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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Meno pop corn, più cori e tifo vero. Justin, il londinese conquistato dal fascino amaranto

Da un paio di giorni Justin Neal è piombato sulla ribalta aretina. Merito del servizio televisivo che gli ha dedicato la Bbc, raccontando la sua storia di tifoso: dall'amore per il West Ham e per Upton Park alla disillusione per un calcio sempre più business e meno passione. Fino all'amicizia con Fernando, al primo viaggio ad Arezzo e alla scoperta della curva Minghelli, dove la partita si vive come una volta



Justin (a destra) con la bandiera che riporta i martelli del West Ham e il cavallino rampanteJustin Neal, londinese di 26 anni, è piombato sulla ribalta amaranto nelle ultime 48 ore. Ma chi frequenta la curva sud lo conosce da un bel po', da quando venne a vedere il derby con il Siena nel 2015, legandosi a doppio filo ad Arezzo e all'Arezzo.

L'altro giorno la Bbc gli ha dedicato un servizio televisivo in cui ha ripercorso le tappe della sua carriera da tifoso. L'amore di famiglia per il West Ham, il fascino di Upton Park e poi la deriva del calcio inglese, sempre più business e pop corn e meno passione, il nuovo stadio degli Hammers tanto grande, tanto moderno e tanto freddo, fino allo sbocciare di un sentimento forte per i colori amaranto perché da noi, in terza serie, c'è ancora quel clima di partecipazione che scalda il cuore.

Justin ha seguito l'Arezzo svariate volte, anche in trasferta a Monza quattro anni fa (vittoria per 3-0), al punto che gli dà più soddisfazione mettere da parte un po' di soldi, prendere il volo da Londra e venire da noi a gustarsi le partite, piutosto che fare l'abbonamento al nuovo Olympic Stadium. Almeno ci sono i tamburi, i bandieroni, una dimensione a misura di tifoso nonostante pure qua la nostalgia per il calcio old style sia forte.

 

omaggio aretino-londinese a Bobby MooreJustin, come può una fede appassire per colpa del calcio moderno?

Credo che il focus di un club calcistico debbano sempre essere i tifosi e la comunità. In passato il club e la comunità erano una cosa sola. Da quando il business è penetrato all'interno del calcio, i club sono alla ricerca di nuove tipologie di pubblico che rispecchino questo modo di intendere il marchio. A me, se il club mi vede come un cliente e non più come un tifoso, la passione va giù. Ovviamente amerò sempre la squadra che sostengo, è il club che non ama più il mio tipo di sostegno e questo è un problema.

Secondo te è possibile recuperare il vecchio e sano modo di fare il tifo oppure ormai siamo arrivati a un punto di non ritorno?

In Inghilterra sarà molto difficile tornare indietro. Le classi lavoratrici che mantengono vive le tradizioni non possono più permettersi di partecipare alle partite e stanno venendo lentamente rimosse dal calcio. I veri tifosi non ci sono più. In Italia credo invece che la situazione sia diversa, anche in serie A. I tifosi hanno ancora un peso e sono organizzati. 

Amarcord. Qual è il tuo ricordo più bello di Upton Park?

Ho moltissimi ricordi. La mia prima partita risale a quando avevo 4 anni, non avevo mai visto niente di così verde come quel campo. L'ultima invece fu una incredibile vittoria contro il Manchester United, con gol vittoria proprio sotto il mio settore. Ricordo che ero felicissimo quando il West Ham prese Di Canio, veder giocare lui era come essere all'opera: passione, grinta, uno spettacolo! C'ero quando segnò al Wimbledon ed è stato il gol più bello che abbia mai visto realizzare.

Ma l'Arezzo come l'hai scoperto? 

Grazie a Fernando Hester. E' aretino, lavoravamo da Zara insieme, ad East London, e iniziammo a parlare di calcio. Mi chiese per quale squadra tifavo e io risposi West Ham. Lo invitai ad Upton Park insieme ad altri amici, poi lui mi disse del suo amore per l'Arezzo e quindi facemmo un patto: se Fernando tifava West Ham in Inghilterra, io avrei tifato Arezzo in Italia. Le settimane successive imparai l'inno dell'Arezzo, incontrai Federico Frappi e altri ragazzi della città. Il resto è storia.

 

una trasferta amaranto con il pullmanCosa hai trovato di speciale quando è venuto ad Arezzo alla partita?

Arezzo è una città incredibile. Mi sono sempre sentito a casa, il benvenuto, soprattutto quando sono allo stadio. Ormai in Inghilterra gli stadi sono silenziosi, la curva Minghelli è un'esplosione di emozioni. Le bandiere, i cori dal primo all'ultimo minuto sono incredibili. Li canto ogni giorno a casa, al lavoro o anche camminando per strada, perché quella passione la porti con te ovunque.

Quando tornerai a tifare amaranto?

Sto parlando con i ragazzi inglesi per organizzare presto un viaggio. Speriamo di poter venire prima della fine della stagione per assistere a una partita in casa e stare tutti insieme in curva. Non ho ancora festeggiato una vittoria in casa, sento che questa è la stagione giusta!

E il West Ham? E' sempre la tua squadra del cuore?

Sono nato fan del West Ham e morirò fan del West Ham, come mio padre e mio nonno. E così faranno anche i miei figli. Ma al momento non riesco a seguire la squadra come vorrei, anche se la passione non mi abbandona mai. Fortunatamente, ho un nuovo amore: l'amaranto!

 

scritto da: Andrea Avato, 08/03/2019





BBC - Justin Neal, il West Ham, l'Arezzo

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