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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro e Riccardo a Parigi
NEWS

Pontevecchio, Cissé, Rubechini, Severini speculatore

Giorni caldi per l'Arezzo, tra calcio giocato e assetti societari



Bacis e la lezione di tattica a Rubechini1. Bisognerebbe parlare anche di calcio giocato, visto che domani c’è la Pontevecchio e i precedenti non invitano al sorriso. Nel ’95 Cosmi e i freghi del Ponte vennero al Comunale e fecero 0-0, ma sfiorarono ripetutamente la vittoria. L’anno scorso il quasi 40enne Omar Martinetti guidò i suoi al successo per 3-1. Stavolta, perlomeno, c’è coscienza che la tradizione non è fausta e che bisognerà giocare una partita in cui mettere dentro di tutto e di più. A Spoleto è andata male, ma per fortuna non c’è tempo di indugiare sulle magagne. Occorre rimettersi subito in carreggiata e possibilmente tirare fuori una prestazione maiuscola. Con quella, arriverà di sicuro anche il risultato. E se non viene smentito il trend d’inizio stagione, domani sera la classifica dovrebbe essere molto migliore.
2. Le novità tecniche sono sostanzialmente due. Con Martinez acciaccato e in condizioni atletiche non brillanti, è probabile che per la prima volta parta titolare Salim Cissé, al rientro dopo i due turni di squalifica. Il ragazzo della Guinea in allenamento ha convinto i tecnici e pure Materazzi, che qualche talento in carriera l’ha svezzato, ha speso parole dolci per il giocatore. Schierato con la Juniores, Cissé ha risposto con 3 gol in due partite, espiando le sue colpe per il fattaccio di Viterbo. Domani gli si prospetta la possibilità di debuttare al Comunale con Raso di fianco. In bocca al lupo, un under che fa gol là davanti sarebbe manna dal cielo per Bacis. E l’Arezzo si troverebbe in cassa un tesoretto.
3. Non a caso, e siamo alla seconda novità, col ’92 in attacco si libera il posto per Rubechini nel ruolo di trequartista. Se il mancino di Indicatore azzecca la giornata, l’Arezzo ne guadagna sotto mille aspetti: velocità, capacità di reggere botta nei contrasti, visione di gioco, tiro da fuori. Quest’ultima soprattutto è una soluzione che finora è stata provata poco, anche per una questione di caratteristiche. Rubechini, che in amaranto ha fatto soprattutto l’esterno, ha il piede e l’intuizione per disimpegnarsi pure dietro le punte, specie se Speranza riuscirà a trovarlo celermente per vie interne e coi tempi giusti. Mezzi tecnici e atletici di Rubechini sono da categoria superiore. A 21 anni, è il momento che lui faccia il salto di qualità.
4. Quella che va a chiudersi è stata una settimana bollente per la società. E per fortuna l’ipotesi che Severini chiuda baracca si è fatta decisamente più sfumata, anche se l’accerchiamento nei confronti dell’Arezzo è sempre più stringente. Se perfino dal Coni si sono sentiti in dovere di bacchettare il presidente sulle dita, e se dalla città che produce non è arrivato un segnale di vicinanza che sia uno, vuol dire che la battaglia da combattere è dura. Ma il punto vero è un altro e riguarda i rapporti con il Comune. Ora, non bisogna essere tifosi ciechi e senza senno per comprendere che dalle stanze del potere Severini è stato trattato, a esser buoni, con indifferenza. Perché di problemi oggettivi ce ne sono e perché il sostegno dell’amministrazione è indispensabile. La convenzione per l’utilizzo dello stadio, strappata nel periodo di campagna elettorale, è rimasta lettera morta, un bel fascicolo senza risultati concreti. La richiesta di un campo d’allenamento ha partorito il colossale buco nell’acqua del bando di Indicatore, con l’Arezzo che avrebbe potuto lavorare lì solo tre giorni invece di sei. E poi c’è la questione centro sportivo. Se uno butta l’occhio sul web e va a vedere cosa accade altrove, ne trova per tutti i gusti. Vogliamo parlare di Mezzaroma che ha preso la Salernitana e che è in bazzica per gli appalti al porto turistico? O, per restare in tema, di Spinelli che tra il porto di Genova e quello di Livorno si è costruito una fortuna? Oppure ancora di Gabriele Volpi, presidente dello Spezia che rimetterà a nuovo il porto di Santa Margherita Ligure? L’Italia è piena di presidenti che investono nel calcio e ottengono un ritorno per altre strade (più o meno legittime), con l’appoggio (più o meno discutibile) delle varie amministrazioni, di ogni genere e colore. La Juve ha costruito lo stadio nuovo su terreni acquistati a prezzi stracciati. Il Novara in quattro e quattr’otto ha avuto le concessioni per Novarello. A Bergamo l’Atalanta si farà il centro sportivo dentro il parco agricolo grazie a una variante del piano di governo del territorio già approvata. A Cremona la cittadella dello sport l’ha finanziata il presidente stesso della Cremonese, che poi l’ha donata al Comune con clausola di salvaguardia per la sua società. Per non dire di Zamparini, che ha cementificato nel catanese e nel siracusano e ora sta per inaugurare lo Zampacenter a Palermo. E quelli sì che sono centri commerciali veri. Severini si sta prendendo dello speculatore perché ha chiesto di tirare su, udite udite, due o tre campi da calcio. Qualcosa non torna. 

scritto da: Andrea Avato, 22/10/2011