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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Claudio e Vincenzo a Londra
NEWS

Un rigore sbagliato, una rovesciata da sogno: la sequenza da film di Menchino

Il 9 giugno 1985 andò in scena al Comunale l'evento più romanzesco della storia del calcio aretino. Contro il Campobasso, nella partita decisiva per la salvezza, Neri dapprima fallì il tiro dal dischetto e poi, novanta secondi più tardi, segnò un gol incredibile con un gesto tecnico da campione. E Ciappi, il portiere appena battuto, andò a stringere la mano al capitano dell'Arezzo



Neri e la corsa sfrenata sotto la sud dopo il gol in rovesciataQuando sabato scorso, nella partita giocata per il Calcit, Frappi ha scrollato la rete sotto la sud, il portiere avversario è andato a stringergli la mano. Lui, il bomber di Orgoglio Amaranto, quasi non se n’è accorto, confuso e stordito com’era dalla sorpresa per averla messa nell’angolino, dall’abbraccio dei compagni e dalla mancanza di ossigeno dopo il tremendo sforzo fisico. Ma la scenetta ha riportato alla mente quella ben più nota di Walter Ciappi, numero uno del Campobasso, che con un fair play grosso così andò a complimentarsi con Domenico Neri, il quale lo aveva da poco giustiziato con una rovesciata da manuale del calcio. In fondo lo stadio era lo stesso e la porta idem. Mancava il pathos di quel giorno, 9 giugno 1985, ma per riportare alla mente certi ricordi basta veramente poco.
A distanza di 27 anni, l’evento più romanzesco della storia del calcio amaranto è ancora stampato nella memoria collettiva. Come sia potuta andare in scena una sequenza di episodi di quella portata, è roba inspiegabile. Proprio vero che il destino, a volte, ha più fantasia di noi.
Come nella trama di un film, l’Arezzo si gioca la salvezza contro il Campobasso, nella penultima di serie B. Il Comunale è pieno zeppo, cosa non insolita a quei tempi. Menchino è il capitano, è nervoso, sente la partita. Nel primo tempo lo randellano, lui si arrabbia, protesta con l’arbitro Pieri di Genova. A inizio ripresa, sullo 0-0, Tovalieri va giù in area. Contatto dubbio, ma Pieri assegna il rigore e nessuno si fa avanti per batterlo. Pinella Rossi, dalla panchina, chiama Neri e gli dice: “Tiralo tu”. Menchino però non è convinto, non è sicuro, si vede anche dalle immagini. Si arrabbia con Ciappi che non sta sulla linea di porta, si innervosisce. E calcia troppo centrale. Il portiere ci arriva, il risultato resta sullo 0-0.
A quel punto succede una cosa rara, forse unica. Mentre la partita prosegue, Neri china la testa, fa per uscire dal campo, si accovaccia a terra. Sono i fotografi a ributtarlo dentro, mentre la gente non fischia, non contesta. Urla “Menchino, Menchino” e poi “Arezzo, Arezzo”. Manca un quarto d’ora alla fine, bisogna vincere. Nel frattempo Carboni ha ripreso palla, si è fatto tutta la fascia e ha conquistato un angolo. Va a battere Tovalieri, Neri resta dentro l’area da dove in pratica non è mai uscito. Il corner è lungo, finisce dalla parte opposta, dove Mangoni controlla e la rimanda in mezzo. Lì chissà cosa scatta nella testa del capitano: si coordina, salta per aria e colpisce in sforbiciata. E’ gol, un gol bellissimo, importantissimo, che toglie il fiato. Dal rigore fallito è passato appena un minuto e mezzo. 90 secondi in cui il mondo si è rovesciato per intero. E poi c’è la corsa sfrenata di là dai cartelloni, sotto la curva. La stretta di mano di Ciappi, l’abbraccio con il presidente Terziani. Ritrovato un pallone, il gioco riprende. Ma è solo contorno. Un giorno ci diranno che non è stata una partita vera. Era tutto un film.


scritto da: Andrea Avato, 09/06/2012





Amaranto story - La rovesciata dei sogni

COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: RICK57, il 09/06/2012 alle 14:56

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Nemmeno andando al polo nord in mutande potrei trovare gli stessi brividi che provai quel giorno. Andai allo stadio due ore prima dato che in casa sembravo un leone in gabbia. Tensione a mille.... La partita vivacchiava sullo zero a zero, non dico che c'era rassegnazione, ma era opinione comune che sarebbe dovuto succedere qualcosa di eccezionale per schiodare il pari. Il rigore sbagliato, le lacrime agli occhi di molti di noi, la C ad un passo, il buio assoluto....... Ma la galleria era una di quelle corte, all'uscita un sole accecante. Quel sole era menchino ed il suo gesto atletico di rara bellezza....... Vorrei conoscere il nome del regista di quel film...... Un premio oscar per la miglior coronaria se lo sarebbe meritato...

Commento 2 - Inviato da: Paul, il 10/06/2012 alle 09:50

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Presente ... grandi emozioni in quella partita, ricordo la disperazione di Neri dopo aver sbagliato il rigore, come ricordo il bellissimo gol e la corsa sotto la Sud nel delirio di tutto lo stadio...Ricordo anche il bellissimo gesto del portiere del Campobasso, che strinse la mano a Neri complimentandosi dopo il gol...  chiamale se vuoi emozioni...

Commento 3 - Inviato da: pipanos, il 11/06/2012 alle 08:48

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Si,sono quelle emozioni che ti rimangono per tutta la vita, grazie Menchino per averci dato questa gioia.