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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Francesca, Matteo, Fabio e Sara alle Mauritius
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Pistoiese, giù il sipario su una stagione complicata. Tanti infortuni, ma la salvezza c'è già

Il cambio in panchina, con Asta che ha preso il posto di Indiani, l'infermeria costantemente affollata, i risultati altalenanti hanno zavorrato una stagione partita con altri obiettivi: però, anche grazie al caso Pro Piacenza e alle penalizzazioni di Lucchese e Cuneo, gli arancioni hanno guadagnato la permanenza in categoria. Domani probabile 3-5-2 con l'ex Cellini e Fanucchi in panchina. Luperini il giocatore più temibile: per lui 10 gol e l'interesse della serie B



Ultima partita della stagione regolare per la squadra amaranto che domani sarà ospite, al Melani, della Pistoiese. L’Olandesina, con 35 punti conquistati, occupa la quattordicesima posizione in classifica, appaiata all’Olbia.

 

LA COSA DA SAPERE. Nel mercato di riparazione la società del patron Orazio Ferrari ha chiuso diverse operazioni per accontentare mister Asta e migliore la qualità della rosa. Sono arrivati a vestire la maglia arancione il portiere Romagnoli (’98 Renate), il centrocampista Petermann (’94 Reggina), il trequartista Fantacci (’97 Carpi) e l’attaccante Piu (’96 Carpi), entrambi di proprietà dell’Empoli, e l’esperto Matteo Momentè (’87 Virtusvecomp Verona). Hanno lasciato Pistoia l’ex Muscat, che si è trasferito nella terza serie portoghese all’Olhanense, Cerretelli (Gavorrano), Rafati (che ha rescisso il proprio contratto) e Latte Lath, passato alla Carrarese.

 

ALLENATORE. In panchina, dal 23 ottobre, dopo la sconfitta con il Novara, al posto di Paolo Indiani siede Antonino Asta. Classe ’70, nativo di Alcamo, ex ala destra dotata di discreta tecnica e grossa carica agonistica, ha vestito le maglie tra le altre di Napoli, Torino (idolo e beniamino della Curva Maratona) e Palermo, dove ha chiuso l’attività agonistica, causa un bruttissimo infortuno alla caviglia. Nell'estate del 2005 inizia la carriera da allenatore con gli Allievi del Torino appena risorto dal fallimento. Resta in granata fino al 2012 quando dopo tre stagioni alla guida della Primavera, con una finale scudetto persa con Lazio, decide di accettare la corte del Monza, allora militante in Lega Pro Seconda Divisione. Due discrete annate in Brianza gli valgono la chiamata di Rosso, ambizioso presidente del Bassano, che guida fino alla doppia finale play-off, persa contro il Como. Dopodiché esperienze con Lecce, Feralpi e Teramo, tutte chiuse anticipatamente con un esonero. Era arrivato a Pistoia in cerca di rilancio dopo le ultime esperienze non troppo positive, ama il calcio manovrato, cercando di sfruttare il campo in ampiezza, con gli esterni che attaccano molto la profondità.

 

Tonino Asta, allenatore della PistoieseFORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata col 3-5-2: Romagnoli; Dossena, Terigi, Ceccarelli; Regoli, Tartaglione, Luperini, Picchi (Petermann), Cagnano (Llamas); Piu, Momentè (Forte).

 

PUNTI DI FORZA. Saranno da tenere d’occhio il centrale Leonardo Terigi (‘87), difensore con esperienza in categoria, cattivo a livello agonistico, forte fisicamente, bravo nel gioco aereo, abile a dettare i tempi alla retroguardia; Gregorio Luperini (’94), capitano degli arancioni, tecnicamente valido, ottimi tempi d’inserimento (stanno diventando la sua specialità), pericoloso da fuori, è il capocannoniere della squadra con 10 reti dopo una stagione da incorniciare e per questo inseguito da diverse società di B e dalle big della C; Paolo Regoli (’94), esterno mancino, che può agire senza problemi anche sulla fascia opposta, dotato di buona gamba, ottima corsa, fa dell’agonismo uno dei suoi marchi di fabbrica; infine Matteo Momentè (’87), giocatore che con i suoi 4 gol ha contribuito alla salvezza degli arancioni, mancino puro, inseguito dall’Arezzo ai tempi di Capuano, fisico potente, abile di testa e nel giocare a servizio della squadra, pericoloso sui piazzati.

