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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Massimiliano in vacanza in Sardegna
NEWS

Una squadra da prendere con le molle. L'Olbia non vince da 11 turni ma la sua è una classifica bugiarda

Allenata da Mister Filippi la formazione sarda sfrutta al meglio una proficua collaborazione con il Cagliari: molti giovani infatti provengono dalle giovanili rossoblù. Reduci da quattro pareggi di fila i bianchi hanno 3 punti in meno dell'Arezzo



Michele Filippi mister dell'Olbia

Partita importante per la classifica quella che vedrà di fronte, al Comunale, l’Arezzo e i sardi dell’Olbia. I bianchi, con 11 punti in classifica, occupano la diciassettesima posizione appaiati al Lecco.

 

LA COSA DA SAPERE Nell’estate 2010 la società, causa fallimento, fu esclusa dalla Lega Pro Seconda Divisione. Per merito di un gruppo di ex giocatori dell’Olbia, capeggiati da Pino Scanu, il club ripartì dall’Eccellenza. Nel 2013 è stato festeggiato il ritorno in D,  mentre il 4 agosto 2016 è arrivata l’ufficialità che l’Olbia, grazie all’allargamento a 60 squadre, avrebbe disputato la Serie C. I sardi mancavano dalla terza serie da quasi 40 anni. Dal dicembre 2015 il club è passato nelle mani dell’imprenditore abruzzese Alessandro Marino. Vicepresidente della Fluorsid group, società presieduta dal patron del Cagliari Tommaso Giulini, che opera nel settore delle estrazioni a Macchiareddu, centro vicino ad Assemini. Marino, laureato alla Wharton, docente di strategia alla Luiss University, fino al 2014 era nel Cda del Cagliari Calcio. Per cercare di crescere ulteriormente, il club di patron Marino, ha deciso, dalla scorsa stagione, di avvalersi di uno psicologo, integrato allo staff tecnico. Si tratta del dottor Francesco Piras, che lavora a stretto contatto con la prima squadra e il settore giovanile, a supporto di giocatori e staff. Un unicum della Serie C.

 

ALLENATORE Sulla panchina degli isolani siede sempre Michele Filippi. Il mister, autore della salvezza nello scorso campionato, a novembre 2018, però era stato sostituito in panchina dall’aretino Guido Carboni. Per l’ex attaccante amaranto l’avventura si era conclusa lo scorso 7 gennaio, dopo che non era riuscito ad ottenere nessuna vittoria in campionato. Allenatore molto giovane, classe '80, originario di Cagliari, ha guidato negli scorsi anni l'Under 17 del Cagliari e dall'estate 2016, è stato vice allenatore dell'Olbia, prima con mister Mignani, poi con Bernardo Mereu. Dal suo predecessore ha ripreso molte idee di gioco come far giocare a calcio la propria formazione, raggiungendo il risultato attraverso concetti semplici di gioco e l’organizzazione di squadra. Filippi rappresenta un eccezione nel panorama calcistico nazionale: il suo curriculum dice di una doppia professione: chirurgo ed allenatore professionista allo stesso tempo.

 

FORMAZIONE Dovrebbe essere schierata con il 4-3-1-2: Crosta (Van der Want) – Pisano, La Rosa, Gozzi, Mastino (Pitzalis) – Valocchia, Muroni , Lella (Pennington) – Biancu – Doratiotto (Parigi), Ogunseye.

 

PUNTI DI FORZA Da tenere d’occhio, Simone Gozzi (’86), giocatore esperto, cattivo a livello agonistico, strutturato, bravo nel gioco aereo, abile a dettare i tempi alla retroguardia. Mattia Muroni (’96) uno dei punti fermi della mediana dei bianchi. Centrocampista tascabile, inesauribile motorino, con apprezzabili tempi d’inserimento. Filippi lo fa giostrare davanti alla difesa, grazie alle sue buone doti di palleggiatore. Andrea Vallocchia (’97), arrivato un paio d’inverni fa dalla Samb, grazie ai buoni uffici del Cagliari, mezz’ala, trequarti o mediano all’occorrenza. Mancino educato, abbina  corsa e sacrifico ad ottime qualità tecniche. Infine Roberto Ogunseye (‘95) marcantonio italo-nigeriano, cresciuto nell’Inter. Forte in elevazione e nel gioco aereo, bravo in protezione palla, grossa carica agonistica, deve migliorare maggiormente sotto porta, per lui, capocannoniere dei bianchi, 3 reti in campionato.

