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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesca ed Elisa in campeggio in Irlanda
NEWS

Il gol di Traini, quelli di Facchini e Ugolotti. Frammenti indelebili di un derby unico

Chi ama il calcio sa che non tutte le partite sono uguali. Chi ama veramente la propria squadra sa alla perfezione che ci sono alcuni incontri che meritano un segno rosso nel calendario fin dall'estate. Sono quelle le partite che non vanno sbagliate, le partite che si porteranno sempre dietro un ricordo perchè sono partite vere. Perugia è sicuramente una di quelle e per chi scrive forse è davvero la madre di tutte le partite



Il gol di Traini al novantesimo

Il primo ricordo di un Perugia-Arezzo che ho è Reali tra i pali. Già da questo si può capire che quello che sto scrivendo non sarà semplice cronaca o freddi numeri di una partita che non è stata, non è e non sarà mai come tutte le altre. Il derby dell’Etruria, così è stato semplicemente identificato da qualcuno, ha quel qualcosa di differente da tutte le altre gare di campionato. Si parla di ricordi personali, e non nascondo che già da quel lontano 1983, appunto il derby di Reali in porta perso per la cronaca per 3 a 0, cerchiavo di rosso nel diario di tredicenne la data di quella partita. Avevo già avuto modo di sentire da mio babbo i racconti del Santa Giuliana e di quella famosa partita che fece detonare ai massimi livelli una rivalità che fra Arezzo e Perugia esiste da tempo immemore. Tornando alle partite al Curi quella mia prima esperienza me la ricordo non solo per la batosta che subimmo in campo, ma anche e soprattutto per tutto quello che avvenne prima, durante e dopo quella gara, senza entrare nello specifico sarà sempre un corollario che accompagnerà ogni mia visita al Curi. L’anno successivo era il 1984 e un po’ più grandicello ebbi modo di apprezzare, sempre sotto lo sguardo vigile del babbo, i tanti pullman amaranto che invasero il piazzale del Curi ed il gol di Traini allo scadere che fece il paio con il rigore parato da Pellicanò dopo il vantaggio umbro a firma Pagliari. Ancora oggi di quella partita mi ricordo la curva nord di Perugia che canta, il brusio rassegnato dalla parte nostra, poi una mischia in area sotto la curva opposta ed un delirio di urla e gente che correva a destra sinistra a fare da scenario al glaciale silenzio della curva opposta. Il gol di Traini poi l’ho rivisto in televisione ma, giuro, quell’impazzimento generale ancora lo porto ben impresso dentro di me. L’anno successivo fu uno 0 a 0 anonimo, come se la storia volesse prendersi una pausa per regalare quindi il momento epico. 15 giugno 1986, l’Arezzo ha un piede in serie C ed il Perugia idem. Gli umbri hanno anche pendenti problemi di giustizia sportiva che potrebbero portarli alla retrocessione per illecito: in pratica un vero e proprio spareggio. Da piccolo e poi grandicello sono diventato ormai adolescente e vivo tutta la settimana precedente a quel derby dentro al vecchio Circolo Amaranto dove si raccolgono le iscrizioni del treno speciale che porterà i tifosi amaranto al Curi. Quel treno, pagato praticamente di tasca da Alberto Farsetti, grande dirigente e tifoso amaranto, portò a Perugia quasi mille persone che sotto un acquazzone indimenticabile esplosero prima al gol di Facchini e poi al sigillo di Ugolotti che decretarono la nostra salvezza e la doppia retrocessione dei rivali. Altri saranno poi gli incroci fra Perugia ed Arezzo e saranno sempre derby dalle forti emozioni, così come lo sarà la gara di domenica prossima. Peccato che gli spalti saranno vuoti e le due squadre non potranno annusare nell’aria quel sapore che solo certe partite riescono a trasmetterti. Per la cronaca quella del 1986 resta l’unica affermazione dell’Arezzo a Perugia: dopo quasi 35 anni è arrivato il momento di aggiornare gli annali.

 

scritto da: Simone Trippi, 26/01/2021





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