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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Elena di Cortona
NEWS

Impossibile stare a casa quando ci sono partite così! Ore 18, appuntamento allo stadio

Ci crediamo o no? Dopo la qualificazione ottenuta contro il Novara, per l'Arezzo c'è la doppia sfida con la Viterbese: oggi l'andata, mercoledì il ritorno in trasferta. L'ostacolo è più alto del precedente ma il grande cuore amaranto può fare la differenza: sugli spalti più di quattromila spettatori per dare alla squadra la spinta decisiva



Ci crediamo o no? Con queste parole il nostro Samuele Sereni, ultras in campo, si è rivolto al buon Choe in uno dei tanti divertenti video dell’attivissima area comunicazione della Ss Arezzo e questa è la domanda che rigiro a voi, ma soprattutto all’Arezzo tutta, quella che si è risvegliata per la partita di mercoledì, tornando a dare manforte allo stadio come non si vedeva da anni: insomma, ci crediamo o no? Forse è bene ricordare che i playoff non sono finiti con la bella, emozionante e sofferta quanto goduriosa serata di quattro giorni fa ma, anzi, si spera che quello sia stato solo l’inizio. Per cui forza, alzare le chiappe, fare il biglietto e riempire i gradoni: non esistono scuse. Non ce ne frega niente della pioggia, della serie A, del Giro d’Italia, delle comunioni, delle vasche per il Corso, dello shopping, delle cene dai parenti o delle gite fuori porta.

 

Non capita mica tutti gli anni di potersi giocare un obiettivo del genere, di essere nel vivo degli spareggi che possono portare in paradiso, dove tutti almeno a parole vogliamo tornare, perciò non è ammissibile non sentire un’irresistibile forza d’attrazione proveniente dallo stadio che, come il frigo di casa con la calamita di turno, ti attira a sé, senza possibilità di replica. E ci mancherebbe, ma come si può solo pensare di far qualcos’altro, di andare altrove o di restare in casa. Io lo so perché non ci resto: non la sentite la voglia, quella incontenibile, di provare sensazioni vere, genuine, di sentire ardere le vene di passione, di sentirsi vivi mentre si canta e si trema per ciò che avviene in campo, quel bisogno di infiammarsi di emozioni mai artificiali, mai costruite, mai finte, ma beatamente spontanee, senza filtri, senza inibizioni, che solo l’Arezzo e lo stadio ti danno?

 

 

E poi il desiderio, che va sopra ogni cosa, di vedere gli amaranto prevalere, di mettere una base importante per andare ancora avanti, per continuare ancora a sognare. Come si fa non voler spingere l’Arezzo verso l’obiettivo con tutta la forza e la voce possibile? Stavolta non è gara secca e si deve pensare globalmente ai centottanta minuti, tutto giusto, ma va sfruttato il fattore campo per mettere un piede avanti nella contesa, perché stavolta il pareggio non basta. Stavolta non siamo i “favoriti”, gli avvantaggiati, quelli che hanno da rimetterci, ma siamo quelli che devono fare qualcosa in più per sopravvivere, perché lo status quo ci ucciderebbe. Forse, in un certo senso, anche se è chiaro che tutti avrebbero firmato col sangue per essere teste di serie, può essere una situazione che ben si addice alle nostre caratteristiche, noi che siamo costruiti più per proporre gioco che per spezzarlo, più per attaccare che per difendere, più per avere il pallone tra i piedi che per inseguirlo e recuperarlo.

 

Allora facciamo capire subito alla Viterbese che noi oggi vogliamo spostare l’inerzia dalla nostra parte, vogliamo metterli spalle al muro in vista del ritorno, vogliamo mettere il doppio confronto sui binari giusti. Come non capire che per farlo c’è bisogno anche di noi, del nostro supporto, quanto e più di mercoledì? Perché se la partenza dovesse essere contratta come contro il Novara, noi saremo lì, pronti a darvi coraggio. Perché se dovessimo avvertire un po’ di stanchezza per le fatiche contro gli azzurri, noi saremo lì a spingervi, a spronarvi a non mollare. Insomma, come si può non venire tutti allo stadio oggi e tutti a Viterbo mercoledì (prepariamoci, perché in ogni caso la storia non finisce stasera)… No, è inconcepibile, non si può mancare e quindi si vede tutti là, al bar, al botteghino, in fila al tornello, nel solito posto in curva, in balaustra, lungo le scalette, dove diavolo vi pare, ma siateci, niente scherzi. A dopo!


scritto da: Luca Amorosi, 19/05/2019





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