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Peggior difesa del campionato ma non perde da tre giornate. Il Giana Erminio sarà avversario ostico

I lombardi hanno cambiato allenatore 5 giornate fa richiamando in panchina Cesare Albè, da più di vent'anni alla guida dei biancazzurri. In trasferta solo due punti raccolti ma la squadra sta risalendo la china



Cesare Albè mister del Giana

Ostica partita, quella che domani attende gli amaranto sul terreno del Comunale. A far visita ai ragazzi di mister Di Donata ci sarà il Giana Erminio. I lombardi con 7 punti in classifica condividono la penultima posizione con il Lecco.

LA COSA DA SAPERE Il Giana Erminio ad oggi è l’unica società professionistica ad avere come denominazione un antroponimo, cioè un nome di persona. Erminio Giana, diciannovenne gorgonzolese, sottotenente del 4º Reggimento del Battaglione alpino "Aosta", cadde sul Monte Zugna nel 1916, durante la Prima guerra mondiale e fu insignito della medaglia d'argento al valor militare. Alla guida del club c’è Oreste Bamonte, proprietario di un'azienda leader nel settore caseario, il Caseificio Salernitano, che è anche sponsor della squadra. Al timone dal lontano 1985, quando la squadra militava addirittura in Prima categoria, Bamonte è al momento il presidente più longevo in Italia dopo Luigi Fresco della Virtus Vecomp (in sella dal 1982). Al suo fianco Angelo Colombo, oggi responsabile della gestione, nei 15 anni precedenti direttore generale e prima ancora segretario e giocatore, per un totale di circa 40 anni in biancoazzurro.

ALLENATORE  In panchina siede un istituzione del calcio lombardo, ovvero Cesare Albè. Il mister è una sorta di Ferguson in salsa italiana, perché da oltre vent’anni (stagione 1993/94, con la squadra nel campionato di Promozione), tranne che per interregno durato alcuni mesi prima con Raul Bertarelli (suo vice nelle stagioni precedente) e poi con Riccardo Maspero, esonerato il 27 settembre scorso, allena ininterrottamente il Giana. Classe 1950, originario di Cassano d’Adda, è tecnico risoluto, molto preparato tatticamente e dal carattere focoso. Per il pallone nostrano, una sorta di mosca bianca, perché vista la frenesia del calcio italiano, restare nella stessa panchina per oltre due decenni è qualcosa da guinness dei primati.

FORMAZIONE  Dovrebbe essere schierata con il 4-3-3 che in fase di non possesso diventa un 4-5-1. Marenco – Madonna, Gamberetti (Pirola), Montesano, Perico – Remedi, Maltese, Piccoli (Capano) – Cortesi (Pedrini), Perna , Pinto.

PUNTI DI FORZA Da tenere d’occhio Simone Montesano (’92) difensore centrale alla sesta stagione in maglia biancoazzurra, rapido, discreto in anticipo, applicato in marcatura,  capace di guidare la linea. Nicola Madonna (’86) esperto esterno difensivo (ex Padova, Spezia e Vicenza) arrivato a stagione in corso e subito a suo agio negli schemi di Albè, discreta facilità di corsa, applicato in fase di marcatura, con la giusta dose di cattiveria agonistica, pericoloso quando riesce ad appoggiare la manovra difensiva. Dario Maltese (’92) ex Pisa e Reggiana, mediano che giostra davanti alla difesa, prestante a livello fisico, ma giocatore con discrete geometrie e trame di gioco, ma ottimo in fase di non possesso, soprattutto nel recupero palla. Infine Fabio Perna (’86), una rete all’attivo fino ad oggi, mancino puro, attaccante più di manovra e maggiormente a suo agio quando riesce ad appoggiare la manovra ed a creare spazi per i compagni.

PREGI E DIFETTI La società in estate ha deciso di cambiare diversi giocatori, cercando anche di ringiovanire la rosa, ma tenendo comunque un ossatura esperta, con acquisti dalle serie inferiori, come di consuetudine da queste parti. Obbiettivo dichiarato è la salvezza, magari soffrendo il meno possibile e perché no provando a lanciare qualche giovane interessante come Zulli e Pedrini (entrambi ‘2000, cresciuti nel vivaio del Giana) o Mutton (’99). Con il ritorno di Albè la squadra ha ritrovato grinta e cattiveria agonistica, ma non ancora il gioco. Esempio ne è la partita giocata mercoledì contro la Pergolettese (1-1), risultato riacciuffato con le unghie e con i denti. Pareggio arrivato in extremis grazie ad una gara non proprio spettacolare a livello tecnico , ma con tanta voglia di riacciuffare il risultato. Sarà assente nella sfida del Comunale uno dei giocatori più esperti e di maggiore qualità, ovvero il terzino sinistro Solerio. Formazione reduce da tre risultati consecutivi (una vittoria, casalinga sul Novara e 2 pareggi). In trasferta in questa stagione ancora non ha ottenuto nessuna vittoria, racimolando la miseria di 2 punti in 5 partite. Questo però non illuda, anche se i numeri direbbero altro, non sarà una partita facile, perché il Giana arriva ad Arezzo motivato, rinfrancato da alcuni risultati positivi ed in discreta forma fisica. La difesa è il reparto che sta dimostrando i maggiori problemi. Con 22 reti al passivo è il reparto maggiormente battuto di tutto il campionato, in tutta la terza serie solo il Rieti, per ora, ha fatto peggio. In mediana la manovra si poggia su Maltese, mentre Remedi, ex non troppo rimpianto da queste parti, porta al reparto fisicità e cattiveria agonistica, mentre Piccoli (due reti in stagione) o Capano, danno corsa ed inserimenti senza palla in zona offensiva. Reparto che per il momento sta soffrendo molto le squadre che palleggiano senza dare troppi punti di riferimento ai biancoazzurri. L’attacco non ha numeri da alta classifica (solo 9 reti realizzate), ma dal ritorno di Albè la manovra offensiva ne ha guadagnato, andando in goal con maggiore regolarità. Perna è la boa centrale mentre ai suoi lati agiscono Cortesi (autore di 2 goal in campionato, che può agire anche da prima punta all’occorrenza), Pedrini, capitan Pinto oppure Mutton. Partita più difficile di quanto i numeri dicano, perché la squadra di patron Bamonte è apparsa in ripresa ed Albè è allenatore navigato, sempre difficile da affrontare.

 

scritto da: Mauro Guerri, 26/10/2019





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