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Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
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Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
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Tre partite e tre pareggi, la Virtus Verona di Fresco sarà un avversario scorbutico

I rossoblu' veronesi, squadra che rappresenta il quartiere cittadino di Borgo Venezia, sono da 39 anni guidati sia dietro la scrivania che in campo da Luigi Fresco, vera anima del sodalizio che è al secondo anno consecutivo in Lega-Pro e per la prima volta nella sua storia affronta l'Arezzo. Squadra agonistica e fisica, la Virtus Verona può però contare su alcuni esperti giocatori di categoria come il centravanti ex-Vicenza Arma ed il regista Bentivoglio



Luigi Fresco, presidente ed allenatore della Virtus Verona

Neanche il tempo di riprendere fiato che è di nuovo campionato. Dopo il “brodino” di Gubbio, domani al Comunale, sarà di scena la VirtusVecomp Verona. Veneti che fino ad ora hanno raccolto 3 punti in campionato.

 

ALLENATORE. da 39 campionati consecutivi (esattamente dall’Aprile 1982) sulla stessa panchina siede Luigi Fresco, presidente-allenatore della Virtus. Figura particolare ed unica del calcio nostrano. Classe ’61, veronese doc, istrionico, il mattino fa il direttore generale dei servizi amministrativi dell’Istituto comprensivo «Don Milani» di Lavagno ed il pomeriggio mette la tuta per dirigere la squadra in campo o si sistema dietro alla scrivania, nella sede della società, ubicata nel quartiere di Borgo Venezia, per fare il presidente. Attivo a livello politico (dichiaratamente uomo di sinistra e antirazzista), la Virtus più che una squadra di calcio è un polisportiva, con sezioni di pallavolo, palestre, tifosi (gemellati con Livorno e Olympique Marsiglia) e Vita Virtus. Quest'ultima è la Onlus con cui dal 2015, sono seguiti i richiedenti protezione internazionale ed asilo, occupandosi dell’accoglienza e dell’inserimento degli immigrati. Una delle sue “vittorie” più belle è quella di Sheikh Sibi, portiere titolare della squadra, che sbarcato a Lampadusa nel 2015, oggi gioca nella nazionale del Gambia.

 

FORMAZIONE  Dovrebbe essere schierata col 4-3-3: Sibi – Daffara, Visentin, Pellacani, Amodio – Cazzola (Delcarro), Bentivoglio, Danieli (De Rigo) – Mercandella, Arma (Pittarello), Danti.

 

PUNTI DI FORZA  I punti di forza dei veneti sono il portiere Sheikh Sibi (’98). La sua è da considerarsi una favola calcistica moderna, visto che l’estremo gambiano, arrivato su un barcone, è diventato prima uno dei simbolo della promozione in C, poi addirittura si è guadagnato la chiamata della propria nazionale. Discreta struttura fisica, buoni riflessi, più bravo tra i pali che in uscita. Simone Bentivoglio (’85). È il fulcro del gioco della squadra di Fresco, centrocampista esperto (tanta A e B per lui), ordinato, non troppo dinamico, ma con piede decisamente educato, è il leader tecnico dei veneti. Rachid Arma (’85) carneade della terza serie, nato in Marocco, arrivato alla Virtus questa estate dal Vicenza. Forte fisicamente, bravo nel gioco aereo e di sponda, pericoloso in area, nelle ultime stagioni ha segnato meno rispetto ai suoi standard, ma è attaccante sempre da tenere d’occhio. Infine il capitano Domenico Danti (’89), alla quarta stagione con la maglia rossoblù. Estremamente talentuoso, esploso giovanissimo a Cosenza dove si era guadagnato l’appellativo di Dantinho, visto le sue doti tecniche e di velocità che ne facevano intravedere un futuro luminoso, era stato accostato perfino anche alla Juve. Dopo diverse stagioni tra luci ed ombre, la rinascita a Verona. Giocatore tecnico, calcia bene con entrambi i piedi, imprevedibile nella giocata, rapido nel dribbling e nell’esecuzione.

