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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Olbia, in attacco c'è un tridente niente male. Filippi in casa fa i punti, ma soffre in trasferta

Ragatzu (8 gol), il possente colombiano Ceter (7 gol), l'italo-nigeriano Ogunseye (7 gol) e anche il neo acquisto Peralta: la forza dei bianchi sta soprattutto nel reparto offensivo. Il tecnico, tornato in panchina dopo la parentesi Carboni, ha una rosa giovanissima con tre duemila spesso in formazione: l'obiettivo è valorizzare gli under in sinergia con il Cagliari e mantenere la categoria. Domani al Comunale sarà ancora 4-3-1-2. Negli ultimi due precedenti, due vittorie dei sardi



il colombiano Damin Ceter, classe '97, 7 gol in campionatoDopo la vittoria in trasferta sul campo dell’Albissola, l’Arezzo nella sfida di domani al Comunale ospiterà i sardi dell’Olbia. I bianchi, con 28 punti conquistati, occupano la dodicesima posizione in classifica.

 

LA COSA DA SAPERE. Il club del patron Alessandro Marino (vicepresidente della Fluorsid group, società presieduta dal patron del Cagliari Tommaso Giulini, che opera nel settore delle estrazioni, laureato alla Wharton, docente di strategia alla Luiss University), ha agito con decisone sul mercato di gennaio. Sono arrivati in Sardegna il portiere Romboli (’99) e il mediano Gemmi (’97) dal Livorno, il centrale difensivo Dalla Bernardina (’99 Cittadella), l’estroso Diego Peralta (’96) dal Novara e l’attaccante Maffei (’99 Pisa). Hanno lasciato l’isola Crosta (Livorno), Vergara e Cannas rientrati anticipatamente a Cagliari, Calamai (Modena), Tetteh (San Donato) e Martiniello (Reggina). Il mediano Piredda, invece, ha rescisso consensualmente con la società il suo contratto.

 

ALLENATORE. Sulla panchina degli isolani siede sempre Michele Filippi. Il mister, a novembre, però era stato sostituito in panchina dall’aretino Guido Carboni. Per l’ex attaccante amaranto l’avventura si è conclusa il 7 gennaio, dopo che non era riuscito ad ottenere nessuna vittoria in campionato. Allenatore molto giovane, classe '80, originario di Cagliari, Filippi ha guidato negli scorsi anni l'under 17 del Cagliari e dall'estate 2016, è stato vice allenatore dell'Olbia, prima con Mignani, poi con Mereu. Dal suo predecessore ha ripreso molte idee di gioco  e l’organizzazione di squadra. Filippi rappresenta un eccezione nel panorama calcistico nazionale: il suo curriculum dice di una doppia professione, chirurgo e allenatore professionista allo stesso tempo.

 

una formazione dell'Olbia 2018/19FORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata col 4-3-1-2: Van der Want; Pisano (Pinna), Bellodi, Iotti, Pitzalis (Cotali); Pennington, Muroni, Biancu (Vallocchia); Peralta; Ceter (Ogunseye), Ragatzu.

 

PUNTI DI FORZA. Da tenere d’occhio il centrale Gabriele Bellodi (’00), bella struttura fisica, abile in anticipo e nel gioco aereo, con la giusta dose di cattiveria nonostante la giovane età; Mattia Muroni (’96), uno dei punti fermi della mediana, centrocampista tascabile, inesauribile motorino, con apprezzabili tempi d’inserimento: Filippi lo fa giostrare davanti alla difesa, grazie alle sue buone doti di palleggiatore; Damir Ceter (’97), marcantonio colombiano che il Cagliari ha mandato a Olbia a farsi le ossa, forte in elevazione e nel gioco aereo, bravo in protezione palla, grossa carica agonistica, deve migliorare sotto porta, per lui 7 reti in campionato; infine Daniele Ragatzu (classe ’91), capocannoniere della squadra con 8 gol, fermato spesso in carriera dagli infortuni, punta di movimento, generoso anche nel pressare gli avversari, bravo nel dribbling, grande lottatore nonostante un fisico non proprio statuario, con una intelligenza e una classe sopra la media per la serie C.

