoi aspetti controversi oppure no? Possiamo studiarla?

Ovvio che non possiamo stare qui a discutere della genesi e degli obiettivi "secondari" del Viva Maria, ma quando mi sono posto le tue stesse domande, mi è bastato leggere un libro del Gallorini (davvero uno storico coi fiocchi per Arezzo e provincia) per farmi un'idea ben precisa e considerare i soli due episodi controversi di Siena e Monte come originati da vendette personali e sentimento antisemita che covava sotto la cenere ed era pronto ad esplodere.

Commento 22 - Inviato da: DaM, il 20/04/2012 alle 12:18

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La Resistenza (come il Viva Maria) ha i suoi aspetti controversi oppure no? Possiamo studiarla?

Si, e si. A entrambe le domande. La mia convinzione (convinzione, non ideologia) é peró che - fermo restando che episodi controversi ci sono stati - quella Partigiana é stata principalmente e per larga parte una lotta di liberazione dall'oppressione.

La domanda successiva é peró: questo cosa c'entra adesso? Io dico "solo" che il Viva Maria non é il miglior esempio da fare, se si vuole parlare di storia condivisa. Campaldino lo é molto di piú, ad esempio. Lo Studium aretino é meno epico, ma secondo me ancora piú significativo, per una cittá che ha dato i natali a quel Gaio Cilnio Mecenate il cui nome, tutt'oggi, é utilizzato per descrivere chi sostiene economicamente un artista (ma vale ormai anche in altri ambiti) per amore della cultura stessa.

E bada bene che questa non é una critica nei confronti di nessuno, tantomeno di Zerbini che proprio ad un mecenate puó essere paragonato!

Commento 23 - Inviato da: alti60, il 20/04/2012 alle 15:52

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Alò mete gonfio co sti discorsi Viva Maria an fatto bene an fatto male i francesi andaveno presi a calci punto i senesi idem dopo Campaldino altro che liberarli,in tutte le guerre c'è chi esce dal seminato quindi basta qui se parla de  US.AREZZO 1923 col sig.Zerbini (lode lode lode ) e gli altri dirigenti di Roma che cercano di fare una cosa che qui a livello sportivo non sè mai vista e voi ve perdete su ste ......... alò ma vite a far nà proda parlate de calcio e fatela finita Forza AREZZO