 

PREGI E DIFETTI. La Pistoiese ha raggiunto il traguardo della salvezza senza troppi patemi, nonostante abbia dovuto fare la conta degli infortunati. Una stagione difficile, partita male e raddrizzata solamente con l’arrivo di Asta. Eppure la squadra, anche grazie all’esclusione della Pro Piacenza e alle maxi-penalizzazioni che hanno colpito Cuneo e Lucchese, è riuscita a mantenere la Lega Pro senza dover passare dai playout. Per il derby di domani il tecnico avrà diversi assenti. Ai lungodegenti Minardi e Rovini si sono aggiunti, nelle ultime settimane, i forfait del talentuoso Fantacci e dell’italo-marocchino El Kaouakibi (ernia inguinale), in gol all’andata, esterno destro classe ’98 che ha disputato un ottima stagione. Defezioni pesanti nei ruoli e nei nomi, perché sono tecnicamente e qualitativamente tra i migliori giocatori della rosa della Pistoiese.

Queste assenze, oltre a obbligare e limitare le scelte del tecnico, ne hanno circoscritto non poco i cambi in corsa e le variazioni tattiche per modificare, quando necessario, il canovaccio alla partita. La Pistoiese è reduce dal pareggio per 0-0 di Arzachena, che ha sancito la salvezza matematica per gli arancioni, partita giocata da entrambe le squadre sottotono, con più di un occhio alla classifica, dove hanno esordito in campionato il baby Aiassa e il portiere Romagnoli.

 

Fanucchi in azione nel match di andataLa difesa, passata col cambio in panchina da 4 a 3, è reparto giovane che in stagione ha subito ben 44 reti, che si poggia sull’esperienza di Terigi e Ceccarelli, dove il ’98 Dossena (proprietà Atalanta) grazie ad una serie di buone prestazioni ha destato l’interesse di Cremonese e Spezia. Terza linea strutturata, forte nel gioco aereo, in fase di non possesso fa abbassare i due esterni in linea con i difensori. Va in sofferenza se attaccata in velocità e se costretta ad allargare i tre centrali per scivolare sull’esterno.

In mediana Luperini è la vera anima della squadra, quello dal rendimento più costante dall'inizio del torneo, centrocampista sempre lucido nelle due fasi di gioco, vero leader degli arancioni. Al suo fianco Picchi non ha reso per quelle che sono le sue qualità, mentre Vitiello è stato utilizzato a corrente alterna da Asta, e Tartaglione non sta ripetendo la buona stagione dello scorso anno. Nel reparto si sono fatte sentire più del dovuto la prolungata assenza di Regoli, ma soprattutto quella di Minardi, che è fuori addirittura dalla prima giornata.

In avanti senza l’estro di Rovini, un altro che ha avuto una stagione tormentata dagli infortuni, il reparto poggerà sull’esperienza di Momentè e sulle qualità di Piu, giocatore arrivato con tante aspettative e con tanta voglia di mettersi in mostra, ma autore di un solo gol. Potrebbero essere della partita anche l’ex Cellini e Fanucchi, giocatore che quando affronta l’Arezzo tira fuori sempre grosse prestazioni. Dati alla mano, sono pochi i punti raccolti al Melani (18 sui 35 totali, se si considera la vittoria a tavolino sulla Pro Piacenza), frutto di 5 vittorie (ultima l’1-0 sul Cuneo del 9 marzo), 3 pareggi e ben 10 sconfitte.

 

ULTIMO PRECEDENTE. Risale al 21 gennaio 2018, prima uscita dell’Arezzo targato Matteoni-Zavaglia, che vide la Pistoiese imporsi per 1-0 grazie a Regoli. All’andata la squadra di Dal Canto si impose nel finale per 2-1. Vantaggio firmato Brunori, pareggio ospite di El Kaouakibi e rete decisiva, su calcio di punizione, di capitan Cutolo.

 

scritto da: Mauro Guerri, 03/05/2019





Arzachena-Pistoiese 0-0, la sintesi della partita

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