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Il calcio italiano in piena crisi: FIGC e Lega chiedono aiuto al Governo. Ecco le principali richieste

Si è svolta in settimana una riunione in videoconferenza dei vertici del calcio italiano per fare il punto della situazione in questo momento di forte emergenza. Sono state individuate una serie di misure urgenti da sottoporre al Governo per cercare di salvare le società da una crisi irreversibile che potrebbe avere conseguenze letali sul futuro del massimo sport nazionale



Il presidente della FIGC Gabriele GravinaSi è svolta quqalche giorno fa in videoconferenza la riunione del tavolo di lavoro permanente anticrisi Covid-19 convocata dal presidente della FiIGC Gabriele Gravina con i presidenti della Lega di A Paolo Dal Pino, della Lega B Mauro Balata, della Lega Pro Francesco Ghirelli, della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia, dell'Aic Damiano Tommasi, dell'Aiac Renzo Ulivieri e dell'Aia Marcello Nicchi.

 Dopo aver stilato la relazione sui danni subiti dal mondo del calcio da inviare al Coni ci si è confrontati sull'opportunità di rappresentare al Governo le richieste urgenti: il riconoscimento dello stato di crisi del settore calcistico per cause di forza maggiore; la proroga delle concessioni d'uso di impianti sportivi e la sospensione del pagamento dei canoni di locazione e concessione; il differimento delle scadenze fiscali, contributive e assicurative; l'estensione della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà ai calciatori e B e C ed ai lavoratori non sportivi fino ad un massimo di 50 mila euro lordi.

Intervistato da Libero il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha spiegato nel dettaglio quali sono le proposte sul tavolo per salvare il calcio dal default: "Siamo ancora in piena emergenza, quindi le nostre richieste sono quelle urgenti per contenere l’emorragia: proroga delle concessioni d’uso degli impianti sportivi e sospensione del pagamento dei canoni; differimento delle scadenze; estensione della cassaintegrazione e dei contratti di solidarietà anche per i giocatori di Serie B e C, fino ad un massimo di 50mila euro lordi; istituzione di un Fondo Salva Calcio – al quale la Figc destinerà tutte le risorse disponibili – che funga da sostentamento per le società in crisi di liquidità. Le altre idee entreranno nella seconda, forse terza fase di interventi. Se basteranno per salvare il 30% dei club a rischio fallimento? Assolutamente no, non bastano. Dovranno essere affiancati provvedimenti legislativi e federali che tengano conto soprattutto della base del professionismo e dei Dilettanti. È in questa fascia che rischiamo l’emorragia più grave"

Intanto la Lega Pro ha convocato per il 3 aprile alle 11, l'Assemblea dei club, in call conference, seguendo le modalità dettate dai decreti del Governo.

"Alla luce della situazione emergenziale che stiamo vivendo - spiega Francesco Ghirelli, Presidente  Lega Pro - abbiamo ritenuto necessario una riunione assembleare per confrontarsi. Tra i temi all'ordine del giorno ci saranno le considerazioni sullo stato dell’emergenza COVID-19, sulla stagione in corso e le azioni da intraprendere, su cosa fare del campionato 2019-2020 e il problema dei sacrifici e quindi i contratti dei calciatori".

 

scritto da: Redazione, 28/03/2020





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