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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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La lunga volata promozione. Rolando, Foglia play, qualità: Dal Canto gioca le sue carte

Molti tifosi si domandano se l'Arezzo vincerà il campionato. La risposta non c'è, ma di sicuro la squadra ha dimostrato di poter restare in alto fino alla fine. E l'allenatore sta definendo le scelte per affilare l'arma più appuntita: il gioco. L'acquisto dell'ex Gozzano e il rilancio di Belloni vanno in questa direzione, così come l'utilizzo di due centrali difensivi bravi in marcatura ma anche nel far partire la manovra. L'obiettivo è fare un altro salto di qualità dopo i primi sette mesi molto positivi



Alessandro Dal Canto, allenatore dell'ArezzoLa domanda che gira in questi giorni tra i tifosi è sempre la stessa: l'Arezzo lo vincerà il campionato? La risposta, ovviamente, non la conosce nessuno. Di sicuro la squadra che Dal Canto ha plasmato, costruito e forgiato, un torneo così strano può anche vincerlo. Che è diverso dal pensare che deve vincerlo. 

Il verbo dovere non c'incastra niente con quella che è la storia degli ultimi mesi, con gli obiettivi d'inizio stagione e, sulla base dell'oggettività, anche con il confronto tra gli organici che si trovano ai vertici della classifica.

Poi è chiaro che, a forza di risultati e prestazioni, l'Arezzo è lì dalla prima giornata e, siccome siamo arrivati alla 27esima, vuol dire che si è creata l'alchimia giusta per fare bene fino in fondo. E' pur vero che tra vincere e andarci vicino passano tante sfumature che spostano giudizi e bilanci. 

Dal Canto in conferenza stampa ha spiegato già un paio di volte che lui ai progetti triennali ci crede poco. Si riferiva all'aspetto tecnico, non a quello gestionale e societario, dove invece porsi una scaletta di traguardi da raggiungere nel medio periodo sul piano economico, sportivo e logistico, è fondamentale per non tornare col cappello in mano dal sindaco e dal tribunale fallimentare.

Il campo ha regole diverse e forse non ha regole. Tu programmi nel tempo e vinci subito. Oppure punti a vincere subito e ci riesci dopo un decennio. Quindi il senso di quel che sostiene l'allenatore è che, se si presenta l'occasione come quest'anno, uno deve provarci. Con l'avvertenza che provarci non significa riuscirci per forza.

 

Mattia Rolando, acquistato a gennaio dal GozzanoLe partite sfalsate, la lunga lista di recuperi ancora da disputare, la cancellazione della Pro Piacenza, la classifica riscritta, l'esclusione possibile di Cuneo e Lucchese, l'equilibrio al vertice, sono tutti dettagli che hanno spinto l'Arezzo molto più su del previsto, unitamente alle qualità di un gruppo che è sbocciato in mano a Dal Canto e che finora ha perso soltanto tre volte in stagione.

La premessa sembra lunga ma era necessaria per spiegare una scelta tattica che potrebbe diventare definitiva o quasi. Con l'arrivo di Rolando dal mercato, Dal Canto ha avuto la possibilità di riabbassare Serrotti nel suo ruolo naturale di intermedio, guadagnando quella pulizia nel palleggio che era stata da lui più volte invocata e che va ad affilare l'arma più appuntita della squadra. 

Ciò ha comportato lo spostamento di Foglia in cabina di regia, una mossa che all'inizio sembrava avventata ma che convince moltissimo l'allenatore. ''In quel ruolo Foglia può giocare in B con una gamba sola'' disse Dal Canto al riguardo e oggi non ha cambiato idea, nonostante lì possano essere impiegati sia Basit che Salifu.

Ma l'obiettivo, specie ora che si riavvicina la bella stagione (con i campi asciutti e meno pesanti), è alzare il livello tecnico, guadagnare una percentuale più alta di possesso e, cosa che non guasta, avere maggiore esperienza nella gestione delle gare, dettaglio su cui la squadra ha peccato in più di una circostanza.

Foglia riassume molte di queste caratteristiche e, sommando la sua duttilità/generosità al dinamismo di Serrotti e alla qualità di Buglio, prende forma il centrocampo che è il più indicato per esaltare le doti dell'Arezzo. La palla, con questi giocatori, si muove bene e velocemente e può arrivare al momento giusto ai tre davanti. 

 

Foglia e Buglio, play e mezz'ala del centrocampo amarantoRolando ha portato un surplus di vivacità, senza dimenticare che uno dei chiodi fissi di Dal Canto è recuperare in pieno Belloni, o comunque portarlo finalmente a una continuità di impiego e di prestazioni che quest'anno non ha mai avuto.

A questa spina dorsale vanno aggiunti Brunori e Cutolo, due che sanno dialogare tra loro e con i compagni e che si stanno integrando al bacio (9 gol uno, 8 l'altro). Vanno aggiunti due centrali difensivi capaci di far partire l'azione palla a terra, un segreto forse trascurato nell'analisi di questa squadra: Pelagatti e Pinto giocano sempre perché sono ottimi marcatori ma anche perché non hanno paura a dare il primo input alla manovra, appoggiandosi non solo sui terzini o sul play ma anche sulle mezzeali e il trequarti.

E' chiaro che più si va avanti e più la rotazione degli interpreti sarà importante per garantire all'Arezzo la giusta brillantezza fisica e psicologica. Ma sembra acclarato che Dal Canto non ricorrerà mai a un turn over massiccio e integrale, fermo restando che avere una varietà di interpreti resta una risorsa e non certo un impiccio.

Comunque, per tornare a bomba, l'Arezzo il campionato se lo lotterà fino alla fine, speriamo senza perdere la leggerezza e la disinvoltura con cui ha affrontato questi sette mesi. Le probabilità che lo vinca qualcun altro sono più alte di quelle che a vincerlo siano gli amaranto, ma ci sta.

Di sicuro Dal Canto un'idea su come raggiungere lo step più alto se l'è fatta. E le scelte tecnico/tattiche di queste settimane ne sono una diretta conseguenza. 

 

scritto da: Andrea Avato, 21/02/2019





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