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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro e 50 anni di fede amaranto
NEWS

Esperienza e ''curriculum'' non mancano. Serve però uno spirito diverso (e una punta)

Mister Camplone al termine della partita di Ravenna ha parlato di una squadra ''entrata in campo impaurita''. Il primo tempo in effetti ha visto in campo una formazione timorosa, che ha sbagliato anche cose banali non prendendo mai iniziative importanti. Scorrendo però le schede degli undici amaranto scesi in campo la lettura non può essere solo questa. Serve trovare quell'amalgama e quell'unità di intenti, e costruire un vero spirito di squadra che sembra oggi essere la vera lacuna dell'Arezzo



Nel primo incontro del 2021, una sorta di spareggio salvezza sul pesante campo di Ravenna, l’Arezzo ha regalato di fatto un tempo agli avversari. Nella ripresa, sotto di un gol, la squadra si è scrollata di dosso i timori e le paure messe in campo nella prima frazione di gara ed ha velocemente riequilibrato il risultato lasciando alla fine la solita idea di una gara a metà. Le potenzialità della squadra ci sono tutte e non appena l’organico verrà completato da una punta di valore, speriamo il prima possibile, le carte che avrà in mano mister Camplone per giocarsi la salvezza saranno decisamente di livello. L’allenatore amaranto ha parlato nel dopo-gara di Ravenna di una squadra timorosa scesa in campo con troppa paura e che ha finito per concedere troppo agli avversari che, pur non facendo niente di trascendentale, hanno chiuso il primo tempo in vantaggio di un gol.  Una lettura che ci può stare ma che cozza con i curricula degli undici scesi in campo dal primo minuto in Romagna.

Se infatti andiamo a leggere le schede dei giocatori amaranto troviamo la bellezza di 320 presenze in serie A, 923 in B e 1361 in C. Certamente numeri non da novizi che se aggiunti ad un’età media di 30 anni tondi tondi non possono assolutamente certificare l’immagine di una squadra che può aver paura di giocare una partita, anche se delicata, di serie C. Oggi l’Arezzo è una formazione esperta con giocatori che hanno alle spalle tanti campionati giocati anche nelle serie superiori. Sicuramente è una formazione costruita in corso d’opera e che ha visto nuovi tasselli aggiungersi settimana dopo settimana e questo non aiuta a trovare l’alchimia giusta. Forse in questo momento è proprio questo il vero limite dell’Arezzo. Il calcio ha sempre insegnato che 11 buoni giocatori non fanno per forza una buona squadra, ma è comunque sempre meglio avere 11 giocatori buoni piuttosto che 11 scarsi. Ecco, se qualcosa oggi manca è un vero e proprio spirito di squadra. Di potenziali leader in questa formazione c’è ne sono tanti, lo dicono chiaramente i numeri personali di ogni giocatore, ed è giunto il momento di dimostrarlo sul campo. Questa squadra deve assumersi serenamente le proprie responsabilità e cominciare a fare pesare all’avversario la propria forza, per ora solo ‘’potenziale’’. Il pallone può bruciare fra i piedi di un ragazzino alle prime esperienze ma non fra quelli di chi ha presenze in B o in C a tre zeri. Se tutti gli interpreti si prenderanno fin da sabato qualche responsabilità in più e cercheranno una giocata più importante del solito forse la strada intrapresa sarà quella giusta. A Camplone a questo punto spetta il compito di dare a questi giocatori una identità tattica definitiva. Servono certezze su cui credere ed insistere e per forza di cosa i valori dovranno venire fuori. Da sabato non dovrà essere l’Arezzo a temere il Cesena, ma dovranno essere gli avversari ad aver paura dell’Arezzo. Se così non sarà uscire da queste sabbie mobili sarà davvero difficile.  

 

scritto da: Simone Trippi, 12/01/2021





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