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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Nicoletta e Giacomo a Rimini
NEWS

Addio a Pietro Fontana, muscoli di ferro e cuore d'oro. Nel '94 fece debuttare Minghelli

L'ex difensore si è spento stanotte all'età di 76 anni. Abruzzese di Canistro, ad Arezzo aveva giocato dal 1972 al 1974, fermandosi a vivere in città anche dopo aver avviato la carriera di allenatore. Nella stagione 93/94 guidò gli amaranto alla salvezza nel primo torneo dilettanti dopo la radiazione dell'Unione Sportiva. Alla famiglia le condoglianze della redazione di Amaranto Magazine



Pietro Fontana se n'è andato all'età di 76 anni. Abruzzese di Canistro, difensore roccioso e di grande vigoria fisica, era arrivato ad Arezzo nel 1972 e ci era rimasto per due stagioni, guadagnandosi la stima della tifoseria sia a livello tecnico che umano.

Non a caso, dopo il trasferimento al Brindisi e l'avvio della carriera di allenatore, era rimasto a vivere in città. In carriera ha vestito anche le maglie di L'Aquila, Lazio e Ternana, vincendo due tornei di serie B in biancoceleste e in rossoverde. 

Dal 1977 ha allenato varie società, compreso l'Arezzo. Fu lui, nel primo torneo amaranto di serie D del 1993-94, dopo il fallimento e la radiazione dell'Unione Sportiva, a portare la squadra verso la salvezza, prendendo il posto di Vittorio Marini a stagione in corso. Proprio Fontana, nella trasferta di Ellera, fece debuttare Lauro Minghelli.

Burbero solo in apparenza, schietto, era un uomo tutto d'un pezzo che ai colori amaranto aveva regalato la fetta più grande del suo cuore. Seguiva con passione le vicende della prima squadra e del settore giovanile, dispensando spesso pareri tecnici e opinioni con arguzia e competenza.

La sua soddisfazione più grande però era ricordare le ''battaglie'' combattute in carriera con tanti grandi attaccanti, quando il calcio era più genuino e il contatto fisico era l'abc per qualsiasi difensore. Dita negli occhi, pestoni con i tacchetti, strizzatine ai ''gioielli'', tutto serviva per impedire agli avversari di segnare, quegli avversari ai quali Pietro non negava mai una stretta di mano al fischio finale. 

Moltissimi gli aneddoti che poteva raccontare, sempre con il sorriso sulle labbra, un filo d'ironia e un pizzico di rimpianto per il passato, con la modestia che hanno le persone serie.

Alla famiglia di Pietro Fontana le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione di Amaranto Magazine. 

 

scritto da: La Redazione, 22/11/2020





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