 

PREGI E DIFETTI. Come di consueto la squadra è molto giovane, più giovane addirittura della Juve Under 23, formata per la maggior parte da ragazzi nati o cresciuti calcisticamente in Sardegna. L’amicizia tra i patron dei due club, ha fatto sì che tra Olbia e Cagliari si stringesse un accordo di stretta collaborazione. Infatti la maggior parte della rosa è di proprietà dei rossoblu o ha trascorso parte della carriera nelle giovanili cagliaritane. La società chiede ai giocatori più esperti della rosa come Pisano e Ragatzu di guidare questi giovani per farli maturare e crescere.

L’Olbia è una delle più belle realtà del girone: motivo di vanto è aver costruito un percorso atto alla valorizzazione dei propri millennials, ovvero quei ragazzi nati dopo il 2000. Difatti durante l’annata hanno speso trovato una maglia da titolare Pitzalis, Bellodi e Biancu, nati tutti nel nuovo millennio. L’obiettivo stagionale è una tranquilla salvezza, con i play-off (anche se quest’anno sono più lontani rispetto alle ultime stagioni) che potrebbero essere un premio finale a un campionato giocato in funzione di valorizzare a pieno l’intera rosa.

 

Luciani contro Ragatzu nel match di andataL’Olbia è squadra attrezzata a livello tecnico, che solitamente affronta gli avversari in modo propositivo, cercando di costruire un buon calcio. Il reparto più completo è certamente l’attacco, dove oltre a Ragatzu e Ceter si stanno ben comportando Senesi (trequartista atipico, veloce in progressione e pericoloso in spazio aperto) e soprattutto Ogunseye (7 reti), possente attaccante italo-nigeriano, fermato a inizio stagione da qualche problemino fisico. Il nuovo acquisto Peralta si è subito guadagnato una maglia da titolare, grazie al suo estro e alla sua imprevedibilità.

La mediana è reparto qualitativo, che se in giornata, capace di essere propositivo, discreto nel giro palla. Pennington è il giocatore che porta forza e muscolarità, Muroni detta i tempi, mentre la qualità è data da Biancu e Vallocchia. Il centrocampo isolano rischia di andare in difficoltà se pressato alto, evitandone così il palleggio e spesso è risultato insufficiente nel dare protezione e schermo alla terza linea.

La difesa non è irreprensibile e le 36 reti al passivo lo stanno a dimostrare. Reparto estremamente giovane, in difficolta sui calci da fermo e se presa in velocità. Meglio sicuramente in fase di possesso palla con i terzini, soprattutto i mancini Cotali e Pitzalis, che riescono ad accompagnare bene la manovra.

L’Arezzo troverà una squadra rinfrancata dopo il successo sulla Carrarese (3-1) e il pareggio nel recupero con il Siena (0-0), che hanno rricaricato l’intero ambiente e che andrà affrontata con attenzione, visti gli ultimi precedenti al Comunale. Comunque per i ragazzi di Filippi sarà la quarta partita in 10 giorni e magari qualche scoria di stanchezza, sia fisica che mentale, potrebbe comparire. L’Olbia lontano dal Bruno Nespoli ha raccolto 3 vittorie (considerando anche quella a tavolino sul Pro Piacenza, mentre l’ultima sul campo risale al 22 ottobre, 3-4 a Carrara), 4 pareggi e 6 sconfitte.

 

ULTIMO PRECEDENTE. La scorsa stagione, il 15 ottobre 2017, l’Olbia di Mereu si impose per 1-0 grazie ad un gol nel finale di partita di Ogunseye. L'anno prima, altro successo di misura firmato Kouko su rigore. All’andata la partita è finita 0-0.

 

scritto da: Mauro Guerri, 23/02/2019





Olbia-Carrarese 3-1, la sintesi della partita

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