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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Martucci va in tivù e ribadisce: "Severini non vende l'Arezzo"

Il direttore generale a ruota libera su progetti, giovani e mercato



il Dg Martucci con il presidente SeveriniIl direttore generale dell’Arezzo, Walter Martucci, ha partecipato ieri sera alla trasmissione Block Notes di Teletruria. In studio insieme a lui, fra gli altri, anche l’assessore Marco Donati. Martucci ha parlato a lungo di programmazione, settore giovanile, mercato ma ha pure commentato le indiscrezioni degli ultimi giorni riguardanti cordate vere e fasulle e ha fugato i dubbi sulle reali intenzioni della società, intenzionata a riportare l’Arezzo tra i professionisti. Queste, in sintesi, le parole di Martucci.
STRUTTURE – “Il nostro problema è che non abbiamo un campo dove allenarci. Indicatore non poteva rappresentare una buona soluzione perché avremmo avuto a disposizione il terreno di gioco soltanto tre giorni alla settimana. E la priorità è quella di evitare di spostare quotidianamente attrezzature, mute di maglie, strumenti medici. Sotto l'aspetto logistico è un caos, siamo ogni giorno in trasferta. Senza contare che l’Arezzo ha necessità di far allenare al meglio due squadre”.
JUNIOR CAMP – “Dal punto di vista tecnico, che è l’ambito che mi riguarda, sarebbe un’ottima soluzione, sia per la collocazione degli impianti, nei pressi dello stadio, sia per l’efficienza degli stessi. Credo però, e questo sarà il tema centrale dell’incontro di mercoledì in Comune, che per allenarci lì bisognerà effettuare dei lavori di ampliamento e realizzare perlomeno un altro campo”.
IL FUTURO – “L’Arezzo non è in vendita. Altrimenti non staremmo qui a parlare, non avremmo messo su una Juniores che sta lavorando molto bene e che è prima in classifica, non avremmo inviato una lettera per convocare tutte le società giovanili della provincia e rimettere in piedi un rapporto di collaborazione. E’ ovvio, come disse Severini, che se un presidente deve combattere ogni giorno contro tutto e contro tutti, alla fine crolla. Come è ovvio che, se si presenta qualcuno con tanti milioni di euro per garantire alla società un futuro migliore, le cose cambiano. Ma questo vale all’Arezzo come alla Roma o da altre parti. La società, comunque, non è in vendita”.
SEVERINI – “Si è sfogato nei giorni scorsi, era deluso, però basta poco per fargli tornare il sorriso. Domenica tanti tifosi lo hanno chiamato sotto la curva, gli hanno detto di non mollare. E’ una cosa che non si aspettava, gli ha fatto piacere, era contento come un ragazzino. E per fortuna abbiamo anche vinto la partita”.
LE CORDATE – “Ma vi pare che gente realmente intenzionata a comprare una società, faccia spiattellare tutto sui giornali? Noi l’anno scorso abbiamo trattato con Massetti per cinquanta giorni e l’abbiamo fatto con la massima riservatezza. Invece leggo sulla stampa nomi di persone che nessuno di noi conosce, con cui addirittura avremmo fissato incontri o colloqui. E’ tutto falso”.
LA POLEMICA – “Qualcuno ha scritto che il compito del giornalista è informare. Giusto. Ma dovrebbe informarsi lui prima di sostenere cose che non corrispondono a realtà. Sono state pubblicate notizie di incontri con presunte cordate, che la società ha smentito con un comunicato ufficiale. Il giorno dopo hanno scritto di nuovo che l’incontro era fissato. Informare significa questo?”.
IL MERCATO – “La rosa dell’Arezzo, secondo me, non è corta. Quando resta fuori gente come Sensi, Rubechini o magari Cissé, vuol dire che l’organico dà garanzie. Anche perché non scordiamoci che quattro under devono essere sempre in campo e almeno altri quattro bisogna portarli in panchina. Non si possono mettere dentro giocatori anziani, abituati a giocare, e poi mandarne due o tre in tribuna ogni settimana. Alla lunga gestire lo spogliatoio diventerebbe un problema. Comunque io voglio vincere il campionato e so che è tutto migliorabile: se ce ne sarà necessità, a dicembre interverremo”.

Al telefono è poi intervenuto Marco Sposini, imprenditore umbro ed ex vicepresidente del Pierantonio, adesso uscito dalla società. “Domenica sono venuto allo stadio a vedere la partita – ha detto – ma non ho mai avuto nessun contatto con la dirigenza. Smentisco quindi che ci sia una trattativa in corso. Credo che l’Arezzo abbia una struttura solida, da un anno a questa parte ha conquistato risultati importanti e secondo me può vincere il campionato”.


scritto da: Andrea Avato, 25/10/2011