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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Claudio di Subbiano in Thailandia
NEWS

Due tocchi, palla che corre, fraseggio. Dal Canto punta sul suo calcio per tornare a vincere

''Ho sbagliato io'' ha detto il mister in sala stampa a proposito della tripla sostituzione e del cambio modulo contro il Piacenza, analizzando il momento della squadra: ''Vittorie e sconfitte non arrivano per caso, dobbiamo fare meglio''. A Montefeltro allenamento dedicato alla tattica per sveltire il possesso e affinare le contromisure al 3-5-2 della Pro Patria. L'obiettivo è giocare meglio degli avversari e, nell'eventualità, gestire meglio il risultato



I cinesini disposti in mezzo al campo, i calciatori che provano la partenza dell'azione e la richiesta martellante, secca, continua di utilizzare due tocchi. Stop e passaggio forte, stop e passaggio forte. Perché è la velocità della palla che snellisce la manovra, non la corsa dei giocatori.

L'essenza del calcio proposto e cercato da Dal Canto sta soprattutto qui: tecnica, palleggio, sveltezza. E' quello che abbiamo visto con alti e bassi in stagione (più alti che bassi in verità), è quello che la squadra tenterà di mettere in mostra anche nelle prossime settimane, a cominciare da sabato a Busto contro il 3-5-2 di Javorcic.

Del resto, se c'è un pregio che è stato evidenziato dalle prime 32 giornate di campionato, è proprio la naturalezza nel fraseggiare, l'efficacia nel portare palla da una zona all'altra del campo, di ribaltare l'azione e aprire le difese come successo anche con il Piacenza: l'azione del gol di Foglia è l'emblema di una filosofia precisa nello sviluppo della manovra.

Dal Canto sa che l'Arezzo ha delle fragilità, prima fra tutti la gestione del risultato, e su quelle lavora, con l'obiettivo di smussare i difetti che ciclicamente tornano a galla e inibiscono i risultati. Ma gran parte del tempo è dedicata ad affinare le qualità di un gruppo che, quando ha il possesso del pallone, può far male a chiunque.

 

Dal Canto urla ''due tocchi, due tocchi'' sul sintetico di Montefeltro, mezz'ora dopo aver spiegato alla stampa che sabato sera, nell'1-1 contro il Piacenza, ha sbagliato a fare tre sostituzioni in un botto solo, ha sbagliato a cambiare modulo e ha sbagliato a valutare una situazione di pericolo che in realtà non c'era. Un mea culpa di grande onestà dentro un periodo in cui l'Arezzo sta raccogliendo poco: due punti in quattro giornate non sono un gran bottino e il calendario davanti non è in discesa.

Per uscire dall'empasse servono tante cose: difesa solida, mediana energica nel fare filtro e ispirata quando c'è da impostare, un trequartista su di giri, punte che la buttino dentro. Se dietro le alternative ci sono e sono affidabili, in mezzo le scelte si assottigliano un po', mentre in attacco il momento è particolare: Brunori non segna da un mese e mezzo, Rolando da due mesi, Cutolo non segna su azione dal derby con il Siena.

Insomma, l'Arezzo è un po' appannato come la foto scattata alla lavagna con la formazione anti-Piacenza. La medicina per uscirne, secondo Dal Canto, è una sola: giocare meglio degli avversari. ''Non ho mai pensato che i risultati arrivino per caso'' ha detto ai giornalisti, riferendosi alle sconfitte come alle vittorie, aggiungendo che ''dobbiamo fare le cose un po' meglio''.

Giocando sulle mezzeali, cercando il trequartista per vie interne, ritagliandosi gli spazi giusti dove sembra che non ci siano, gli amaranto hanno la possibilità di mettere in crisi chiunque. E prima o poi un risultato riusciranno anche a portarlo in fondo. A prescindere dal modulo che, ormai si è capito, non è il dettaglio fondamentale. 

 

scritto da: Andrea Avato, 28/03/2019





Verso la Pro Patria. Dal Canto, mea culpa e serenità

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