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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Pera, Chiodo, Franz, Papero in trasferta a Foligno
NEWS

Quella volta che... vincemmo i play-off contro il Teramo

31 maggio e 7 giugno 1998: per l'unica volta nella storia, gli spareggi promozione sorridono agli amaranto, che passano il turno e si qualificano per la finalissima di Pistoia contro lo Spezia. La trasferta in Abruzzo, il gol di Signorini al Comunale, l'esultanza di Cosmi e il ritiro all'isola d'Elba, mentre gli avversari avevano fatto le ripetute in montagna. I ricordi di una stagione che si chiuse con il salto di categoria



la splendida coreografia della curva sud in Arezzo-TeramoE’ appena finita la stagione e per l’ennesima volta abbiamo avuto la conferma che l’Arezzo e i Play Off non vanno d’accordo, è come se noi rimanessimo antipatici agli spareggi, qualunque sia la categoria e qualunque sia l’avversario. Maceratese in C2, Ancona e Livorno in C1, Crotone e Cremonese in Prima Divisione (nemmeno il cambio di denominazione della categoria ha portato bene) ci hanno sempre superato, stoppando e stroncando ogni aspettativa che qualsiasi tifoso poteva essersi creato. Adesso è stato il turno del San Donà Jesolo, e anche se è vero che questi Play Off erano “diversi” da tutti gli altri perché nemmeno vincendo tutte le partite c’era la certezza del salto di categoria, è sempre seccante perdere in una situazione del genere, soprattutto quando questo avviene sotto la curva “Minghelli” nella lotteria dei rigori. Qualsiasi sia l’avversario o la categoria, a uscire così ci si rimane male. Ma dato che non voglio acutizzare ulteriormente il colpo rigirando il coltello nella piaga, nella storia degli spareggi promozione tutti ricordiamo quell’unica volta dove la vittoria è giunta dalla nostra parte e l’amarezza e il dispiacere hanno invaso i settori avversari, e per una volta non siamo stati noi a tornare a casa col morale sotto i piedi, gli occhi gonfi e lo stomaco in gola, in una città deserta e piena di parole condannanti. L’anno era il 1998, e a Pistoia arrivò la vittoria per 2-1 nella finale Play Off contro lo Spezia, una delle gioie recenti più nitide e sentite, che ha restituito un bel po’ del seminato fino a quel momento dalla società, da Serse Cosmi e da tutti i giocatori che avevano riportato l’Arezzo in Serie C1. Nella semifinale, però, la squadra amaranto se la vide con il Teramo; nei confronti durante la “regular season” gli abruzzesi avevano chiuso il girone di andata imponendosi per 5-0 al Comunale in quello che fu il momento decisamente peggiore e più delicato dell’intera annata. La paura che Cosmi venisse esonerato era tanta, anche perché la squadra aveva raccolto la miseria di un punto in 4 gare e perché Fedeli (allora dirigente amaranto) spingeva per un cambio al timone degli amaranto. Per fortuna l’allora presidente Francesco Graziani si oppose e gli sportivi si schierarono completamente a protezione del mister, e diciamo che iniziò una nuova stagione per gli amaranto, che chiusero al terzo posto dopo il pari per 1-1 nell’ultimo incontro proprio a Teramo. Quel pareggio dette molta sicurezza, perché si ebbe proprio la sensazione che i giocatori fossero scesi in campo senza timori, nonostante l’ambiente poco amichevole trovato in Abruzzo; gli assalti del Teramo al terzo gradino della graduatoria furono respinti in maniera autorevole, e il gol di Pilleddu scrisse indelebilmente il nome della squadra più forte e tarpò le ali all’entusiasmo teramano. Il pari dei padroni di casa servì a ben poco, perché quasi tutti avevano capito chi fosse favorito per l’ingresso in finale.

 