 

PREGI E DIFETTI  L’obbiettivo stagionale è una tranquilla salvezza, con i play-off  che potrebbero essere un premio finale ad un campionato giocato in funzione di valorizzare a pieno l’intera rosa, rinnovata rispetto alla scorsa stagione, composta da giocatori esperti (Daffara, Bentivoglio, Cazzola, Arma e Danti) e da giovani interessanti come Mercandella, De Rigo, Zarpellon che le squadre di proprietà hanno mandato per fare esperienza o di proprietà come Visentin, Amodio e Pellacani, che la società si augura di lanciare nel calcio che conta. Fresco persi alcuni punti di riferimento come Odogwu, Sirignano, Onescu, Sammarco, spera di aver già ritrovato il bandolo della matassa e la quadra a livello tattico. La formazione veneta ha raccolto tre punti frutto dei pareggi con Cesena, Imolese (entrambi terminati 1-1) e nel derby con il Legnago del turno infrasettimanale, 0-0. Squadra scorbutica, discretamente agonistica, ben struttura fisicamente soprattutto nel reparto difensivo. Terza linea giovane con la coppia centrale formata da Visentin (buona struttura fisica, discreto colpitore) e Pellacani (buon piede, visto i trascorsi da centrocampista, abile a guidare la linea) che soffre se presa in velocità. Sugli esterni a destra l’esperto Daffara, che fa della corsa e della muscolarità le sue armi migliori, ma spesso insufficiente in fase di costruzione, mentre a sinistra causa l’assenza del titolare Manfrin, potrebbe agire Amadio, centrocampista che si sa adattare al ruolo di esterno basso di difesa. In mediana Bentivoglio a dettare i tempi, Cazzola (ex di turno, 18 presenze in amaranto nel 2007-08) che porta esperienza, fisico e cattiveria agonistica e uno tra Danieli e De Rigo, entrambi dinamici, dotati di buona qualità di corsa e più portati ad inserirsi senza palla, che potrebbero creare qualche problema con i loro inserimenti in fase offensiva. Reparto che soffre se viene preso sul ritmo. In attacco la boa sarà Arma, mentre Danti a sinistra e Mercandella a destra, grossa corsa e discreto piede, avranno il compito di sfruttare le spizzate del centravanti marocchino e di rifornirlo. Come alternative nel reparto Pittarello, giocatore con tanta forza fisica, ma anche con una discreta tecnica di base o Zarpellon (’99) rapido e bravo a muoversi tra le linee. Nelle scorse ore ha rescisso il contratto con la società di Verona, unica con tre squadre tra i professionisti, l’ex Fiorentina e Parma Arturo Lupoli.

Il presidente-allenatore nel post partita contro il Legnano si è detto deluso dal pareggio, per quello che la sua squadra ha fatto vedere per 60-65 minuti, anche se ha dichiarato ai microfoni che “sul punto non ci sputa sopra”,.

Squadra che fa dell’organizzazione tattica, del pressing alto i punti di forza ed i punti focali del calcio di Fresco. In questo inizio stagione la formazione veneta ancora non ha raccolto successi, come l’Arezzo del resto, soprattutto per l’imprecisione sotto porta, perché a livello di gioco ha già messo in campo buone soluzioni tattiche, una discreta solidità e continuità di prestazioni. Scenderà al Comunale per fare la sua partita, per provare a giocarsela senza troppi timori reverenziali, sfruttando le proprie caratteristiche, la tecnica di Danti, la fisicità di Arma e le qualità di impostazione di Bentivoglio. Non sarà gara da sottovalutare.

 

ULTIMO PRECEDENTE  E’ la prima gara in assoluto tra le due squadre.

 

scritto da: Mauro Guerri, 10/10/2020





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