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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Stefano al Camp Nou di Barcellona
NEWS

Comincia un altro campionato. Arezzo, pochi cambiamenti e un obiettivo: sognare ancora

La lunga (e insensata) pausa, la campagna trasferimenti, l'inizio del girone di ritorno segnano uno spartiacque profondo per la stagione. La società amaranto ha inserito un giocatore nuovo, ne cerca un altro e poi dovrà soltanto sfoltire la rosa, puntando sulla solidità di un gruppo che è arrivato ai vertici della classifica. L'impatto con la secondo parte del torneo sarà subito tosto: domenica la Pro Vercelli, poi il Pisa del Mosca, tra ricordi e un po' di nostalgia



Finalmente si riparte. Tra poche ore finirà questa lunga e insensata sosta di gennaio (doppiamente insensata quest’anno, con tutto quello che è accaduto prima) e si tornerà dalle supposizioni ai fatti, dalle ipotesi alla realtà. Sarà una vera e propria nuova partenza, giacché una pausa così lunga va ad incidere su condizione atletica e mentale oltre che sull’organico, dato che contestualmente è in corso il mercato che una volta si diceva di riparazione e che oggi è ormai un mercato di “rivoluzione”. Sarebbe stato logico che, ricominciando a giocare, fosse chiuso il termine delle trattative, ma siccome ormai della decenza, dell’etica e dei tifosi non importa più niente a nessuno, si andrà avanti in parallelo con acquisti e cessioni possibili fino al 31 gennaio. L’Arezzo si è ovviamente adeguato e avendo più tempo davanti cercherà di sistemare gli esuberi meglio di come fece la Fornero e magari di portare a casa qualcosa che aumenti il peso e integri le caratteristiche del nostro reparto offensivo. A questo però penseranno Pieroni e Testini, un tandem che è una garanzia.

 

La squadra e noi invece dobbiamo concentrarci sulle partite anche perché sarà subito durissima con due ostacoli importanti in quattro giorni. La Pro Vercelli fece già un'ottima impressione al “Città di Arezzo” e non a caso ha chiuso l’anno 2018 anticipando i botti di 24 ore e andando ad espugnare Piacenza. I bianchi sono primi e hanno anche qualche gara da recuperare; sono (con l’Arezzo e poche altre) una delle squadre che ha cambiato di meno in questi giorni di mercato, a conferma di una solidità raggiunta e consapevole. Noi cominciamo l’anno, tanto per cambiare, con un infortunio ancora da valutare bene (Basit) e qualche dubbio sulle condizioni di Belloni. Remedi, utilissimo acquisto nella calza della Befana, a differenza delle prime indicazioni può scendere in campo (a proposito, almeno la vicenda grottesca e paradossale del Pro Piacenza riusciranno a chiuderla velocemente dando qualche certezza?).

 

Cutolo e Moscardelli prima del match di andataVedremo. Se lo spirito dei nostri sarà quello che abbiamo ammirato e sostenuto fino al 30 dicembre sicuramente ce la giocheremo. Partire bene sarebbe importante anche perché dopo pochi giorni ci attende l’esordio 2019 tra le mura amiche contro il Pisa degli ex Gemmi e Moscardelli. I nerazzurri si sono rinforzati e non poco cercando di ovviare ad alcune lacune emerse nel girone di andata e puntano senza mezzi termini al primo posto. Il sapore di derby aumenterà l’adrenalina e la partita sarà di quelle da non perdere. Rivedremo sull’erba del nostro stadio anche la barba del centravanti che per due anni ci ha trascinato e su questo voglio spendere due parole. Per quel che mi riguarda non fischierò mai nessuno dei giocatori che da gennaio a maggio 2018 hanno condotto la guerra contro tutto e contro tutti e ci hanno regalato le lacrime e la gioia di Carrara.

 

Personalmente non mi pare giusta nemmeno l’indifferenza; ovvio che a partita in corso si tifa e si soffre solo ed esclusivamente per la nostra bandiera e per la nostra maglia, ma prima del fischio d’inizio un applauso ad un protagonista come il Mosca lo farei. Come lo abbiamo fatto in passato per Abbruscato, per Cosmi, per quelli che qua hanno lasciato un ricordo importante e significativo e che ora tornano da avversari non perché hanno tradito, ma perché il calcio è fatto così. Pensiamoci ragazzi della curva, sarebbe un gesto che non cambia niente sul piano dell’amore verso l’amaranto e che anzi lo rafforza nel segno della storia, della continuità e della tradizione. E ora parola al pallone. Andiamo a conquistarci (velocemente) i punti che ci mancano per la salvezza, nel rispetto del piano Dal Canto che prevede step sfidanti ma raggiungibili, nell’ordine: 6 punti per la salvezza, 15 per i play-off sicuri e tutto il resto per continuare a sognare.

 

scritto da: Paolo Galletti, 18/01/2019





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