il biglietto d'ingresso per il ComunaleSono bellissime le interviste su Amaranto Story ai protagonisti di quell’anno, ogni volta che le riguardo mi si chiude lo stomaco; forse questa sensazione si chiama nostalgia, nostalgia non solo di quei risultati, ma anche di quei momenti, di quel gruppo e del pensiero di come venne vissuta la preparazione agli spareggi da parte delle due compagini. Il Teramo si chiuse in ritiro sulle montagne delle Marche a fare le ripetute in salita e tanti altri lavori allucinanti dal punto di vista fisico e atletico; l’Arezzo andò a Procchio, sull’Isola d’Elba, in quella che Serse Cosmi ribattezzò una proposta da Tour Operator, un Club Méditerranée, utile non solo per mantenere la brillantezza fisica, ma soprattutto per cementare ancora di più quello spirito di gruppo che si rivelò fondamentale per attutire il colpo della gara di andata del 31 maggio a Teramo e poi affondare la stilettata decisiva nel ritorno. La cosa strana è che sono in possesso del biglietto dell’andata senza però esserci stato, e non ricordo assolutamente come ho fatto ad avere quel tagliando; la sofferenza di ascoltare la partita alla radio me la ricordo benissimo però, anche perché il segnale era pessimo e il frastuono indecente. Il ritorno si giocò il 7 giugno e purtroppo ricordo poco di quello che avvenne in campo, escluso il gol di Signorini (uno dei miei preferiti di quell’annata) che esultò arrampicandosi alla rete della maratona insieme a Pilleddu, l’Arezzo in maglia bianca e pantaloncini amaranto, la fantastica coreografia iniziale, con la Sud ricolma di bandiere amaranto, e la maratona piena di gente che sventolava cartoncini bianchi sopra allo striscione “90 minuti da leoni”. Prima del triplice fischio c’era già tantissima gente ai bordi del terreno di gioco pronta a festeggiare con l’invasione, per abbracciare i giocatori, ma l’episodio più “caratteristico” fu quello di Serse Cosmi, che dopo l’annuncio dello speaker della vittoria dello Spezia ai danni del Rimini, rientrò negli spogliatoi esultando nel tripudio generale. Scene davvero fantastiche, che indicano uno spirito che non c’è più purtroppo e che scuotono dentro ogni volta che tornano agli occhi o anche semplicemente alla memoria.

 

scritto da: Daniele Turchini, 05/06/2012





Amaranto story - La promozione in serie C1

COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Amaranta, il 05/06/2012 alle 10:27

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Della trasferta a Teramo del 31 maggio ricordo in particolare la serpentina dei nostri pullman che scendeva giu' dalla collina (ci fecero fare un giro assurdo per raggiungere lo stadio senza incontrare i loro tifosi, in pratica salire e poi ridiscendere da una collina). In fondo alla collina c'era lo stadio, che dall'alto si vedeva bene, ed era gia' pieno nel loro settore...era vuoto il nostro, che stava aspettando i pullman.                                             Poi ricordo Graziani sotto la curva a pregarci di smettere di lanciare qualcosa  (nova!!!) per il rischio di sconfitta a tavolino. La partita non fu un granche', credo che ci fossimo preoccupati solo di limitare i danni, sapendo che al ritorno sarebbe bastato il pareggio, grazie alla classifica.

Invece la cosa che ricordo con piu' gioia di quell'Arezzo Teramo della settimana dopo, oltre ovviamente al gol di Signorini (lo ricordo anche io aggraticciato alla rete) è il momento in cui l'altoparlante comincio' ad urlare: "attenzione, attenzione: gol dello Spezia a Rimini!!" Tutto lo stadio comincio' ad urlare...

E la settimana dopo, a Pistoia, il 14 giugno 1998, si gioco' la partita che ormai è storia e leggenda e che abbiamo piu' volte raccontato....

 

Commento 2 - Inviato da: Libanese , il 05/06/2012 alle 11:36

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l’Arezzo e i Play Off non vanno d’accordo, è come se noi rimanessimo antipatici agli spareggi, qualunque sia la categoria e qualunque sia l’avversario, Livorno in C1, Crotone e Cremonese in Prima Divisione (nemmeno il cambio di denominazione della categoria ha portato bene)

 

A ripensare  a quelle  partite  non giocate come  dovevano,   alla  luce di  oggi...  mi viene  da fare  assurdi  pensieri.

 

Commento 3 - Inviato da: Giotto, il 05/06/2012 alle 13:32

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E quante ore spese nel mammellone a pitturare quell'enorme striscione CON L'ORGOGLIO E LA FIEREZZA DI CHI L'AREZZO L'HA NEL CUOR, sotto lo sguardo vigile della Mariolina che brontolava e con Ciccio che ogni tanto passava e diceva: "Ma no, questi sono bravi ragazzi......"

Commento 4 - Inviato da: pipanos, il 06/06/2012 alle 09:59

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E' vero Mino, altro che pelle d'oca e poi quella curva strapiena di gente e colorata di amaranto, ma dove è finita tutta quella gente, non sarà mica morta tutta, eppura non mi sembra che ci sia stata un'epidemia,mah...