 

Roberto Ogunseye in azione nel match della scorsa stagione

 

PREGI E DIFETTI Come di consueto a queste latitudini, squadra molto giovane, formata per la maggior parte da ragazzi nati o cresciuti calcisticamente in Sardegna. L’amicizia tra i patron dei due club, ha fatto si che tra Olbia e Cagliari si stringesse un accordo di stretta collaborazione. Infatti la maggior parte della rosa dei bianchi è di proprietà dei rossoblù o ha trascorso parte della carriera nelle giovanili cagliaritane. La società chiede ai giocatori più esperti della rosa come Pisano, La Rosa (arrivato in estate dall’Arzachena) e Gozzi di guidare questi giovani per farli maturare e crescere. L’Olbia è una delle più belle realtà del girone per i giovani. Infatti motivo di vanto è aver costruito un percorso atto alla valorizzazione dei propri 'millennials', ovvero quei ragazzi nati dopo il 2000. Difatti fino d’ora hanno speso trovato una maglia da titolare Pitzalis, Lella e Biancu, nati tutti nel nuovo millennio. Inoltre è in rampa di lancio Luca Belloni (2003), già aggregato alla prima squadra, giocatore offensivo, di cui se ne parla un gran bene. La stagione dei ragazzi di Filippi, per il momento, però è al disotto delle aspettative e delle speranze societarie, ovvero una tranquilla salvezza, con i play-off  che potrebbero essere un premio finale ad un campionato giocato in funzione di valorizzare a pieno l’intera rosa. Questo “ritardo” in classifica è da ricercare in una rosa maggiormente rinnovata rispetto agli anni passati, ad una serie di errori tecnici (esempio è l’autogol di domenica nell’1-1 casalingo con la Pro Vercelli), soprattutto dall’assenza di una vittoria in campionato che manca dalla seconda giornata (2-1 al Giana). Reduce da quattro pareggi consecutivi, è squadra apparsa in buona forma fisica, ma un po’ troppo timorosa nella gestione della partita e soprattutto non troppo concentrata in fase difensiva, con 22 reti al passivo, una delle peggiori difese del girone. La terza linea non è apparsa irreprensibile, spesso in difficolta sui calci da fermo e se presa in velocità. Pecca che mister Filippi sta cercando di migliorare, perché con Gozzi, La Rosa (autore di 2 segnature in stagione) e Pisano è il reparto più esperto, quello che sulla carta, doveva dare maggiori garanzie. Meglio sicuramente in fase di possesso palla con i terzini, soprattutto il mancino Pitzalis, in dubbio per problemi fisici, che riescono ad accompagnare bene la manovra. La mediana è reparto qualitativo, che se in giornata, capace di essere propositivo, discreto nel giro palla. Pennington è il giocatore che porta forza e muscoli, Muroni detta i tempi, mentre la qualità è data da Lella e Vallocchia. Il centrocampo isolano rischia di andare in difficoltà se pressato alto, evitandone così il palleggio e spesso è risultato insufficiente nel dare protezione e schermo alla terza linea. Tra le linee agirà il talentino Biancu, classe 2000, giocatore con doti tecniche importanti per la terza serie. In avanti gira tutto intorno ad Ogunseye, che sarà affiancato da uno tra l’ex amaranto ed aretino Giacomo Parigi (ceduto all’Atalanta nel 2013 dall’allora presidente Severini) o dal giovane e rapido Riccardo Doratiotto (’99, a segno in 2 occasioni). Squadra da affrontare con le molle e le dovute attenzione, perché la classifica, non rispecchia i veri valori tecnici dei sardi.

 

ULTIMO PRECEDENTE Risale allo scorso 24 febbraio, 1-0 per gli amaranto, quando un colpo di testa di Burzigotti, nel finale di partita, risolse una partita complicata per gli uomini allora guidati da Dal Canto.

 

scritto da: Mauro Guerri, 09/11/2019





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