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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Caso Basit, l'agente: ''Non esistono contratti''. L'indagine va avanti, l'Arezzo rassicura i tifosi

Leonardo Giusti, intervistato da ArezzoTv, ha negato accordi con la società amaranto (''tutte chiacchiere da bar''), smentendo quanto aveva dichiarato pubblicamente il presidente La Cava. Una versione inverosimile, specie se dovesse essere confermata l'indiscrezione secondo cui proprio lui avrebbe depositato alla commissione agenti il documento riguardante la provvigione per la cessione del centrocampista. Da lì l'origine dell'inchiesta della procura, che deve accertare la verità senza caccia alle streghe



Basit e Radovanovic nella foto scattata a Genova prima delle visite mediche di gennaioLa scrittura firmata dalla Ss Arezzo e da Leonardo Giusti sarebbe stata depositata da quest'ultimo, alla fine del mercato di gennaio, presso la commissione agenti della Figc. Da qui l'origine delle indagini avviate dalla procura federale. E' una delle pochissime indiscrezioni che filtrano e che dovranno essere confermate nei prossimi giorni.

La vicenda è nelle fasi preliminari e soltanto tra qualche settimana arriverà a un primo snodo cruciale. Due le ipotesi: archiviazione oppure deferimento. Nel secondo caso, bisognerà capire chi andrà davanti al tribunale sportivo e per quali, presunte violazioni. 

Per adesso gli ispettori hanno ascoltato il presidente Giorgio La Cava e l'ex vicepresidente Massimo Anselmi: audizioni piuttosto lunghe, di un paio d'ore ciascuna. Dopo la partita di Alessandria, sono in calendario quelle con il direttore generale Ermanno Pieroni e con l'ex consigliere d'amministrazione Roberto Cucciniello.

Probabile, quasi scontato, che venga sentito anche l'agente di Basit e che la procura acquisisca gli atti delle sedute dei cda della Ss Arezzo, dove la questione della maxi provvigione, pari al cinquanta per cento dei proventi di un'eventuale cessione del centrocampista, era stata affrontata in più occasioni.

 

 

Semmai va messo in evidenza un fatto. Ieri, intervistato da Arezzo Tv, Leonardo Giusti ha detto: ''Non sono a conoscenza di contratti del cinquanta per cento del giocatore. Non esistono, sono tutte chiacchiere da bar. Il mio nome associato a questa cosa mi fa sorridere''.

Una versione bizzarra, perché farebbe supporre che il presidente La Cava si sia inventato la storiella dell'accordo, raccontato pubblicamente in diverse circostanze, senza motivo. Non è verosimile ovviamente. Giusti può dichiarare ciò che vuole e ognuno fa i suoi interessi, ma ora che c'è un'indagine in corso, la società farà bene a tenere le antenne dritte. Specie se dovesse essere accertato il deposito del documento da parte dell'agente.

Cosa resterà di questo polverone, lo capiremo più avanti. E' chiaro che quella percentuale così alta, pari alla metà della rivendita del cartellino, è sembrata insolita da subito. Detto questo, come in tutte le indagini, è giusto che la procura federale cerchi la verità e che le vengano messi a disposizione i mezzi e gli strumenti per ricostruirla fedelmente. Come è giusto che non vada in scena alcuna caccia alle streghe

Sul piano dell'immagine, la faccenda certo non giova. Sul piano pratico, di qui il comunicato tranquillizzante di ieri, l'Arezzo rischia relativamente poco anche nella peggiore della ipotesi: un'ammenda, qualche inibizione per le persone fisiche. In ogni caso, prima finisce e meglio è.

 

Leggi anche - La procura federale manda gli ispettori: indagine sugli accordi tra l'Arezzo e l'agente di Basit

 

scritto da: Andrea Avato, 04/04/2019





Caso Basit, indaga la procura federale

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